10 QLIPPOTH

 


L'ALBERO DELLA MORTE E I SUOI 10 QELIPOTH 
Letteralmente significa "bucce", "gusci" o "involucri". sono le rappresentazioni del male o delle forze spirituali impure del misticismo ebraico. Secondo la legge della corrispondenza, così in cielo come in terra, allora all'albero della vita si contrappone l'albero della morte. I qlippoth sono sinonimo di idolatria e di forze spirituali impure, attribuendo a Dio false entità dualistiche, trinitarie o multiple. Secondo l'insegnamento ebraico, la fede cristiana con il suo Dio trinitario è un Qelipoth. Ma non ci meravigliamo, oggi viviamo adorando il Dio Denaro, un altra Ombra e che dire della tecnologia che fa in tante cose regredire l'essere umano? potrebbe diventare un altro Qelipoth. 
Nella cosmologia cabalistica, le Qelipot sono "involucri" metaforici che circondano la santità. Sono ostacoli spirituali che ricevono la loro esistenza da Dio in una maniera esterna, piuttosto che interna. Diciamo dunque che la luce assoluta e divina che tutti noi abbiamo, è rinchiuso ed eclissata da questi involucri, gusci che si isolano, ci rendono ermetici, per cui per la maggior parte della vita viviamo esiliati negli involucri delle Qelipot. 
Qlippoth è l’ombra dell’albero della vita. Agisce nel momento in cui squilibri e sbilanciamenti prendono il sopravvento nell'albero della vita.

NEL MONDO FANTASY 
In alcuni giochi di ruolo molto famosi (come Pathfinder) esiste anche questa figura mostruosa del Qlippoth. Nella tradizione Cabalistica ebraica sta a definire “Signori dei poteri sbilanciati”, degli squilibri. Si riferisce alle entità demoniache appartenenti ad un universo primordiale , dei poteri dominanti , sopravvissuti al nostro attuale. Fu un regno pieno di squilibri, distrutto durante i primi periodi della creazione del cosmo.
Prima che l'Abisso imparasse il processo per trasformare le larve in demoni, o meglio ancora: prima che le larve stesse potessero venire ad esistenza e l'idea della vita mortale fosse anche solo concepita, l'Abisso era fonte di vita. Le creature che lo abitavano esistono ancora adesso, ma in numero drasticamente ridotto e nei più profondi recessi del piano. Conosciuti come qlippoth, questi immondi sono probabilmente la forma di vita più antica del multiverso. Sono larve quindi cosa sono gli esseri umani che non diventano umani? sono larve, sono qlippoth. Ci meravigliamo di questi orribili esseri e non ci rendiamo conto che sono un simbolo di quello che siamo dentro: larve che non ci risvegliamo, non ci sviluppiamo come esseri spirituali, non rispettiamo la nostra evoluzione e natura interiore.

NON PUOI ACCENDERE UNA LUCE SE NON VEDI L'OMBRA...
MA NON PUOI VEDERE L'OMBRA SE NON SEI NELLA LUCE
Una conoscenza equilibrata deve passare per il suo lato opposto, cioè l'ignoranza, diceva Socrate: il primo grado di saggezza è rendersi conto di quanto si è stupidi. Se pensi di sapere molto e ignori che c'è di più che non sai ancora, la tua saggezza è stupida.
Studiare l'albero della vita senza guardare l'albero della morte è delirante, perché è il modo più semplice e onesto per vedere in faccia la verità, riconoscendo le nostre falsità. È logica, è coerenza, è matematica: 2-2 = 0 e lo zero è il punto di partenza di tutto, l'occhio del ciclone.



IL PRIMO QELIPOTH 
THAUMIEL
Il suo archetipo è la natura delle due forze in conflitto. Essendo il lato malvagio di Kether rappresenta la tensione o la dualità eternamente aggressiva tra due polarità opposte. Se tutto è uno e unificato nel primo raggio di luce in Kether, tutto è diviso e scisso nella sua essenza più intima in Thaumiel .
Ci sono persone che cercano solo il conflitto, anche se dici la stessa cosa come loro, essi trovano un modo per dire che tu lo dici nel modo sbagliato e ti umiliano, per loro c'è solo il loro punto di vista, tutti gli altri sono falsi, nemmeno per un momento dubitano di se stessi. Trovano problemi a tutte le soluzioni e non il contrario, qualunque soluzione tu proponi loro hanno un problema per ostacolarti. A loro piace nascondere la discordia per far litigare le persone, dividere le coppie, mettere in dubbio le amicizie... amano separare, dividere. In loro regna uno spirito di contraddizione.

THAUMIEL
Sebbene Keter rappresenti l'unità, il concetto di dualità è implicito nella sua esistenza. Thaumiel invece ricerca il dualismo assoluto, rappresenta le forze in perenne lotta. Il suo nome significa "gemello di Dio" è una forza psichica che ci fa credere che siamo uguali a Dio. Sono il primo ordine demoniaco, a questo ordine appartengono altre due forze uguali: Satana e Moloch.

   IL SECONDO QELIPOTH
AUGIEL
Sono demoni il cui compito è quello di oscurare la luce di Chokmah, siccome Chokmah è la sagezza, la luce intuitiva dell'anima, Augiel è il pragmatico, tipico di quelle persone pe rle quali l'anima non esiste, esiste soltanto la materia, il mondo delle idee può soltanto fantasticare ma mai cogliere l'essenza divina perchè non esiste, è il demone tipico del ateismo ma ben sappiamo che in quanto credenza il loro è proprio il Dio inesistente, ci creodno in maniera inconscia, dietro il velo di Augiel. Beelzebub (Il signore delle mosche) e Beliel (il maledetto) fanno parte di quest’ordine. 

IL TERZO QELIPOTH
SATORIEL
Satoriel rappresenta la morte dell'energia creativa a sostegno di una struttura eterna e senza vita. Il suo nome significa la luna accanto a Dio, sta ad indicare quella luce che si mette al posto di Dio e lo eclissa, infatti il compito di questo demone è  di essere dietro le forme per scambiarle per ombre, tipico di quelle persone che si credono intelligenti, che sanno tutto, che dicono di vedere chiaro ma in realtà vedono la luna non il sole, vedono l'eclisse e lo confondono con tutta la luce possibile. Vedono tutto attraverso questo velo demoniaco (in oriente lo si chiama Maya) e pensano che quella luce velata sia l'unica e la luce che eclissa Binà, l'intendimento. 

IL QUARTO QELIPOTH
Gha'agsheblah... IL DEMONE DEL FALSO AMORE
Chesed è la sefirah che permette all'energia dell'amore di fluire attraverso l'universo. Quando questa energia non passa attraverso il potere limitante di Geburá (perché il vero amore ha i suoi limiti e i suoi doveri), l'equilibrio viene disturbato e diventa un amore amaro, malato, capriccioso, manipolatore... è tipico di quelle persone che con la loro debolezza, le lacrime e facendo sentire tutti in colpa, dominano ed ottengono ciò che vogliono (se mi ami devi dirmelo... se mi ami non devi farlo... se mi ami) e con quella frase "se mi ami" usata come un martello di Thor schiaccia il mondo intero. Dovrebbero chiederesi invece "se ami non dovresti usare l'amore come una tortura per costringere gli altri" ...
Gha'agsheblah potrebbe essere tradotto come "The Smiting Ones" che ti frusta e ti modella come un fabbro. Ma si fa vedere con dolcezza e delicatezza, ecco perché quando piange sembra che sia stato tu a fargli del male. Il suo compito è distruggere e divorare la sostanza della creazione. Si allunga così tanto e sottilmente che si rompe a causa della sua stessa debolezza. Questo Qelipoth rappresenta un amore ribelle e squilibrato che esaurisce e alla fine soffoca il suo oggetto con la sua sconfinata gentilezza e tenerezza. È molto tipico nelle persone che non crescono, sentimentalmente sembrano sempre dei bambini con il pannolino, ti succhiano l'anima e ti fanno credere che "se li ami davvero" ti lasci succhiare anche con piacere. Viene descritto come il disturbatore di tutte le cose, i suoi demoni sono giganti neri con la testa di un tenero e innocuo gatto.

IL QUINTO QELIPOTH
GOLAJAB
Il suo nome significa "coloro che bruciano con il fuoco" e la sua immagine è quella di demoni con enormi teste nere simili a vulcani in continua eruzione. È l'amore frustrato mancato e fallito che distrugge tutto, è la forza della rabbia e dell'odio, ma sappiamo bene che l'odio non è altro che lo sfogo di non riuscire ad amare qualcosa che contava davvero per noi, qualcosa a cui ci tenevamo. Questo Qelipoth è molto comune, è il demone dell'Ira, della rabbia, della vendetta, del ranco ed è nato dall'amore che non è nato

IL SESTO QELIPOTH
E' il dmeone della violenza, è quella forza che al centro non vuole lasciare che il pendolo dell'amore (Jesed) si unisca alla sua forza (Geburah). Tipico di quelle persone rigide, che pensano di avere la ragione soltanto perchè alzano la voce più delgi altri, che pensano che gli altri li rispettano ma non snano che invece e in realtà li temono per la loro furia. Sono persone che hanno tanto zelo ma non lo manifestano, tanta voglia di amore ma non lo dicono, voglia anche di divertirsi ma meglio criticano quelli che si divertono: Se il pendolo è costretto a rimanere fermo nel mezzo, durante un eccesso di Tiféret (di bellezza), allora si avvertiranno dolori e tensioni eccessive, poiché le forze non danno spazio per respirare. Quindi Tiféret (bellezza) diventa Tagirion (violenza). Impongono la loro bellezza senza rispettare ciò che è bello per gli altri. Sono demoni chiamati Zomiel (giganti neri che lavorano sempre l'uno contro l'altro). Si mettono sempre al centro dell'attenzione solo per distruggere l'attenzione degli altri.

IL SETTIMO QELIPOTH
A'ARAB ZARAQ
È il demone che attacca Netsaj la sefira della 'vittoria'. In cosa consiste? Netzaj è la capacità di superare gli ostacoli, ma è necessario bilanciarla con la sefirot opposto, Hod, la capacità di razionalizzare ed esercitare l'autocontrollo. Dunque istinto di buona volontà ma anche con prudenza. Quando invece questo punto energetico è colpito dal qelipoth o demone A'arab Zaraq, la volontà non è più equilibrato, fa tutto soltanto per pura passione, diventa una passione incontrollata, il lato oscuro del pianeta Venere. Sono persone che fanno mille esperienze e non concludono neppure una, iniziano una realzione dietro un altra, dicono che leggono dieci libri ma non finiscono mai uno... sorvolano su tutto ma tutto lo distruggono. Infatti il nome A'arab Zaraq significa "corvi disperati" demonio in cerca di carcasse per nutrirsi e non sono mai sazi perchè si cibano di cose ormai morte, non hanno vita in quello che fanno. Il peggio è che poi non essendoci la vittoria si lamentano che tutto è un sconfitta. 

L'OTTAVO QELIPOTH
SAMAEL... IL VELENO DI DIO
E' il demone che ci abbaglia e si confonde con la luce. La brillantezza non autentica può essere intesa come l'inizio dell'illusione e dell'inganno. Nel regno della mente l'ombra di Hod è quindi rappresentata dalla bugia, dall'abilità o dall'inganno in cui cadiamo quando una cosa ci piace in maniera sbagliata ma nonostante tutto la vogliamo a tutti i costi, al costo di mentire, ingannare ed avvelenare gli animi altrui. Allo stesso tempo il demone di Hod è correlato alle idee di instabilità, esitazione e mancanza di determinazione - le fluttuazioni negative della nostra mente, spesso associato all'angelo della morte (Azrael). Bisogna fare attenzione a non confonderlo a Lucifero, perché Samael interviene sotto volontà divina per provare l'uomo, mentre Lucifero per sviarlo completamente.

IL NONO QELIPOTH 
GAMALIEL, L'OSCENO
E' rappresentato da un senso distorto o distruttivo della fertilità, della sessualità, del sano piacere. A livello fisico, questo significa l'impulso sessuale che non è mai soddisfatto ma che richiede sempre nuovi e più forti stimoli e quindi consuma vitalità e creatività senza offrire nulla in cambio. Anzi più piacere ha più ne sente sia la nausea dopo aver consumato il sesso che la voglia sfrenata di continuare a divorare piaceri. E' un insoddisfazione di non sentire vita e siccome nel sesso c'è la vita, la generazione, pensa di trovarlo proprio lì, ma non avendo bellezza, spirito, profondità trascendentale, non fa altro che infangarsi sempre di più con le passioni.
L'idea più generale di questo Qliphoth, tuttavia, è qualsiasi atto di creazione che non sia basato su un'intenzione di bellezza e quindi non riesce a generare la bellezza.
Gamaliel rappresenta la sessualità sognata ma proibiti, infatti i suoi demoni servitori sono succubi ed incubi .

IL DECIMO QELIPOTH
  Il Qliphoth di Malkut è similmente il culmine di tutte le precedenti forze demoniache. Si dice che fosse una succube, e come Lilith avesse avuto rapporti con Adamo. Poiché era il Demone nascente della terra, è chiamato Naamá ("piacevole", "affascinante" o "compiacente") È una leggendaria creatura demoniaca del folklore ebraico, rappresentata come un demone o un angelo caduto.
È menzionata nello Zohar (il libro più importante della Kabbalah) come uno dei quattro angeli della prostituzione sacra (insieme a Lilith, Agrat bat Mahlat e Eisheth Zenunim), consorti di Samael. Naamá è simile nell'aspetto a sua sorella Lilith, ma Lilith è più giovane, più sensuale e bella; la sua missione è corrompere l'anima e farla innamorare del piano materiale, del piano della passione, per farle perdere il regno e poi il paradiso. L'aspetto buono è che ti fanno vedere quanto sono belle e meravigliose le creature e la natura, ovviamente se non scopri anche il piano spirituale, la bellezza materiale diventa solo una trappola.
La forma e l'influenza di questo demone è, quindi, una e molte allo stesso tempo, proprio come dice la Bibbia: "Mi chiamo Legione, perché siamo molti" (Mc 5,9). Naamà era la madre di Asmodeus l'incubo consorte di Lilith e il padre del famoso Mago Merlino.






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