0 MATTO


Parole chiave

* Inizio
* Libertà
* Innocenza
* Entusiasmo
* Fede
* Spontaneità


IL MATTO
Nell'albero della vita si posiziona tra: Kether e Chokmah (Spirito e Madre Divina).
Il Matto percorre il sentiero che lo porta alla saggezza (a destra , il Yin, mentre il Mago va a sinistra verso la comprensione dell'intelligenza, di testa); il matto è una saggezza di cuore. Mentre la conoscenza del Mago esplode all'esterno, quella del Matto implode all'interno, è spirituale. 
Il Matto è il femmineo, la pazzia divina, infatti è associato al numero ZERO, cioè il nulla da cui tutto proviene, il nulla incinta, è la borsetta che porta nella sua spalla, l'universo, perchè quel sacco viene dal latino follis (in inglese Fool = Matto) che significa "sacco di vento" e rappresenta l'alito di Dio, il Prana, con cui crea ogni cosa. 
E' geniale, intuitivo, creativo. Anticonformista, avventuriero, spirito libero.
Nella carta si vedono i pantaloni strappati, perchè non attaccato alla materia, non ha nulla da nascondere, non gli importa nulla, infatti l'animale che lo segue (l'istinto) ci giocherella. 
Lo ZERO è assoluto, solitario, infinito, è l'energia creativa divina. Il Matto è in viaggio, trascendenza, tutto cambia... Bastone color oro, simbolo della correttezza del suo agire, Importante notare che nel punto in cui questo bastone tocca la terra, nascono arbusti bianchi a sottolineare la produttività del suo agire. 
“La sapienza di Dio è sciocchezza per gli uomini”, come tutti gli illuminati non sembra di essere, anzi agli occhi della società è un zimbello, un pagliaccio.


IL MATTO NEL SUO LATO OSCURO NEGATIVO
Il matto nei tarocchi appare in un deserto, è la valle dell'inconscio dove lui non può più perdersi, ma si sente a casa. Il Matto non si pone domande, non può, perché avendo già dentro di sé le risposte,
non ha bisogno di verificarle. Non ha bisogno di specchi, perché la sua consapevolezza non
è fatta di forme, ma di essenza, non ha bisogno di obiettivi, perché non ha bisogno di cercare altrove quello che già dimora in lui.
Ma il matto può prendere una brutta piega, quella negativa:
Insoddisfatto, ipercritico, isolato, sempre depresso, pessimista, tendenze suicide. 
lnconcludenza. Vagabondaggio mentale. Affettività vissuta in modo inconsapevole e
superficiale. Istrionismo, mitomania, personalità complessa; priva di ragione si lancia in imprese impossibili e persino pericolose. 
Pur avendo un abbigliamento sconcio nei tarocchi, ha una cintura d'oro, si cinge di valore, è la fermezza e la sua stabilità. La lettera ebraica corrispondente è Shin che significa il dente, simbolo della sua presa e forza intuitiva che aggrappa e strappa il senso ad ogni cosa.


LA VIA DELLA PAZZIA
Via scintillante (di fronte al creatore)
Unisce Kether a Chockmah (1-2)
Arcano maggiore: Matto
Chi intraprende questo viaggio è come chi si immerge nell'inconscio, vien chiamata la Via scintillante (di fronte al creatore), Unisce Kether a Chockmah, è la ricerca intuitiva, spirituale, quella dell'azione, della praticità del vivere, una via prettamente femminile, che pero senza l'ausilio della via del mago (l'unione con Binah, maschile) diventerebbe rischiosa, pericolosa, fuorviante, molto comune nei falsi mistici, in coloro che pensano di SENTIRE, INTUIRE, COMPRENDERE tutto ma senza averlo capito concepito nella realtà. Hanno magnifiche idee ma non feconde (un grembo senza seme). Ecco perchè è la via della pazzia. Ha bisogno dell'equilibrio della seconda via o percorso, perchè la parte femminile senza il maschile (l'anima senza l'animus) diventa strega malefica. E' questo il momento di bilanciare l'istinto con l'intuito, la volontà con l'intelletto, il cuore con la testa e si passa al Binah (la via del Mago che abbiamo visto precedentemente).

IL MATTO (Tarot Luis Royo)
Il matto, il folle, il giullare, è una figura essenziale sia nei Tarocchi che negli archetipi di Jung. Nei Tarocchi non ha un numero preciso, non lo si può catalogare, come le menti brillanti, come il genio, come le personalità ricche (hanno in sè tutte le culture, spaziano in qualunque argomento, sono aperti a tutto e a tutti), non ha schemi, non è omologabile. Lo zero nei Tarocchi è la sua universalità, come Socrate sa di tutto ma non sa Nulla in assoluto, non hanno una religione specifica ma sono posseduti da una spiritualità speciale. Eccentrici ma non si mettono mai al centro dell'attenzione; silenziosi, ma la loro presenza causa rumore, intrigo, interesse negli altri. In quanto folle si permette di dire qualsiasi cosa, soprattutto la verità più crudele, al limite non viene creduto nè preso sul serio, ma siccome lui non cerca approvazioni o comprensione, resta sempre se stesso. Lui è sempre in viaggio, ma perchè ormai è andato dappertutto: l'esilio è la sua patria, è soltanto un medicante di Assoluto. E' giullare perchè la sua felicità non dipende ormai dall'avere (una ragione) ma dall'Essere (spensierato). Perchè è matto? perchè ha perso tutto tranne la ragione, quindi presiede la creazione dell' IO

IL MATTO (Rich Black Tarot)

IL MATTO CHE HA PERSO TUTTO TRANNE LA RAGIONE
Il matto nello spirito non si dà più pensieri, vive l'oggi, come un bambino, entra in comunione con l'energia primordiale; ricordiamo che il pensiero è quello che riempie il tempo e lo spazio, il matto scansa la ragione e si sommerge nell'eterno del fluire ed è in questa leggerezza che il Matto trova tutto lo spazio e il tempo per la creatività, la vitalità, la ricerca, infrange quindi le regole ma nessuno lo condanna perchè lui è fuori norma, con un astuzia del genere si permettere di essere se stesso in un mondo finto e siccome è finto lui non sente più il bisogno di curarsene. Lui fa credere a tutti che sta cercando il santo Graal, ma è lui stesso il Graal (cerca se stesso) e nessuno lo disturba, lo distrae, lo trattiene. Nessuno segue il suo passo, sempre un passo avanti alla massa, sempre con la mente altrove. Non sa stare dentro gli schemi ma li infrange senza far rumore. Ricordiamo che il giullare era l'unico che poteva nella corte prendere in giro il re, non era punibile perchè matto, questo simbolicamente sta a significare che il matto è la vocina della nostra coscienza che ci giudica, ci contraddice, ci punisce, ascoltatela e fatevi una risate e prendetevi in giro, in quel modo sanerete le proprie ferite con saggezza. Il Matto in noi è quell'energia destabilizzante che ogni tanto scoppia straripante e trabocca rischiando di travolgere tutto e tutti e qui c'è lo spartiacque: chi è il vero matto e chi finge di esserlo?

IL MATTO (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)

SE NON SON MATTI, NON LI VOGLIAMO? ... MENO MALE !
Come ogni energia il Matto può essere sia positivo che negativo, quando non riesce a controllare quella genialità che lo sovrasta, il matto non dando un senso all'assurdo distrugge tutto ciò che gli sembra assurdo ed è allora che diventa stupido.
Il vero folle nello spirito sa contenere l'eruzione e l'erudizione di questo vulcano energetico, ma siccome diventa una persona speciale molti cercano di imitarlo. Infatti molti credono di essere matti ma sono soltanto degli scellerati, l'ombra psichica del folle divino mancato li smaschera: 
sono superficiali, irrazionali, persino la loro ironia non è fine nè sarcastica ma sciocca e futile. La negatività li sovrasta quindi irrequieti, logorroici, incapaci di impegnarsi, di stare in solitudine, di portare a termine un progetto. Si accomunano in masse che credono di essere tutti dei folli sensati e simpatici, ma in realtà hanno soltanto imparato a far colpo dicendo "se non son matti non li vogliamo" ma meno male (anche perchè i veri matti non si fanno mai propaganda, non si lodano, non si compiacciono della loro ferita), questi non hanno una follia divina bensì animale, son proprio folli davvero tanto che il loro comportamento lo rivela, perchè siccome si credono matti non rispettano le regole e diventano degli stupidi distruttori, chiassosi e disordinati, non di rado cadono in preda alle droghe, al fanatismo, alle dipendenze di ogni tipo, persino quell'affettiva e religiosa fanatica, falsi mistici, quindi tipico da deficienti, altro che follia divina. Il Matto è diverso, l'ebete vuole sentirsi diverso, sono due cose molto diverse. Volete mettere alla prova il falso matto? criticatelo, non approvatelo, prendetelo in giro... non sa ridere di se stesso, da solo si giudica male per far umilmente colpo sugli altri, ma guai se tu lo giudichi male, ti colpisce. Negateli la ragione ed impazzisce, da solo non ne ha una di ragione, il suo è il pensare comune, un vero ebete.

IL MATTO ... MA MATTO PER DAVVERO!
In tutte le carte dell'Arcano del Matto il personaggio si fa accompagnare da un animale, di solito è un cagnolino. Simbolo di una parte della nostra psiche, l'istinto selvaggio, una vocina che ci indica spesso la rotta da seguire o da evitare: è il grillo parlante di Pinocchio, il cagnolino di Dorothy Toto nel Mago di Oz, è il gatto con gli Stivali del Mugnaio ... ma quell'istinto se viene soppresso, può ucciderci, renderci nevrotici, ostili, sempre adirati. Osservate in alcune carte (anche in quella classica marsigliese) che il cagnolino dietro il Matto salta e gli stappa parte del pantalone scoprendoli una chiappa, quindi ci mette a nudo, rivela la nostra parte intima, vulnerabile: l'inconscio !

Tutti siamo costretti, 
per rendere sopportabile la realtà, 
a tenere viva in noi 
qualche piccola follia...

Fairy Tale Tarot by Yoshi Yoshitani


La differenza tra un pazzo e un saggio sta nel fatto che il primo obbedisce alle passioni, il secondo alla ragione. Perciò gli stoici affermano che il saggio rifugge la passione come se fosse una malattia. Secondo i Peripatetici invece le passioni sono le navi che ci conducono al porto della saggezza, ci stimolano e ci spronano sul cammino della virtù, esortandoci ad agire correttamente.
- Elogio alla follia, Erasmo da Rotterdam -

IL FOLLE Deviant Moon Tarot Deck by Patrick Valenza

IL FOLLE 
2 TIPI DI FOLLIA
E' triste quando la massa si appropria di un termine, lo ripetono, lo dicono tutti e pensano che per il solo sentito dire, lo vivono, in questo modo rovinano il significato delle parole che perdono senso. Così hanno fatto con parole come "amore" "Dio" "Amicizia" e adesso lo fanno anche con la parola "Follia". C'è una follia che nasce dalla genialità, è il grado più elevato dell'intelletto, perchè sono i limiti oltre i quali il saggio si spinge per poter creare.. perchè se rimanesse nella norma, come la massa non farebbe mai nulla di nuovo, ma sempre le stesse cose, appunto come gli altri Folli, la seconda categoria, che è una demenza nata dalla stupidità, il problema è che questi ultimi si consolano in chiamarsi tra di loro folli spacciandosi per i primi. Il folle divino è quello che riesce con l'intelligenza a controllare la pazzia che lo asila, lo tormenta, lo porta oltre ogni limite, mentre i folli per sentito dire non hanno intelligenza, non hanno nulla da controllare tranne la lingua con cui si vantano di follia (se non son matti non li vogliamo.... dicono), ma di pazzia divina non hanno nulla, sono stupidi alla stato puro.

THE FOOL - blood moon Tarot


IL MATTO di Luigi Scapini 
Un Matto pazzesco .... fuori dagli schemi ma va oltre il simbolo creandone altri a valanga: è una donna, perchè anche la pazzia razionale (Yang) in verità ha radici molto spirituali (Yin). Guardate questa Matta come si tocca la vagina: indizio di quello che rende pazzo il mondo "il sesso non visto sotto la luce spirituale" e di fatto sotto la gonna della Matta a guardare il suo gesto un gatto o una gatta? e ben sapete quanto divino ha il gatto come simbolo, nell'antico Egitto il gatto è un portale che vede il divino quindi il gatto in questo caso guardando il ventre della donna ci indica che si deve guardare alla sua dimensione vitale, divina, spirituale, il sesso è un portale di energie spirituali. Di fatto quando la donna si tocca sprigiona le figure geometriche, i solidi platonici, con cui sono stati creati le forme dell'universo e la vita terrestre è simbolizzata nei fiori, la primavera. Questo arcano è il simbolo della follia del creato e della pazzia della vita nel suo massimo piacere e desiderio. Ci vuole però un ascolto, un silenzio divino, di fatto una delle ciocche dei suoi capelli ha uno degli orecchini appesi e lei lo guarda, lo contempla, ne resta estasiata, sì lei guarda il silenzio in silenzio (orecchino d'oro è simbolo di silenzio divino eloquente). 

Mantenetevi folli, 
e comportatevi 
come persone normali.

IL FOLLE ... Night Sun Tarot - Rozamira Tarot

Pensi che sia inutile parlare dei proprio problemi con gli altri? 
il 20% se ne fotte, il restante 79% è felice che tu li abbia. 
Poi il 1% che manca sei tu .... cosa ne pensi?

IL FOLLE (Gollum) - TAROT del Signore degli Anelli

Lo scopo del viaggiare
è disciplinare l’immaginazione
per mezzo della realtà.
The Fool by Tiabryn71 . Steampunk Tarot

L'EVOLUZIONE DEL MATTO 
Qui nella foto vediamo un evoluzione nella grafica del Matto marsigliese: da sinistra a destra Jean Noblet, Jean Dodal y Nicholas Conver. Nel primo (che fu censurato nel XVII secolo) il matto viene messo in ridicolo, gli si vedono i suoi genitali, è quando il nostro aspetto selvaggio (il gatto, cagnolino, volpina, la mascotte che segue il matto) ci strappa i pantaloni. Capita a noi quando la nostra psiche trascurata ci fa perdere le staffe e tiriamo fuori il peggio di noi. I nomi di questo Arcano sono stati tanti: il giullare, il buffone, lo scalmanato, il Yoker (ricordate il celebre personaggio nemico di Batman), lo Stolto, il Pazzo, il Matto.

LA FIABA DEI TAROT 
Tempo fa avevo proposto la pratica di costruire con i tarot una fiaba. C.S. Lewis diceva: "Un giorno sarai grande abbastanza da ricominciare a leggere le favole". La fiaba in verità è fatta di un linguaggio esoterico, misterico, dunque simbolico ed onirico, come nei sogni esattamente, vale a dire con un significato nascosto e velato. Io ho aperto questo gruppo da tempo perchè chi frequenta il mio blog di rilettura psicanalitica delle fiabe, mi avevate chiesto l'insegnamento dei Tarot cabalistici. Ma non voglio perdere il filo delle fiabe, la ricerca del nostro bambino/a interiore. Questo mistero velato che sgorga dall'inconscio collettivo umano. Le fiabe erano usate per addormentare i bambini, ma soprattutto per risvegliare gli adulti dal torpore di una coscienza ormai incallita dalla superficialità della vita fatta solo di materialità. Svegliarsi è uno stato psichico di consapevolezza, di conquista sulla conoscenza di se stessi ed io propongo un percorso di risveglio attraverso le fiabe e i Tarot, per cercare il bambino/a che dorme dentro di noi, quella dimensione che sa cogliere il magico, quella infanzia perduta che sa davvero gustarsi la vita.



Il MATTO... Lui è ovunque, non ha un numero ma li può accogliere tutti. Lui è il principio (zero) e la fine (ventidue), l'Alfa e l'Omega. E' il primo Arcano che esce dalla Corona KETER dell'assoluto, dal Divino. Infatti quando pensate al divino, non vi sentiti un po matti?
E' necessario capire il matto in noi, dentro di noi, il nostro matto, dove si trova? su quale sentiero viaggia?... 

MEDITAZIONE SUL MATTO 
Avete sicuramente sentito parlare del bambino/a smarrito dentro di noi, quel bambino che eravamo, che aveva una concezione del tempo eterna perchè viveva a giornata, era in paradiso perchè sapeva vivere il qui ed ora. 
L'arcano del Matto è il bambino di cui Gesù diceva: "Se non diventate come i bambini (quindi Folli nello spirito) non entrerete nel regno dei cieli (cioè la consapevolezza dentro di noi)". Il Folle come arcano rappresenta uno Spirito, è l'Aria che porta nel suo fagotto, è la libertà del suo andare errante, sembra senza meta ma in realtà la sua casa è ovunque si senta bene. Ha il fiuto della natura, è la simbologia dell'anima che lo accompagna, l'istinto selvaggio in senso positivo (è il cane di Dorothy nel Mago di Oz, il grillo parlante di Pinocchio, il Gatto con gli stivali di mugnaio), per questo il Matto ha sempre un animale selvaggio affianco che è però da lui addomesticato: ha addomesticato quindi il suo istinto peggiore, ne è padrone di se stesso. 
Ricordate i vostri 7 arcani, quelli che avete calcolato in base alla vostra data e nome completo di nascita? Allora vi è il Matto tra di loro? se c'è sappiamo dove rintracciarlo. Se non c'è sappiamo che si nasconde dentro di uno quei 7 arcani, perchè il Matto c'è sempre, il suo spirito è ovunque. Magari è un mago che fa pazzie, oppure un Papa che cerca libertà, oppure un Sole folle... comunque c'è lì da qualche parte tra i vostri 7 arcani. 
PS: nella tabella seguente vi indicherò una stesa per cercare di rintracciarlo, che bello: siamo dietro le sue orme, sulle piste del Matto. 

FOTO: Golden Dawn Tarot by Giordano Berti


LA RELIGIONE E' LA CAPACITA DI FAR CREDERE ALLA GENTE QUELLO CHE NON ESISTE ... CIOE' ? DIO ? NO, LA MORTE! 
La religione nasce dalla morte, dalla nostra finitudine, dalla nostra paura di morire e questa paura viene sollevata da Dio, Dio quindi nasce dalla morte, se non ci fosse la morte, Dio verrebbe meno. E' una risposta allusiva o illusoria a ciò che noi non conosciamo. L'uomo preistorico adorava il fulmine che colpiva, adorava il sole che gli dava la vita, adorava tutto quello che lo intimoriva: la tempesta, il coccodrillo, il serpente velenoso... era meglio farsi amico il potere. L'adorazione nasce dalla debolezza, non sia mai che il potente se la prenda con me e mi colpisca. Anche noi nella nostra meschinità siamo amabili col capo, non sia mai ci licenzi, oppure sorridenti con il personaggio famoso e via dicendo... Noi adoriamo quindi l'ignoto, colui che non ha nome, l'Arcano della Morte, che si trova anche in colui che non ha numero, il Matto. 
Se guardate bene la figura del Matto in controluce vicina a quella dell'Arcano della morte, la loro posizione è uguale, è il codice dei Morti egiziano ed infatti così come la morte sembra lo scheletro del Matto, questo rappresenta l'antico Dio egiziano Anubi, protettore delle necropoli e del mondo dei morti. Anubi ha il Cane già in Testa, si è incarnato nello Spirito selvaggio della natura e cioè la morte, mentre il Matto ha il cane alle calcagna, la morte invece falcia i cani, i defunti. Questo codice nascosto negli arcani significa che una volta che noi intraprendiamo il viaggio iniziatico verso un mondo spirituale, lasciamo la materia (questa deve morire) e ci incamminiamo all'incontro con la Morte per rigenerarci, il Dio da scoprire morendo, e svolgere il ruolo di Anubi: accompagnare le anime dei defunti nell'oltretomba, per poi compiere la pesatura del cuore decisiva per l'ammissione delle anime nel regno dei morti... il morto siamo noi, il cuore la consapevolezza, il peso la vita l'amore.... La morte è una trasformazione, non una fine (lo vedremo nell'album apposito all'Arcano senza Nome)

LA VERITÀ E' OMEOPATICA , ANCHE L'ARCANO DEL MATTO! 
Il principio su cui si basa l'omeopatia è folle e privo di fondamento scientifico (come Dio d'altronde) e cioè il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella stessa sostanza che produce la malattia. Infatti viene dal greco òmoios «simile» e pàthos sofferenza. Da bambino piangevo per nulla o per finta, allora mamma mi dava due sculaccioni e mi diceva: "ecco adesso si hai un motivo vero per piangere" quella era omeopatia, mi dava dello stesso veleno con cui io volevo avvelenare gli altri e mi passava la stupidaggine (bastava poco per rimetterti a posto i chakra, due sberle come soltanto mamma sa fare). Nell'inconscio funziona uguale: tu sei avvelenato, allora se vuoi guarire devi riconoscere il tuo veleno, devi vedere il tuo difetto, finchè non lo guardi in faccia ed accetti non guarisci. Vi ricordate la storia del popolo d'Israele nel deserto che in mancanza di Dio ne hanno parlato male di Lui? si sono fatti un serpente di Rame e poi stavano morendo tutti avvelenati. Cosa disse Dio loro per salvarsi? di adorare quel serpente, ma come? sì, devi amare il tuo difetto, avere compassione di te, perdonarti. La narrazione biblica sottolinea che la liberazione dalla morte per avvelenamento avveniva solo se si “guardava” il serpente innalzato, cioè se si aveva uno sguardo di fede nei confronti di quel “simbolo di salvezza”, anche Gesù divenne emblema e simbolo di quel serpente innalzato in croce: se lo guardi vedi il fallimento dell'uomo e della religione. L'accetti? ... e cosa c'entra questo con il nostro Arcano della follia? ... Ho scelto un Matto che ha per compagno animale proprio un serpente che lo pizzica, che li fa vedere il suo male e se vuole camminare lo deve soltanto accettare. Il matto è tale nella misura in cui accogliere la sua stupidità, le sue follie vere, tutte le sue azioni insensate, soltanto allora quel veleno li darà lucidità, ragionevolezza e saggezza, è il frutto del serpente assimilato.

FOTO: IL MATTO, Art Nouveau Tarot Rat Cafe

Con le pazzie ci riesco sempre bene
è con le cose normali che trovo le difficoltà.

IL MATTO, after Tarot Pamela Colman-Smith

L'ETERNITÀ DEL NUMERO ZERO
Il Matto incarnando lo Zero come numero intraprende il viaggio all'infinito, perchè lo Zero, mentre racchiude il cerchio come un grembo da cui si sprigiona tutta la luce e la materia o energia universale (infatti nella Kabbalah si chiama Ain e cioè la fonte di luce infinita), diventa la totalità. Ricordiamo che se i numeri pari sono femminili e quelli dispari maschili, lo zero è androgino primordiale, il Plenum. Jung afferma che il simbolo del cerchio (o della sfera) si manifestò sia nel culto solare primitivo che nelle religioni più moderne (buddismo tibetano), in cui immergendosi in una fase contemplativa lo zero rappresenta il vuoto circostante, lo spazio. Noi però vediamo lo zero su due dimensioni, ma se potessimo vederlo a 3 geometricamente avrebbe la forma del tempo nell'eterno (si chiama nastro di Moebius), ovvio diventa il simbolo dell'infinito, perchè piegandosi nel tempo e nello spazio forma il classico numero 8 disteso: ♾️ 
E' questo il sentiero del Matto, lo stesso che disegnano tanti pianeti, come la Luna, nel trascorso dell'anno sulle orbite celeste: L'eternità.


Nastro di Moebius ... Il numero 8 in questione come simbolo di infinito non è qui scelto a caso ( in realtà è lo zero che si ripiega nello spazio e nel tempo) , perchè non è soltanto una cifra, ma geometricamente ha la forma del tempo nell'eterno (si chiama nastro di Moebius). Se ben notate l'immagine l'omino non si ferma, pur percorrendo TUTTO il nastro da TUTTE E DUE LE PARTI, non si incontra con se stessa in un solo lato, quindi sembra un normale nastro ma la piegatura del tempo rende lo spazio infinito, non è un caso che ha la forma di un 8, simbolo sempre dell'infinito. Ne farò più avanti un post per approfondire questo meraviglioso nastro che non è altro che la via del Matto.



MEDITAZIONE SUL NUMERO ZERO
Il numero Zero fu concepito nel sistema di numerazione babilonese, verso il 300 a.C. ma arrivò in Europa tramite gli arabi e con molta fatica perchè era visto come un segno inutile, senza valore, infatti significa NULLA. La funzione dello zero era di evidenziare uno spazio vuoto. In India l’idea del vuoto era espressa dalla parola sanscrita “sunya” che indicava anche il concetto di “assenza”. La Chiesa si era opposta ma nella vita pratica lo zero aveva reso tutti i calcoli più funzionali e facilmente comprensibili. Poi il suo simbolo in quanto il Cerchio era antichissimo e rappresentava la Totalità, l'Assoluto, Dio nella sua infinita incomprensione.
L'ovulo della mamma è uno zero, il suo ventre? un altro zero, la sua pancia gravida? un altro zero... Nella Mesoamerica precolombiana lo zero era un Occhio onnisciente. La parola italiana Zero deriva dal veneziano zevero, che a sua volta origine dal termine latino zephirum, che nella mitologia greca simboleggia il vento di ponente. Fu il matematico Fibonacci ad usare per primo la parola Zephirum, in quanto la trasse per assonanza dal termine arabo sifr, che significa “vuoto”.
Il nostro mondo è uno zero nello spazio. La grotta per l'eremita è uno zero, ma dentro quella grotta lui trova l'infinito, dentro quel vuoto si annida il Tutto.
Anche la vagina è uno zero da cui scorre vita e piacere.
Nell'albero della vita esiste una Sephirot invisibile, come se fosse un portale, si chiama Da'at, è il vuoto, lo spazio necessario per accogliere il Tutto: la consapevolezza. Quello Zero , come un Uovo rinchiude la Totalità, come l'uovo quando la vita dentro è pronta si apre, si dividono le acqua, il cielo dalla terra, il Yin dal Yang, da questo Zero si sprigiona l'esistenza, la vita, la creazione. Si dice che una Dea (Ofione a forma di serpente) non avendo dove posare i piedi, iniziò a ballare in cerchio provocando una ondata di vento che mise in moto il caos, covò gli elementi e venne fuori la vita.
Negli Arcani è il Matto che esce da questo Zero, infatti il suo sentiero non ha numero, non ha nome, è invisibile, esce però a destra (Cuore, Yin, verso l'amore). Il Matto non possiede nulla ma non gli manca nulla, è un viandante senza fissa dimora che però va ovunque per cui l'esistenza è la sua casa. Nel vuoto della sua pazzia trova la ragione. Infatti il Matto è il numero Zero ma anche l'ultimo degli arcani il 22, perchè come quel serpente originale quando fa il giro su se stesso, si morde la coda, compie un ciclo (l'Uroboro) e passa ad un ottava superiore, ad un nuovo livello di esistenza.
Molti hanno paura di ripartire da zero, oppure di non contare nulla, invece è quello il momento in cui il Matto scopre una nuova opportunità di vita, un nuovo viaggio.
A livello matematico, avete mai provato a dividere un numero per zero? E' così come Dio crea, si divide se stesso per il nulla, cioè scompare, è il risultato è: infinito. Oppure: avete mai provato a moltiplicare un numero per zero? si annulla, scompare, lo stesso avverrebbe se voi provaste a diventare divini (moltiplicarsi all'ennesima potenza) senza essere Nulla: si diventa zero, niente.


IL LATO DEMONIACO DEL MATTO
L'etimologia di "matto" ci apre un mondo nascosto di questo Arcano. Dal latino Matoios, stolto, demente. Però ha la stessa radice indoeuropea di Mattare cioè uccidere, donde per esempio mattatoio. In spagnolo Matar infatti significa uccidere, YO MATO = io uccido. Non ci meravigliamo se spesso i pazzi fanno stragi. Esiste il verbo tecnico mattizzare: rendere opaco una pelle, una carta o qualsiasi cosa lucida e di fatto il matto non è Lucido di cervello. Sotto questa luce, anzi direi Ombra, il matto diventa un Cacciatore, la costellazione di Orione, inseguito dal suo Cane Sirio, la stella più brillante nel cielo notturno. La costellazione è visibile ad occhio nudo ed è identificabile dall'allineamento di tre stelle che formano la Cintura di Orione; le tre stelle della Cintura sono chiamate in diversi modi a seconda della tradizione: i Tre Re, i Re Magi (secondo una tradizione contadina dell'Italia centro-settentrionale), il rastrello, i tre mercanti, i bastoni. Un Matto quindi che perdendo totalmente la ragione da la caccia a chiunque gli stia a tiro di morso da cane.

SAPIENZA O/E SAGGEZZA ? 
Mago e Matto, le prime due manifestazione dalla Corona Keter, dal divino. Ma fate attenzione: il Mago va a sinistra (yang) si dirige verso la Sephirot della conoscenza (Binah) mentre il Matto si rivolge a destra (yin) alla saggezza (Chokmah). Diciamo che il Mago cerca la ragione il Matto il senso; il Mago ha un approccio di testa, intellettuale, mentre il Matto si avvicina col cuore, sensibilità; Il Mago si fa una scienza della coscienza, il Matto un intuizione dell'Inconscio. Il Mago è Teorico, il Matto è pratico. Il Mago studia, il Matto esperimenta. Quante volte avete conosciuto persone intelligenti con tanto di laurea ma incapaci ad un approccio umano e sensibile? Hanno quindi una conoscenza di testa, ma possono essere ignorati di cuore, insensibili. Capita il contrario, una persona non molto letterata, con pochi studi ma con una saggezza di cuore che sa spiegarti umanamente i tuoi istinti, sentimenti ed emozioni. Per essere quindi equilibrati dobbiamo sia esplorare la via del Mago che quella del Matto, quindi un po a sinistra e un po a destra, un po di vita virtuale e poi un po di vita reale. Il Mago senza il Matto diventa insensibile, col rischio di credersi un saputello. Il Matto senza il Mago diventa scellerato, col rischio di credersi un santone. Ahimè oggi la scienza è piena di falsi geni o Maghi e la religione è piena di falsi mistici o Matti. 
Nell'albero della vita esiste un sentiero che unisce questi due arcani: è il sentiero dell'Imperatrice.


ENERGIE DANZANTI CREATRICI YIN E YANG 
Dio scoppia (il Big Bang è nient'altro che un orgasmo cosmico), il Keter, la Corona in Alto nell'Albero della Vita sprigiona le sue due correnti: il Mago a sinistra e il Matto a destra, il maschile e il femminile. Infatti alcuni Tarot hanno nel Matto la pazzia, una donna, una Dea, una Matta al femminile. Il Mago è quella forza creatrice, volitiva, passionale, crea il movimento sull'abisso, sul caos, su di lei, la pazzia, mentre lei è la forza conservatrice, che gestisce, genera, concepisce e dà ordine a quel movimento: l'amore. 
Dunque le differenze nei circuiti cerebrali sono ovvie tra maschi e femmine. Nelle donne i circuiti cerebrali si attivano principalmente ed inizialmente in queste aree: leggere le espressioni visive ( ecco perchè la donna si accorge più facilmente se tu menti, se nascondi un emozione), movimenti di mani, segni dei volti, hanno 11% in più di neuroni rispetto agli uomini nella zona del linguaggio e dell'ascolto (ragione della loquacità femminile); negli uomini invece la zona sessuale è colpita due volte e mezzo in più rispetto alle donne e anche l'area dell'aggressività. Sono i circuiti dei neuroni maschili ciò che spinge l'uomo (carica di testosterone) a pensare al sesso più volte al giorno. Se un uomo sviluppa invece l'attenzione psichica femminile avrà una carica di estrogeni e saprà, come la donna, anche ascoltare dialogare leggere ed osservare movimenti espressioni dei viso ed emozioni. Tutto dipende quindi dalle cariche degli ormone nelle zone cerebrali. Tutti noi, uomini e donne, dobbiamo attivare queste due energie insieme: il Mago deve imparare la Magia del Matto a vedere col cuore in quel modo dà vita spirituale alla materia (è l'immagine nel Tarot di Manara della Fatina che ridà a Pinocchio uno spirito umano e lo fa diventare uomo vero). Mentre il Matto deve cogliere la sensatezza del Mago, farsì una ragione, imparare a generarsi da sè, amarsi, accettarsi, conoscersi nei propri limiti. 
L'essere del Mago 
Il divenire del Matto 
Due principi che, insieme, armonicamente, con polarità diverse servono l’Uno. Il Mago è la parola, il LOGOS, il Matto è il silenzio, l'ascolto divino.

L'anarchia è un follia interiore
ti libera da ogni condizionamento esteriore. 
Se l'anarchia è soltanto una ribellione esteriore,
resterai prigioniero da un dolore interiore, insensato e crudele che si farà spacciare per follia geniale, quando in realtà sarai soltanto un ebete.
TAROT 108

C'è una follia malsana, esterna, irragionevole
finisce nel baratro.
Niente a che vedere con la follia geniale, interna, sensata, che ti preserva dal sentire comune.
The Modern Tarot, by Alice Carroll.



L'INIZIO DELLA FINE E LA FINE DEL PRINCIPIO 
Molto rari sono i mazzi in cui il Matto abbia il numero 22, di solito è il senza numero, lo zero, il principio assoluto che però alla fine una volta raggiunto la fine e percorso tutto il mondo (arcano 21) compie il suo ciclo. E' l'arcano che ci fa ricominciare sempre daccapo, l'abbandono di quello che è stato per mettersi in gioco e iniziare qualcosa di nuovo. Simboleggia un passaggio, o la predisposizione a questo, tra il vecchio ed il nuovo. Tra quello che si è stati e quello che si potrebbe o vorrebbe con buona probabilità arrivare ad essere. Se avete in mente il simbolo del Yin Yang Tao, la parte bianca ha un punto Nero, impossibile colmare tutto di bianco, di bene, di luce, più lo fai e più finisci in quel buco nero che ci fa spuntare dall'altra parte, donde la parte nera ha a sua volta un punto Bianco, perchè anche qui è inutile colmare tutto di male, di buio, se lo fai finisci per toccare la tua essenza ed essa è pura, bianca e ti ritrovi di nuovo daccapo dall'altra parte. Il Matto è questo, un su e giù, un cadere e rialzarsi, un sentirsi buoni e cattivi, un voler ridere a volte ma anche altre volte desiderio di piangere. E' quindi sia il principio che la fine, l'Alfa e l'Omega
E' un pellegrino dell'Assoluto, un mendicante dell'Eterno, ecco perchè il suo elemento è l'aria: non sai da dove viene e non sai dove va. Influenzato da Urano: E' l'energia del mondo extrasensoriale, è la percezione del sesto senso, quindi tutto ciò che riguarda il misticismo e il trascendentale. Urano ti porta alla creatività, all'indipendenza, anche all'eccentricità e persino in alcuni caso all'isolamento. In certi momenti l'influenza di questa ombra rende la persona eccitata ma anche nervosa.

IL MATTO E IL SUO CLISTERE ALLA COSCIENZA 
FOTO: IL MATTO , Iona Tarot 
Vi sembrerà volgare quest'immagine invece è profonda quanto l'intestino che cerca di stasarsi. Vi chiedo un minimo di attenzione per seguire il filo della decodificazione simbolica: 
Quale è la parte del corpo più affascinante che tutti vi guardano e tu non ti puoi direttamente vedere? il Culo. Ma lo stesso avviene con i difetti, cioè la tua merda, tutti te li vedono e tu non riesci a coglierli, non per caso il sedere è simbolicamente la parte che riflette il nostro inconscio. Non è un caso che il culo sia così attrattivo, magnetico e tenda nella sua forma geometrica alla perfezione (il cerchio). Sul Culo potrei fare tutto un elogio e trattato, ma mi limito alla simbologia di questo Matto alle prese con un clistere. A cosa serve? ben lo sappiamo: è una pratica volta a liberare l'ultimo tratto dell'intestino da feci e/o gas, con l'introduzione di una sonda nel retto oppure di una pera, una supposta o altri meccanismi. Dunque se il culo sta all'inconscio, non credete che ogni tanto abbiamo bisogno di farci un clistere alla coscienza? quanta merda intasata abbiamo dentro la testa, il cuore, le emozioni?... Vi sembra volgare adesso quest'immagine? a me mi sembra doverosa e ci rammenta una prassi sacrosanta: ci devon infilare dentro la coscienza il dito della verità per sturateci da tutto il superfluo che abbiamo dentro altrimenti impazziremo!. Il gatto nero in questo caso è l'animale guida, l'istinto selvaggio, ma assume una posizione di sfida, di attacco, proprio come quando ci toccano l'inconscio (il Culo) e pensiamo sia persino una sfiga quando è tutto lo contrario, sarebbe nuestra salvezza affrontare quell'Ombra. 



LA PRIMA TRIADE DELL'ALBERO
Finora abbiamo fatto due meditazione: sul Matto e sul Mago, le prime due manifestazioni della Potenza Suprema (La corona Keter, in alto), i due sentieri che partono dall'alto dell'albero, il numero zero e il numero uno, destra e sinistra. Il Mago (testa) ci solleva nelle vette dell'intelletto alla ricerca della ragione e del significato delle cose e della vita, mentre il Matto (cuore) ci sprofonda negli abissi del sentimento alla ricerca di un senso e del valore di questo vivere. Ma questa ricerca interiore è pericolosa: le persone iniziate tendono a perdere il contatto con la realtà, con la vita, con la semplicità quotidiana; Mago e Matto ci farebbero credere che siamo già arrivati, ci farebbero sentire degli illuminati. Nell'Albero della vita invece c'è sempre il confronto con la realtà: un sentiero va a destra ed uno a sinistra ma poi si deve trovare il ponte che unisca gli opposti al centro, in questo caso nasce il sentiero dell'Imperatrice, è lei il grembo che riporta con i piedi per terra ai due spensierati che hanno sempre la testa tra le nuvole (Mago e Matto). E' lei che incarna il Logos del Mago (ragione) e la Caritas del Matto (amore) e dà alla luce la veritas (Consapevolezza). 
Come vedete per ora saltiamo il sentiero numero 2 (la Papessa) ma inizieremo le meditazioni e le riflessioni sul sentiero numero 3, dell'Imperatrice, perchè nello Spirito 1+1=3. Il Padre (Logos) si unisce alla Madre (Eros) e genera la prole (Veritas). Queste 3 potenzialità ci sono in ognuno di noi: tutti noi cerchiamo di farci una ragione e una concessione e una convinzione della vita, del mondo e dell'esistenza (ecco Binah, il Mago) e per quell'ideale diamo la vita, impegniamo tutte le nostre passioni, il nostro tempo, le nostre emozioni, il sapore della vita, la saggezza (ecco Chokmah, il Matto). Queste due dimensioni in noi una volta fuse con la Volontà (Imperatrice) ci formano, trasformano, costituiscono il nostro carattere e comportamento. 
il Mago dice "io" il Matto lo sente e risponde "tu", allora l'imperatrice li richiama svegliandoli con un "noi". Lei crea il dialogo e il confronto, lo scontro e l'incontro. 

PS: Le meditazioni sul Mago, Matto e adesso Imperatrice le trovate tutte nei loro album degli arcani individuali, man mano che lo studio continua, aggiornerò i rispettivi album con i post nuovi.

SHIN ... IL DENTE
foto: L'innocenza - Folle - fairy tale tarot lisa hunt
All'arcano del Matto è associato la lettere ebraica שן shin, una delle 3 lettere madri (La scuola inglese di Crowley e del Rider con la Golden Dawn lo abbinano alla lettera Alfa; noi seguiamo la scuola francese di Eliphas Levi), il cui significato ha un vero programma di meditazione per il folle, il matto ma anche l'innocente, perchè chi inizia un viaggio iniziatico è un neonato, un bambino nella fede, un pargolo nello spirito. Il suo sentiero è detto della saggezza perchè facendo esperienza strada facendo diventa ricco dentro, si ciba di azione, di realtà, di vita. Persino il nemico (come il lupo di cappuccetto) gli diventa amico, opportunità per farne ancor più tesoro. Dente perchè il ragionamento non è altro che ruminare nel pensiero. I monaci avevano l'ora di lectio divina, rumination  viene dal verbo ruminare, masticare, sì proprio come le mucche che prendono il pascolo (il libro) lo masticano (si legge il libro) si deglutisce (si riflette) poi la mucca inghiottisce il pascolo (sarebbe apprendere la verità di quello che si è letto) ma poi lo ributta in bocca e lo rimastica, ecco anche nel pensiero dovrebbe riprendere e rileggere, analizzare, cercare tutte le parole non comprese, rimescolarle, e digerirle di nuovo. La mente del saggio (dente) fa proprio questo processo della digestione dei ruminanti: la ruminazione consente di facilitare la macerazione dell’alimento ingerito, il rimescolamento del contenuto con la saliva, lo sminuzzamento dello stesso per facilitarne l’assorbimento, la distribuzione uniforme dei microrganismi cellulosolitici e la rimozione di parte dell’anidride carbonica e del metano derivanti dai processi fermentativi. Guardate i bambini: loro per l'ennesima volta vogliono sentire la stessa storia, vedono a non finire lo stesso cartone animato, sono amanti del ripetersi, perchè loro trovano sempre dell'altro, vanno in profondità.  


"Shin" ש deriva da "shen" שן: dente.
I denti sono un simbolo di forza vitale. Uno dei sogni più comuni in tutte le culture è sognare di perdere i denti, che cascano senza una ragione, perchè indica il bisogno di sicurezza, di aggrapparsi a qualcosa di vero, di cogliere il senso (mordere cibo) della vita.
Questa lettera rappresenta lo spirito e l'energia in movimento e descrive l'azione di una forza centrifuga.
Il Sepher haBahir precisa che Shin ש è la radice dell'Albero della Vita.
Seguendo Resh ר che indica la testa, Shin שין è lo spirito che anima tutte le vite.
שין è il movimento dinamico dell'elemento Fuoco, le forze attive di espansione dell'Universo, il movimento di tutto ciò che esiste: tutto vive tramite il suo influsso.
Il dominio di שין consente l'accesso alle radici ed offre la possibilità di unificare le diverse forze attive dell'Universo.
La lettera שין è il simbolo dell'alleanza fra il Creatore e la sua creazione.
Questa lettera irradia, tramite le sue braccia, e denota l'espansione.
Le tre braccia di שין rappresentano l'anima:

nefesh נפש
rua'h רוח
neshamah נשמה

Le tre teste collegate mostrano che sono unità distinte.

שין è il simbolo di

- emozione
- scopo della vita
- individualità

LASCIA CHE IL TUO MATTO RISPONDA ... 
- Parti per un lungo viaggio... cosa non potresti lasciare a casa?
- Che mascotte porteresti con te come compagno?
-Nella borsa del matto, scegli cosa porteresti per il viaggio?
- Qual è la cosa più folle che hai fatto in vita tua?
- Per te, cos'è la follia?
- Chi è il personaggio folle che ti ha ispirato di più nella vita?
- Per cosa o chi hai perso la testa?
- Il Matto  Gendron tarot -


Da Vinci Tarot
La follia costituisce uno dei fili conduttori lungo il quale si muove la riflessione più compiuta di Pirandello. Essa rappresenta l’unico mezzo in forza del quale l’uomo, evadendo dagli schemi imposti dalla società, riesce a imprimere un contatto diretto con la natura, riscoprendo il proprio io più nascosto e assaporando la gioia di vivere lontano da una società di massa intesa come trappola, carcere in cui l’individuo si dibatte, lottando invano per liberarsi.
Opera
Francisco Goya

SIMBOLISMI ESOTERICI
Tanto abbiamo detto su questa carta dell'arcano del matto eppure se la guardiamo sotto la lente per l'ennesima volta ne troviamo ancora dei particolari esoterici cioè nascosti: 
Nell'atichità c'erano due feste, il culto al Dio Mitra (Dio della luce) e quella di Dioniso (Dio dle vino) che celebravano la ricerca di un altra mondo, ribellandosi contro il Signore che non ha saputo dare ordine, forma, senso, pace e felicità al suo mondo. I colori variopinti con cui si veste il Matto sono proprio quelli di un giullare che partecipa a quella festa liberatoria (verde primaverile e rosso passionale), la sua follia è l'ebbrecca del nuovo vino o illuminazione, infatti il suo berretto è talvolta raffigurato come cornuto e si pensa derivi dalle corna o dalle orecchie di un asino, tipici capelli indossate dai ribelli seguaci del Dio Dioniso durante la festa invernale del malgoverno.
Porta un piccolo fagotto, legato all'estremità di un bastone, perchè dimostra che è distaccato, non ha bisogno che di quel poco della sua follia spirituale per sopravvivere. Tra le mani non ha soltanto il basto ma una foglia, simbolo di quegli antichi pali che sembrava secchi invece fiorivano di nuovo, è una figura biblica (Isaia 11) quel cosa di perduto ed insignificante riprende vita e vigore: "Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici". La spallina arancione della gioia è legata a questo bastone da due bottoni (rosso e bianco) in alto e 6 bottoni o campanellini in basso alle punte (quello a sinistra non si vede, è sotto il fagotto) ma il bottone numero 9 sta sul capello (sono 9 perchè è il numero che racchiude il patrone universale). 
Per reggere il peso di questo universo si cinge d'oro, la cintura ha 4 nodi, sono gli elementi della natura, come il Mago anche il Matto si circonda della natura. Sulla punta del bastone ci sono 3 punti a forma di triangolo: è il segno dela triade, il bastone è l'appoggio , la sicurezza, è divina, ma se ben vedete ha un dito bianco come ha attaccata sulla scapa anteriore rosso una pallina bianca, è l'incertezza umana, i passi incerti, le decisioni spontanee, bianche perchè pure ma senza imprevedibili (come lo è la trasparenza del bianco che ad un certo punto non si vede niente). Scarpe rosse uguale al bastone, è passione non priva di dolore (sangue, rosso) piene di vitalità (fuoco rosso). Sono le scarpe di chi si muove sempre con la forza d'animo
I colori della terra che calpesta sono diversi, esperienze varie, dal mistico blu tipico di questo Tarot marsigliese, al giallo delle conquiste umane, come al colore dell'erba bruciata estiva arancione che rappresenta la decadenza e la finitudine.
L'anima che lo segue, il suo instinto selvaggio è disegnato a metà, le sue zampe anteriori (il passato) è sempre altro, le radici sono sempre altrove per il matto, il suo instinto lo spinge da un altra dimensione. 





Langustl Tarot

Olympus Tarot / Tarocchi dell’ Olimpo

Sensual Wicca Tarot / Tarocchi della Sensualita Wicca

Winged Spirit Tarot

Tarot of the Angels / I Tarocchi degli Angeli

Mona Lisa Tarot / I Tarocchi di Monna Lisa

Tarocchi del Necronomicon
" MONDO DEI PAZZI.
Fu nel parco di un manicomio che incontrai un giovane con il volto pallido e bello, colmo di stupore.
E sedetti accanto a lui sulla panca, e dissi:
“Perché sei qui?”.
E lui mi rivolse uno sguardo attonito e disse:
“È una domanda poco opportuna, comunque risponderò.
Mio padre voleva fare di me una copia di se stesso,e così mio zio.
Mia madre vedeva in me l’immagina del suo illustre genitore.
Mia sorella mi esibiva il marito marinaio come il perfetto esempio da seguire.
Mio fratello riteneva che dovessi essere identico a lui: un bravissimo atleta.
Ed anche i miei insegnanti, il dottore in filosofia,e il maestro di musica,e il logico,erano ben decisi:
ognuno di loro,voleva che io fossi il riflesso del suo volto in uno specchio.
Per questo sono venuto qui.
Trovo l’ambiente più sano.
Qui almeno posso essere me stesso.”
E di scatto si volse verso me e chiese:
“Anche tu sei qui a causa dell’educazione e dei buoni consigli?”
Ed io risposi:” No, sono qui in visita”.
E lui disse:
” Ah, ho capito. Vieni dal manicomio dall’altra parte del muro”.
(Khalil Gibran)

Cleopatra Tarot / Tarocchi di Cleopatra

 Tarocchi Etruschi

Rolla Nordic Tarot

Egyptian Tarot

(Secrets of the) Necronomicon (Tarot)

Gothic Tarot of Vampires / Tarocchi dei Vampiri

The Ghetto Tarot (Alice Smeets & Atis Rezistans)
Se non ci curiamo di agire secondo la nostra follia, nel senso scherzoso del termine, sicuramente finiremo per impazzire in senso letterale. Infatti la società sta impazzendo nel senso peggiore del termine proprio perché ricolma di condizionamenti ipocriti generati da secoli di regole e divieti, che segretamente sono stati infranti ma mai palesati, per cui considerati tabù o peggio ancora "peccati"


Tarot of Durer

Tarot of Princesses

Tree of Life Tarot.

Dark Goddess Tarot by Ellen Lorenzi-Prince

Röhrig Tarot

Kazanlar Tarot

Bonestone & Earthflesh Tarot

Tarot cards commissioned by Capitol Records for Halsey's

Kawaii Tarot

The Fool - Ayla El-Moussa’s contemporary interpretation of the tarot

Tarot Corrumpe

Spirituell och ”magisk” vägledning

sveta dorosheva Tarot

The Fool - Heydrich tarot

crystal visions tarot the fool

 gom kabbalistic tarot



daniloff tarot

TAROCCHI DELLE FATE 

daniloff tarot

Jake Baddeley - King and Fool 

by Autumn Skye Morrison


voices of the saints deck

alice tarot

Satvat - Il trickster (il Matto) - acquerello su carta

The Fool ( Tarot Card ) by erikemiranda

ARCANO DEL FOLLE
Equinox Tarot
La rappresentazione di questo arcano del Matto è alquanto originale. Da bambini era davvero una gioia poter far volare un aquilone, volare è una proiezione mentale, poter sollevarci dalla terra, fuggire per un attimo alla forza della gravita anche se attraverso quel filo che ci legava ad un aquilone. Fateci caso: è un gioco prettamente maschile, perchè lo spirito Yang cerca il cielo mentre lo spirito Yin, femminile, è attaccato ala terra, alla natura. Avere in mano qualcosa che si è liberato in cielo è una bella sensazione. Nell'immagne poi la follia è compiere quell'atto è il massimo terrore per chi fa volare un aquilone: perderlo. Distaccarsi, rompere i fili che ti legano anche a chi ti guida, pur sapendo che dopo non c'è un dopo, l'aquilone che si spezza incarna lo spirito del momento assoluto: va dove ti porta il cuore, il vento, il momento, vivi l'oggi. 

Sasuraibito Tarot

Eight Coins’ Tattoo Tarot

Fool from the Sorcerer's Tarot
Nei Tarocchi degli Stregoni, l'Arcano del Matto ci sorprende per una ragione: il suo spirito guida non è un animale, ma piuttosto i libri, la conoscenza che indica dove sta la ragione. Quante volte gli amanti dei libri vengono accusati di follia? si pensa che sia la sua follia vivere smarrito tra le righe dei suoi libri, invece i libri sono la luce nelle sue tenebre, la pace nelle sue guerre, il refrigerio nel suo lavoro, il rifugio nella sua confusione, il sogno per la sue notti insonni, compagnia per la tua solitudine.



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