LA PIETRA FILOSOFALE

PER CAPIRE LA FOLLIA DEVI ESSERE FOLLE
Tutto il nostro cammino iniziatico parte dall'Arcano del Folle, prima ed ultima carta dei Tarot. Che altro è la vita umana se non tutta una commedia, nella quale tutti recitano la loro parte chi con una maschera chi con un'altra, ma guai se dici loro che sono matti, perchè quando tutti sono matti credono che il matto sia tu che sei diverso. Dentro ognuno di noi c'è questa follia che percepisce il mondo assurdo, la vita un fallimento, l'amore un inganno,ma è una follia sensata perchè la vita odierna c elo dimostra che cos'è poi questa vita? e se le togli il piacere, si può ancora chiamarla vita?... Dunque il primo passo e rendercene conto di questa assurdità che chiamiamo vita, quanto siamo sciocchi a seguire la massa come pecore, quanto ci hanno lavarto il cervelo con indottrinamenti ed ideologia di dominio... a quel punto avendo compreso la ragione della follia del mondo, sei tu che diventi folli per il mondo ed inizia il tuo cammino verso la liberazione, tutto un equilibrio sopra la corda della follia, alla ricerca del tuo Santo Graal o della pietra filosofale. In definitiva la vita degli uomini nient'altro è che un gioco della follia. 

LA PIETRA FILOSOFALE 
Assai famosa è la pietra filosofale, ricercata da tutti come un santo Graal, la sua forza sta nella capacità di trasformare il piombo in oro, ma non cadiamo qui nella disperazione fiabesca di quel Re che trasformava in oro tutto quanto egli toccasse (alla fine morì di fame perchè il cibo era di oro, è una metafora del capitalismo moderno e di chi muore dentro di fame spirituale pur avendo tutta lericchezze materiali). In realtà questa trasformazione è una metafora, dal visibile si passa all'invisibile, l'esteriore non serve che a comprendere l'interiore. L'oro che cerchiamo è l'anima e la sua immortalità.
Questo processo alchemico ci insegna che la pietra è l'uomo stesso, la coscienza che si risveglia e che permette di elevare ciò che è pesante (il piombo, vale a dire la nostra dimensione materiale quindi il corpo), verso il sottile (la nostra dimensione spirituale, l'oro, e cioè l'anima illuminata, donde il colore dorato). Questo processo alchemico di fare del piombo oro è un percorso esoterico di come la persona cambia, si supera, si eleva ad un piano superiore (un ottava superiore). Per far ciò bisogna passare però attraverso 7 tappe o procedimenti alchemici o prove interiori. 
Nel mondo minerale, queste sette tappe si ritrovano e vengono raffigurati attraverso altrettanti 7 elementi: il piombo, il ferro, il rame, il mercurio, lo stagno, l'argento e l'oro.



LE 7 FASI DELL'ALCHIMIA SPIRITUALE
Nell'arcano del diavolo troviamo tatuate sulle sue braccia due parole: "Solve et coagula" un detto tipico di ogni alchimista, è un espressione latinae  deriva da “risolvere”, che significa scomporre e separare, mentre “coagula” descrive il processo di riunire elementi (coagulando) in una nuova forma superiore. Ma è la metafora del cammino spirituale che ci porta prima a romperci con le crisi, le delusioni, l'inganno che ci fa il mondo (solve) e poi una volta in rovina inizia la ricostruzione, la trasformazione (coagula)
Le tappe sono:
1. DECALCIFICAZIONE
2. DISSOLUZIONE
3. SEPARAZIONE
4. CONGIUNZIONE
5. FERMENTAZIONE
6. COAGULAZIONE
7. EVAPORAZIONE
Attraverso l'Arcano del Matto vedemos come fare tutto questo percorso
I procedimenti da fare in alchimia sono 21, proprio come gli arcani, tranne il Matto non ha numero, lui è l'alchimista, la nostra parte trascendentale che inizia il viaggio in cerca della trasformazione, è il Matto in cerca dela Razione Assoluta.



FARE IL GIRO DEL MONDO ... ROBA DA PAZZI
Non credo esista essere umano su questo pianeta che una volta avuta la coscienza di dove abita, non abbia mai sfiorato col pensiero il desiderio di fare un giro in tutto il mondo. Chi ne ha le possibilità economiche e lo fa attraverso viaggi, chi ha uno spirito avventuriero e lo fa persino in moto, in bici, a piede, facendo autostop pur impiegandosi diversi anni. Questo desiderio è il riflesso di una ripercussione interiore psicologica. Il viaggio che intraprendiamo è quello alchemico, è quello del nostro mondo interiore, quanti lati sconosciuti abbiamo? quante meraviglie nascondiamo? quanti meandri anche pericolosi da saper evitare? Il Matto come Arcano ben sappiamo è senza numero, è all'inizio e sarà alla fine, parte da zero ma una volta che il mazzo si chiude lui riparte dal Mondo e diventa Mondo. Questo pensiero di fare il giro del mondo è da pazzi, ma così ragionevole che, psicologicamente, è fare un giro intorno a se stessi per vedersi dall'altra parte, un andare oltre se stessi per superarsi. Per comprendere la pazzia del Mondo noi dobbiamo inoltraci nel mondo del Matto, la nostra inconsciencia interiore. Con il Tarot noi faremo questo viaggio e useremo i sentieri dell'albero della vita. 

PS: L'Arcano visto nella foto è un'invenzione che abbiamo realizzato mescolando due carte, l'arcano del Matto che raggiunge l'Arcano del Mondo. Il Matto vive in un mondo tutto suo che ha creato andando oltre la dimensione della ragione. Tutti coloro che completano il viaggio interiore iniziano a vivere in un altro mondo, in un'altra dimensione, cambiano la loro mentalità e il loro modo di vivere...

L'ALBERO DELLA VITA E DELLA CONOSCENZA
Altrove abbiamo analizzato psicanaliticamente il significato di questi due alberi di cui tanto parla la Bibbia nel libro della Genesi, non sono che archetipi delle energie che formano e conformano sia il nostro corpo che la nostra anima. La Vita è una croce, va portata, su questa croce come Cristi moriamo, il simbolo dela triplice croce ha gli stessi punti energetici o giunture di convergenza dell'albero della vita. E' dominato per la legge del 3 perchè attraverso quell'albero o croce possiamo ritrovare il sentiero dell'anima che è divino=3. Finchè non lo troviamo siamo come pazzi ed ecco qui l'arcano del Matto in cerca della sua Ragione di vita. Molti però fanno di quella croce un Potere (tutti vogliono il potere, il denaro, la fama, le ricchezze) ed è questo ciò che costituisce la follia del nostro mondo: L'amore per il Potere. Il Matto invece nell'albero della vita cerca lo contrario: il Potere dell'amore 
L'albero della vita è composto di 3 colonne, sempre la legge del 3, che corrispondono alle nostre dimensioni dell'essere: corpo, anima e spirito. Ma ancor più in profondità corrispondono alle 3 dimensioni dell'anima: testa, cuore e l'unione di queste due che formano la consapevolezza, oppure intelletto, volontà e il frutto dell'unione di queste due che è la coscienza. L'intelletto cerca la verità, mentre la volontà cerca l'amore, quando verità ed amore si uniscono nasce la libertà. La verità possiede la razione mentre l'amore possiede il piacere, quando ragione e piacere si uniscono sorge la felicità. Al centro dell'albero quindi ci sono i frutti che più gli esseri umani desiderano e cercano per tutta la vita: felicità, libertà e coscienza. 
Il Matto deve percorrere tutto l'albero, attraversare tutti i punti energetici per spogliarsi di quella croce, rinunciare a quel potere effimero della materia e raggiungere quel fagottino dello Spirito avventuriero e libero dell'anima (nella carta il Matto porta sul bastione una borsa liberatrice, non una croce schiavizzante). 

SI PARTE CON I PIEDI DI PIOMBO
Il piombo in alchimia corrisponde al nostro corpo fisico, è la parte più grezza, materiale, quella più immediata e perciò anche impenetrabile, difficile da plasmare, da addomesticare, da controllare. Il Matto che è il nostro istinto inizia un percorso, un cammino spirituale, vuole scalare le vette della conoscenza di se stesso. La Sephirot in fondo alla base, la numero 1 si chiama Malkuth, è il regno, ognuno di noi in qualche modo fonda il suo regno (chi nella carriera, chi nella famiglia, chi in un attività e via dicendo). Chi vive in quella sfera vive come un morto, anzi vegeta, non conosce altro. Se ti identifichi soltanto con le cose, con il tuo lavoro, con i divertimenti, sei un piombo, la densità e oscurità totale. In effetti, questo metallo si ossida molto rapidamente, ad immagine del corpo che invecchia. Le persone hanno bisogno di una motivazione profonda e trascendete, qualcosa di infinito che non diventi scontato, proprio come il piombo: se lo si riscalda si immette in lui una certa energia, diventa brillante, luccica come l'argento e perde la rudezza e durezza. Senza calore diventa di nuovo duro ed  annerisce rapidamente, proprio come l'anima umana. 
Il Matto si scalda, decide di intraprendere un viaggio interiore,  perchè quel regno a cui ha dedicato la sua vita (lavoro, famiglia, carriera, amicizie, onore, fama, prestiggio) pur quanto sia bello non basta, una parte dell'anima è sempre vuota. E' questo vuoto esistenziale che spinge il Matto all'avventura, intraprende un viaggio.... 

IL MATTO SUL BIVIO
3 sono i sentieri che partono dal Regno, dalla prima Sephirot e, ahimè, il più sceglie i due sentieri più sbagliati, quello a destra e quello a sinistra. Perchè? 
1. Quello a destra è il sentiero della Luna, indica le persone che vivono nel passato, nei sogni persi, nella nostalgia mai realizzata che diventa malinconia e persino depressione, nel rimpianto, condizionate dal loro lato oscuro, dall'Ombra della Luna, dall'Inconscio, ma quel sentiero va verso la Vittoria (Sephirot di Netzach), come voler la Vittoria senza aver lottato? vogliono tutto senza dare nulla, vogliono sapere tutto senza studiare, vogliono essere amati senza amare e così via... Sono eterni inconcludenti, sognatori, vivono in un loro mondo virtuale, a parole fanno tutto ma nella pratica non si spostano mai di un centimetro, sono degli eterni romanticoni, partono col cuore. 
2. Quello a sinistra è il sentiero del Giudizio, indica le persone che credono di sapere tutto, giudicano e basta, si fanno un mondo a loro immagine e somiglianza, a tavolino, questa strada conduce allo splendore, la grandezza (Sephirot di Hod), ma come far splendere le cose senza averle illuminato con la proprio esperienza? il loro è uno splendore a parole, spumeggianti, bei discorsi ma mai concretizzati, la verità è quella che piace loro, sono persone cervellotiche, partono con la testa.
3. La strada giusta è quella centrale, quella del Mondo, l'incontro e scontro con la realtà, con la quotidianità nel bene e nel male, con tutto ciò che c'è di bello nel Mondo ma anche con le cose brutte e deludenti. Questa strada conduce alla Sephirot della Fondazione, le fondamenta (Yesod), la concretezza, qui si ha i piedi per terra, di piombo infatti (testa e cuore sono uniti). 
Per comprendere meglio questo passo iniziatico dobbiamo analizzare la base dell'albero della vita e qual è il percorso che deve fare il nostro Matto interiore agli inizi


LE 4 FASI DEL PROCESSO ALCHEMICO
(4 fasi in 7 procedimenti)
Siamo noi l'Alchimista, il nostro corpo è il piombo e dentro di esso dobbiamo scoprire la nostra Anima, l'Oro. Questo percorso di conoscenza di se stessi è molto complesso, richiede tempo, dedizione e pazienza. L’alchimia venne studiata da Jung per comprendere la profondità delle simbologie, delle dinamiche e delle trasformazioni dell’inconscio.
Il processo alchemico si divide, guardate il caso e la coincidenza, in 4 fasi, come l'albero della vita in 4 mondi. I nomi di queste 4 fasi provengono dal greco, erano i nomi dei 4 colori fondamentali della pittura greca: nero, bianco, giallo e rosso. Siccome la simbologia spesso si incastra simmetricamente con altri elementi ecco che alle 4 fasi viene abbinato un elemento della natura, una stagione dell'anno e una fase del giorno.
Le operazioni in alchimia sono tante ma i principali sono 4:
- la combustione (calcinatio), 
- la dissoluzione (solutio), 
- il disseccamento (coagulatio)  
- l’evaporazione (sublimatio). 
Nel passaggio tra una fase e l'altra ci sono 3 processi intermedi e ne diventano, come abbiamo detto all'inizio, ben 7 procedimenti. Queste 7 processi hanno ognuno una triplice preparazione per cui ne diventano 21 operazioni ( 4+3= 7 x 3 = 21) proprio come gli arcani 
(escludendo il Matto che è Lui l'Alchimista).
Ogni tappa porta la materia dalla sua condizione iniziale ad uno stato più elevato, maturo, cotto, trasformato e ciascuna operazione alchemica simboleggia una tappa della trasformazione psicologica.
Jung diceva che questi processi erano delle proiezioni psicologiche di ciò che avviene dentro di noi lungo il cammino dell'individuazione. Per questa ragione il processo alchemico può essere letto proprio come una metafora del nostro percorso spirituale alla scoperta della psiche e dell'anima umana.

ESSERE COSCIENTI
Il momento iniziatico in alchimia è la NIGREDO, il punto più basso dell'albero della vita, il primo Chakra: ce ne rendiamo conto di quanto siamo impacciati, condizionati dal mondo, quanti sbagli abbiamo fatto nella vita, insomma una follia, è un momento di morte interiore (se contate i cerchi interni nel primo triangolo sul fiore della vita sono proprio 13, numero dell'Arcano della morte che giace sotto alla base del triangolo). Nel rito di ingresso iniziatico della massoneria, è tradizione rinchiudere il profano in un Gabinetto di Riflessione dove viene lasciato solo in compagnia di un teschio, in analogia all'operazione alchemica della nigredo ed ecco l'Arcano del matto che si posizione nella prima Sefirot (Maljuth). Come abbiamo già spiegato in precedenza, per Jung la Nigredo è l'Ombra della Psiche, la profondità in cui si celano gli istinti inconfessabili, che celano una profonda energia (nel rovesciamento del Chaos può divenire una paradossale energia positiva). Una parte di noi (quella del cuore, dell'istinto, la parte Yin) è oscura e si avvia nel sentiero della Luna (infatti avete sentito spesso dire che siamo Lunatici), è il sentiero inconscio, la ricerca dei condizionamenti del passato, mentre un altra parte di noi (quella della testa, dell'intuito, la parte Yang) è luminosa e si avvia nel sentiero della Giustizia (la persona inizia una vita corretta secondo la sua legge morale). Se teniamo insieme in equilibrio queste due dimensioni possiamo avanzare verso il sentiero centrale del Mondo, che conduce alla sefirot delle fondamenta (Yesod), luogo solido dove acquistiamo convinzioni profonde ed allora si forma in noi il triangolo (molti lo chiamano fede). Nei solidi platonici quest'opera forma il Tetraedro, il portale che ci aiuterebbe a scoprire la quarta dimensione, l'uscita del matto veros la ragione. Per capirlo vi proponiamo aneddoto riguardo Albert Einstein e il tetraedro: 

Einstein e il tetraedro
Esiste un curioso aneddoto riguardo Albert Einstein: ad un convegno di fisici, subissato dalle critiche per la sua balzana concezione di uno spaziotempo a quattro dimensioni, egli propose il seguente problema:

Dati sei stuzzicadenti UGUALI, costruire quattro triangoli equilateri UGUALI.

Nessuno dei presenti riuscì a posizionare su un piano gli stuzzicadenti per formare i triangoli richiesti, il che è infatti impossibile, al che Einstein compose un tetraedro coi sei stuzzicadenti e disse: "Se non sapete usare la terza dimensione, che sperimentate tutti i giorni, come sperate di capire la quarta?" La terza dimensione che noi stiamo studiando nell'albero della vita è l'anima, con la quale viviamo tutti i giorni, se non la conosciamo, come pensiamo di percepire lo spirito e il divino che sono quadrimensionali?


1. PROCESSO DI PRESA DI COSCIENZA
IL MATTO DIVENTA MAGO
Il matto è la nostra Anima in cerca di una Ragione. Un giorno si sveglia una vocina nel suo intimo (il grillo parlante), cioè una presa di coscienza; il mondo gli pare vano, soldi, carriera, famiglia, amore, tutte fregature, sa che prima o poi si muore, la vocina infierisce: "il tuo corpo è polvere e ritornerà alla polvere. Se vivi solo per il tuo corpo, non resterà più niente di te." A tutti noi nel trascorso della vita capita questo spegnersi le luci dentro, il blackout interiore. L'anima tocca la finitezza in cui è rinchiusa. Per quanto bello questo corpo e questa natura tutto scomparirà un giorno, quindi che senso ha?. Il matto assaggia la follia dell'esistenza, il male di vivere. Tocca il PIOMBO alchemico. Ma fate attenzione: questa presa di coscienza è un risveglio, oggi se ne parla tanto di svegliarsi, anche il nostro corpo lo fa tutti i giorni, ma la notte di nuovo si addormenta. Non confondete il risveglio con l'illuminazione o la consapevolezza, ce ne di strada da fare. Anzi il più delle persone dopo questi momenti di buio interiore, presi dalla paura si sommergono nel rumore pur di non ascoltare l'anima (una ciabattata al grillo come fece Pinocchio), si addormentano di nuovo, e cercano di azzittire la crisi con divertimenti e spensieratezze varie. Chi invece stufo della solita minestra esistenziale, decide di fare un cambiamento copernicano a 360 gradi ed intraprende il primo processo alchemico: la decalcificazione... Il Matto vuole diventare Mago, imparare l'arte della stregoneria. Voi siete la materia prima che si deve trasformare in Mago. Infatti tutti quelli che si danno all'arte della conoscenza interiore, l'esoterismo, il trascendentale acquistano un ombra di Stregoni, di Matti, di Maghi ... 

2. IL RIVERBERO INTERIORE
In alchimia esiste uno strumento fondamentale per il laboratorio alchenico, è un forno e si chiama il riverbero. In questo forno ci compie il processo della calcificazione, lo stadio della nostra vita in cui iniziamo a rompere i nostri ego, il dubbio, la testardaggine, il comportamento di auto-sabotaggio, l’orgoglio e l’arroganza, e li mettiamo da parte in modo da poter scoprire cosa c’è dentro. La riverberazione è esaltazione dell'energia interna dello spirito metallico per l'azione del fuoco violento sulla materia che contiene questo spirito. Quindi per riscaldarci o bruciarci dentro abbiamo bisogno di questo fuoco e di questo forno. Nei Tarot l'unico che ha questo forno ai piedi nelle carte è il diavolo, il suo fuoco spesso è rappresentato da un drago (è la nostra Ombra interiore che lavora nascosta. Il Matto come abbiamo visto anteriormente inizia il suo viaggio e diventa un Mago. Il Mago nelle carte viene sempre presentato con un tavolo, è un laboratorio alchimico, dove ci sono tutti gli elementi. In questo periodo sentiamo un calore interiore, è la voglia della scoperta, ma questo fuoco scompone la nostra materia prima (l'anima), si mettono in discussioni le nostre credenze, vien fuori gli aggrappamenti del nostro ego agli affetti, i vizi, sgorgano i nostri traumi passati. 

IL MATTO INIZIATICO
In molte carte la figura del Matto viene rappresentata con un cappello a tre punte. Questo cappello è simbolico, le punte sono il corpo, lo spirito e l'anima. Ma è anche un riferimento temporale alle dimensioni del passato, presente e futuro. Il Matto inizia il percorso nell'albero della vita, ma inizialmente segue la VIA FEMMINILE - YIN (di cui parleremo tra poco in opposizione alla via mascolina - Yang ), questa via è fatta di esperienze spensierate, di errori e di rettificazioni continue, è il viaggiatore solitario in cammino. Tutti noi nella vita abbiamo un percorso insensato, stupido, folle ... è su quel bivio che dobbiamo tornare per riprendere la via giusta. 

LA DOPPIA VIA
Il Matto è alla base dell'albero, inizia il cammino iniziati, abbiamo già visto che ha davanti a sè 3 vie: quella centrale che è fondamentale, è la via del Mondo che lo porta a diventare un Mago, un ricercatore, invece a destra e sinistra si aprono altri due sentieri, gli antichi alchimisti li chiamavano la via Umida, quella femminile Yin, dove agisce il cuore (Venere) quindi la sfera emotiva, passiva, il mondo introverso (di fatto è il sentiero della Luna nei Tarot). Nella kabalah è la colonna di Jachin la Bianca (è il punto bianco nel lato nero nel simbolo del Yin Yang), il suo metallo è il rame perchè malleabile e morbido. Poi c'è la via Secca, quella mascolina Yang, dove si agisce più con la testa, il cervello quindi è logica (Marte), attiva, il mondo estroverso (di fatto è il sentiero del Giudizio nei Tarot). Nella Kabbalah è la colonna di Boaz la Nera (è il punto nero nel lato bianco nel simbolo del Yin Yang), il suo metallo è il ferro perchè duro come lo è la testa e la ragione da colpire. 
È necessaria un’integrazione delle due vie, non posso essere troppo sul sentiero secco perchè divento materialista, arido e pragmatico ... ma neanche troppo sul sentiero umido perchè divento idealista, sognatore, dominato da un falso misticismo che mi fa perdere il contatto con la realtà; ci vuole un equilibrio di entrambi i sentieri per trovare l’unità e crescere interiormente, per evolvere.

3. PROCESSO DELL'AMMORBIDIMENTO 
MAGO E MATTO SI SPOGLIANO
La fase del NIGREDO, a compiere e culminare questa fase di passaggio è l’arcano della SENZA NOME, perchè si vive un momento di morte, d distacco, di rinuncia totale e consiste nell’uccisione del Re e della Regina, di cui vediamo le teste sulla terra nera nelle carte dei Tarot (lo scheletro falcia le teste con le corone). Sono il confronto simbolico che dobbiamo fare con il prototipo dei modelli Paterni e Materni (nei Tarot sono il Papa e la Papessa), sono fondamentali, noi tendiamo a ripetere i modelli sbagliati dei nostri genitori e finchè non spezziamo le loro catene, siamo condannati a ripetere lo stesso meccanismo di sbagli.
Uno dei riti iniziatici è lo spogliarsi, azione simbolica di rinascere, siamo nati nudi quindi spogliarsi è un abbandono, lo fanno i monaci quando abbandonano i vestiti secolari ed indossano soltanto un saio per il resto della vita. Nel processo seguente vedremo la decalcificazione, grattare il piombo, levigarlo, era un modo di spogliazione, ma ci sono alcune persone a cui la decalcificazione interiore non basta, sono quei tipi che noi definiamo capoccioni, duri, chiusi ermeticamente come un riccio; con loro ci vuole un procedimento previo al fuoco quindi l'acqua in ammollo (come quando hai i panni troppo sporchi, ci vuole un pò di ammorbidente per un pò di tempo): la Papessa è l'arcano dell'acqua, ti avvolge come in un grembo, per rinascere, uno stato embrionale, appunto a mollo per ammorbidire cuore e testa duri. Mentre il fuoco (Papa) era il contrasto, l'acqua (Papessa) è l'accettazione. 
Se guardiamo lo schema dell'albero nella parte di sotto c'è il Matto e il Mago in mezzo la Morte come passaggio e sopra la Papessa e il Papa (come in cielo così in terra). Il Matto è il nostro spirito inquieto che si risveglia e deve guardare in alto verso la Papessa, lei è il nostro istinto di iniziazione, è la forza che ci aiuta a rompere o oltrepassare il velo o l'illusione di Maya, è la figura Materna che ci sveglia (non quella materna che ci addormenta). E il distacco anche dalla nostra figura materna, dobbiamo crescere, essere indipendenti affettivamente, nascere da soli, mentre il Mago si confronta con il Papa, la figura dell'autorita, dell'ascolto interiore pe rimparare a contattare e riconoscere le emozioni. Qui dobbiamo spezzare i modelli sbagliati die nostri genitori: padri autoritari e violenti (falsi Papi) madri divoratrici e soffocanti (false Papesse). 

AMMORBIDIRE L'ANIMA INCALLITA
Se parliamo della fase o tappa di ammorbidimento, due sono gli arcani che ci vengono in aiuto, sono simili persino nella loro raffigurazione: La temperanza e le Stelle, in tutti e due si compie un azione di equilibrio visto che se dobbiamo ammorbidire una cosa è perchè diventata troppo dura (come la testa o il cuore), ci vuole equilibrio, non serve un cuore molle o una testa annacquata.  
Cosa avviene con un elemento quando lo si sommerge in acqua? se è pesante affonda e se è leggero galleggia, giusto?. Ok fate lo stesso con le persone, l'acqua è l'ascolto del cuore attento, lasciatele parlare, che si sommergano nella vostra attenzione e silenzio (Arcano delle Stelle), vedrete cosa succede:  se sono immature, chiassose, insicure, false... affondano e crollano, finiscono per calmarsi perchè si sentono sole ma guardate ed iniziano a parlare dal profondo del cuore (ecco lo spogliarsi dell'ammorbidimento, lo fanno sempre gli psicologi con i pazienti), ma se li giudicate, se dite qualsiasi cosa, è come lanciare un tronco in alto mare, si aggrappano e iniziano a discutere, si dimenano, non vanno mai in fondo.
Ma lo stesso dovete fare verso voi stessi, la stessa tecnica va applicata ai vostri pensieri e sentimenti, messi a mollo, osservateli con attenzione, senza giudizio alcuno, vedrete come piombano dentro e si disintegrano. Quando perdono il loro peso (gravità, negatività, impurità) iniziano come un feto a galleggiare al centro di questo grembo e li avviene il terzo processo prima della decalcificazione... il distacco

ASCOLTO INTERIORE
Nei Tarot marsigliesi, ottimi per la loro struttura simbolica ed archetipo, si nota bene il cambiamento nel passaggio introspettivo, avviene qualcosa di meraviglioso quando iniziamo ad avere una vita meditativa, una riflessione, uno sguardo di auto critica, di esame di coscienza. Nella prima fase il Papa e la Papessa si danno le spalle, guardano fuori di se stessi cioè il pensiero è materializzato, svuotato, pensano soltanto al corpo, gli affari, il divertimento, il prestigio sociale insomma il Papa è un politico, un professionista, un uomo di mondo (contro la sua natura spirituale, ahimè un pò come tanti capi religiosi dei nostri tempi). Una volta intrapreso il viaggio interiore abbiamo visto come la Papessa (la parte psichica del femmineo) si sposta a destra (o in alto nell'albero della vita, nella sephirot Kether). Il femmineo guarda il maschile, inizi a percepire che dentro di te c'è un'eco, uno spazio vuoto che però ha una risonanza, avevo sentito dire che c'è un anima ma adesso la sento, la vivo; comprendi che la noia, la malinconia, la tristezza che spesso sentivi ed erano immotivate sorge da qui: è l'anima che voleva ascolto, attenzione, cibo; guardate bene che è la Papessa che apre il libro (conoscenza di sè) e lo porge al Papa (la Ragione). Corpo ed anima si incontrano e si scontrano. Il Papa guarda fisso su di lei alza la mano in segno di benedizione quindi approva la sfida. In questo ascolto assoluto ha inizio la meditazione, prima credevi che pregare era parlare, adesso comprendi che è ascoltare, osservazione su di te. Anche nei Tarot avviene la stessa cosa: la gente di solito chiede ai tarot, fa domande, invece sono i tarot che ti chiedono a te e tu dovresti ascoltarli per trovare la tua risposta su di te. Osservare senza giudica è una delle azioni più difficile, è mantenere (come il Papa e la Papessa) lo sguardo fisso uno sull'altro in totale silenzio, impossibile farlo senza amore, soltanto chi si ama sa guardarsi fisso negli occhi in eterno. Cosa avviene nel loro sguardo silenzioso? qui ha inizio il terzo processo alchemico: la decalcificazione.

4. PROCESSO DI DECALCIFICAZIONE
IL MAGO INCONTRA IL DIVINO
Questo è un processo molto doloroso, faticoso, estenuante. In alchimia si prende il piombo e lo si deve ripulire da anni di ruggine, di polvere, di muffa. Lo si deve raschiare, scartavetrare. E' un azione di decomposizione attraverso il fuoco. Il fuoco è rappresentato dall'Arcano del Papa (la coscienza nuda), come vedete si trova nella Da'at (la sephirot invisibile) cioè la morte, dobbiamo subire una morte interiore: addio a tante amicizie, persino parenti che ci ostacolano la crescita spirituale, rinuncia a consuetudini ed abitudine che ormai ti sei accorto che sono futili, stupide, banali. Inizi a decomporre le tue  convinzioni, in parte ti senti tradito (dalla società, dalla scuola, dalla religione, dalla mentalità in cui sei cresciuto) ma sai che stai scalando altri ideali. Provate ad imbiancare un muro, cosa dovete fare prima? raschiarlo, quindi provate ad eliminare quella struttura di immagini che ci hanno tappezzato dalla nascita: sei cristiano, sei italiano, sei di destra, sei juventino, sei ... sei ... tutte etichette che alla fin fine ti fanno dimenticare chi sei veramente, quelle sono vernici che coprono l'essenza. Prova a sverniciare le lodi di mamma che ti dicevano che eri il più bravo della scuola o le critiche dei compagni che ti dicevano che eri un fallito... tutto va raschiato, eliminato, ti devi spogliare delle tue maschere e convinzioni: ti credi bello? forte? spirituali? ricco? son tutte seghe mentali a cui ti aggrappi per credere di valere ed essere qualcuno da apprezzare, sei solo un mendicante di amore che non hai. E' duro veramente arrivare all'osso, questa è la decalcificazione, siamo intasati come un cesso di ruggine, di calcare, di sapone indurito, di mille porcate. Qui si entra nella Nigredo, periodo Nero dell'alchimia: Depressione, angoscia, ansia, sofferenza, paura, caos, difficoltà, malattia, preoccupazione, solitudine, trauma, stato di alterazione, senso di perdita, rassegnazione, impossibilità di trovare un rapporto sufficientemente positivo con gli altri e la realtà. 
Credevate che incontrare il divino era un'esperienza "divina" bella piacevole, stupenda? vi sbagliate, è una delle esperienze più terribili che ci siano (un po' come l'incontro con il vero amore tra l'altro.... uguale!). 



5. PROCESSO DELLA RIVOLUZIONE (RIVERBERARE)
MATTO E MAGO SI CONVERTONO
Nella prima tappa nella Nigredo si entra in contatto con i nostri limiti, cosa ci interessa? superare i limiti? no mai, assurdo, i limiti ci indicano i punti di riferimento della nostra natura, lasciate quell'impresa per i super eroi, quelli che voglio sembrare superiori, evoluti, giganti. Un fiore, impara a profumare? No, lo fa per natura. Un uccello impara a volare? No, lo fa per natura. Un albero impara a mettere le radici? No, è nella sua essenza. Perchè tu invece devi imparare a vivere? imparare ad essere sincero, ad amare, imparare a pensare? assurdo, dobbiamo invece imparare a ripulirci da tutti  questi impara, impara, apprende, comprende, capisci.... non abbiamo seguito la nostra natura, ci hanno imposto un IMPARA  questo e quest'altro. Dobbiamo quindi fare marcia indietro, in latino si direbbe convergere, fare un giro a 360° e cioè quello che noi chiamiamo rivoluzione, quello che in spiritualità si chiama conversione, rivolgerci dal lato opposto, contro corrente, come il salmone, verso l'origine, la fonte, alla ricerca del senso dove siamo nati. In alchimia questo processo si chiama "Riverbero" e cioè introdurre in noi l'essenza e lasciare che trabocchi il superfluo.
Il Matto e Mago (Cuore e Testa) dopo l'incontro con le dimensioni interiori divine (Papessa e Papa) devono anche essere equilibrate ed acquistare le dimensioni esteriori materiali: Imperatrice ed Imperatore. Questi 4 reali  sono i principi naturali degli elementi, più il quinto divino: 
- TERRA che PENSA (Imperatrice)
- ACQUA che ASCOLTA (Papessa)
- VENTO che PARLA (Imperatore)
- FUOCO che ISPIRA (Papa)
- SPIRITO che SENTE (Mago)

Questi 5 elementi sono sempre rinchiusi in noi, corpo ed anima (Matto), se il fiore non deve imparare a profumare è perchè vive in armonia tutti i 5 gli elementi, adesso facciamo una piccola riflessione:

Quanto sole prendiamo noi al giorno? (Fuoco)
Quanta acqua beviamo noi al giorno? (Acqua)
Quanta musica ascoltiamo noi ? (Vento)
Quante volte abbracciamo e baciamo noi al giorno ? (Terra+Fuoco)
Quanto leggiamo? (Aria)
Quanta verdura frutta di stagione, cereali mangiano? (Terra)
Quante volte sorridiamo al giorno? (Aria)
Quante volte al giorno cerchi di stare silenzio? (Acqua)
Quante volte al giorni cerchi di ascoltare senza giudicare? (Acqua + Terra)
Quante passeggiate in natura facciamo? (Aria+Terra+Acqua)
Quante volte praticate la meditazione? (Acqua+Vento)

Fate la riflessione contraria:

Fumate? (perdete Aria)
Mangiate troppo (perdete Terra, Acqua, Aria)
Hai risentimenti, senti odio per qualcuno? (perdete Fuoco, Aria)
Non ti senti amato? (perdi Terra, Acqua, Fuoco, Aria)
Bevete troppi alcolici? (perdete Aria e Terra)
Non sei soddisfatto del tuo lavoro? (perdi Terra, Aria, Fuoco)

La lista è infinita, ma è necessario osservazione, attenzione, meditazione, sentire quello che vivete, ripeto SENTIRE più che pensare e ci arriverete a capire quali elementi sono quelli mancanti e quali sono quelli in sovrabbondanza. E' il sentire che ci porterà alla comprensione e non il contrario. Noi crediamo di essere superiori perchè pensiamo invece abbiamo perso il sentire ed è quello che permette all'uccello di volare e al fiore di profumare. 



PASSAGGIO ALCHEMICO 
DALLA FASE NIGREDO ALLA FASE ALBEDO 
DAL MONDO MATERIALE E MENTALE A QUELLO ANIMICO
Giunti nel processo alchemico della conversione è quindi ora di cambiare rotta, iniziamo a vedere la materia da un altro punto di vista: quello divino, guai a coloro che disprezzano la materia, il corpo, le emozioni nel nome dello spirito, è falso. La vera spiritualità redime la materia non la condanna. Se guardate la foto, l'albero della vita su cui lavoriamo partendo dal basso, i 4 punti che conosciamo come cardinali sono gli elementi naturali che abbiamo analizzato; come vedete formano una figura geometrica con un volume (materializzato, perchè ha tutte è 4 le dimensioni della natura: larghezza, lunghezza, profondità e tempo-spazio che noi chiamiamo anche volgarmente Spirito). Noi stiamo proprio scoprendo se esiste dentro di noi uno Spirito infatti (come vedremo lo confondiamo spessissimo con l'anima), molti non sanno nemmeno di avere un anima, cosa sia, dove si trova.  
Abbiamo visto l'agire dei 4 elementi attraverso i nostri 5 sensi esterni (vista, udito, gusto, olfatto e tatto), tutto quello che noi apprendiamo è attraverso le finestre dei 5 sensi, sono dei canali energetici che colgono la forma delle cose, a volte anche la sostanza, ma l'essenza viene colta soltanto dai 5 sensi interni... quali? ecco qui il pandemonio: tantissime sono state le scuole e correnti di pensieri filosofiche e spiritualistiche che hanno voluto identificare e nominare questi sensi interni. Dalla filosofia Aristotelica alla teologia tomista, anzi alcuni dicono che sono 4 altri come nelle correnti moderne psicologiche ed olistiche dicono che sono  6 e persino di più, Steiner dice che sono 12 (5 esterni + 7 interni). Resta il fatto che se noi non sappiamo che sensi abbiamo, è come una macchina, non sappiamo nemmeno usarli tanto meno ripararli. Io sono del parere che ci siano 5 sensi interni, perchè seguono la geometria della natura simmetrica del corpo (5 dita a destra e 5 a sinistra, un occhio destro uno sinistro, e via dicendo) quindi penso che a 5 sensi esterni corrispondano 5 interni, simmetria Yin y Yang.
  Nei sensi interni invece la materia subisce una trasformazione: scompare il volume, tutto è astratto, si entra nel regno del 3, della superficie su cui avviene la creazione.

IL TETRAEDRO E' LA MATERIALIZZAZIONE
Già nella sezione "Struttura dell'Albero della Vita" ho spiegato come la base dell'Albero acquistando volume indica la nostra parte materiale, l'energia che si condensa, formano le foglie, le formiche, le gocce d'acqua e anche il nostro corpo fisico. Perchè la forma di un Tetraedro? 
Esiste un curioso aneddoto riguardo Albert Einstein: ad un convegno di fisici, subissato dalle critiche per la sua balzana concezione di uno spaziotempo a quattro dimensioni, egli propose il seguente problema:
Dati sei stuzzicadenti, costruire quattro triangoli equilateri.
Nessuno dei presenti riuscì a posizionare su di un piano gli stuzzicadenti per formare i triangoli richiesti, il che è infatti impossibile, al che Einstein compose un tetraedro coi sei stuzzicadenti e disse: "Se non sapete usare la terza dimensione, che sperimentate tutti i giorni, come sperate di capire la quarta?" Lo stesso vi direi io per quel che riguarda la ricerca che stiamo facendo dei sensi interni: se non sappiamo governare i 5 sensi esterni come credete di scoprire quelli interni? La parte interna quadrimensionale è uno sguardo di te all'infuori di te, sì ti devi sdoppiare ma senza essere necessariamente schizofrenico, anzi lo schizoide perde il potere del controllo, il mistico invece si vede di fuori ma si sente di dentro. Ma per far ciò deve essere una persona CENTRATA. Guardate la foto... come si trova l'area del triangolo equilatero? Unendo i punti centrali dei due cerchi (Yin e Yang, Testa e Cuore, Intelletto e Volontà) con il loro punto di congiunzione nella più alta periferia o diametro, il che tradotto in parole o concetti spirituali sarebbe: quando riesci ad essere al centro della dualità senza giudicare. Per far ciò dobbiamo avere però il dominio delle simmetrie dentro di noi, cioè le parti opposte. E' utile al riguardo sapere che un Un tetraedro è necessariamente convesso (aperto all'esterno come lo sguardo spirituale intuitivo), le sue facce sono triangolari (3 come le potenze animiche e i corpi), ha 4 vertici (elementi della natura) e  6 spigoli (lo spigolo in noi è il contrasto, il numero iniziale della bestia), dunque:
4 x 6 = 24 (è la rotazione della luce nelle ore di un giorno, il ciclo della conoscenza)
Tra queste 24 simmetrie 12 sono rotazioni intorno ad alcuni assi, mentre le altre 12 invertono l'orientazione dello spazio.
Oltre all'identità, vi sono 8 rotazioni lungo assi passanti per i vertici  (4x2) e  3 lungo assi che collegano spigoli opposti, per cui si torna sempre al punto di partenza 8 x 3 = 24.
 Persino il nostro caro Dante l'aveva capito che tutto il movimento in noi, istinti sentimenti emozioni, intuizioni dubbi preoccupazioni paure.... giravano in torno ad un Tetraedro o come lo chiama lui un Tetragono:
«dette mi fuor di mia vita futura
parole gravi, avvegna ch'io mi senta
ben tetragono ai colpi di ventura;»

(Dante Alighieri, Paradiso, Canto XVII, 22-24)


LA PRIMA CADUTA
Nella risalita verso la cima dell'Albero della Vita, ci sono 3 traverse orizzontali, io le chiamo cadute (anche nella Via-crucis ci sono 3 cadute di Gesù con la Croce). Siccome stiamo per passare dal primo triangolo o mondo al secondo, esso è diviso dal sentiero della Torre, appunto la prima caduta. Non per caso la Torre è caratterizzata per la caduta dalla Torre. Ma cosa significa questa caduta? La nostra mentalità cristianizzata ci ha per secoli indotto (secondo me in maniera sbagliata) a pensare ad una natura decaduta nel peccato donde la necessità di purificarci per ritornare nel paradiso perduto.
Nell'antichissima tradizione orfica e platonica la caduta vien vissuta come uno stato di conoscenza perduta e poi cadendo finiamo nell'ignoranza, per cui il percorso era ricollegare il cuore alla testa cioè acquisire la conoscenza e con essa raddrizzare i sentimenti verso i valori. La rinuncia al materialismo non era disprezzo per la natura ma una pratica ascetica per alleggerire il cuore, facendo questo si libera un fuoco (spirito di conoscenza, Ermes, il Mago), e da questo fuoco parte la scintilla della sapienza, Pyros cioè il Logos e poi il suo portatore di luce (Luciferus, arcano del Diavolo) e per fare questo distacco serviva il processo alchemico del distacco che noi inizieremo con la Dissoluzione del Piombo: materializzare lo Spirito (nascita) e spiritualizzare la materia (crescita). Dunque, il concetto di purificazione così amato dalle religioni è molto fuorviante perchè rende la materia nemica, la natura degradata e l'uomo un peccatore impuro; questa concezione va superata, la risalita deve unire e non divide, deve innalzare la natura caduta e non condannarla, non si può partire sconfitti in partenza. La natura va compresa poi amata, se parli con lo scopo di purificarla già la sta inconsciamente odiando e non riuscirai perciò a vederla per quello che è: pura. 

IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE 
Il primo triangolo sull'albero della vita, in basso, abbiamo visto che forma il passaggio da una vita immersa nella materia a quella dove inizia a risvegliarci ad una dimensione spirituale. Nell'alchimia è il passaggio dalla fase buia, la notte (Nigredo) alla fase dove inizia a vedersi un po di luce (Albedo) l'alba. Moltissime anime si perdono in questo passaggio ecco perchè io lo chiamo il triangolo delle Bermude. Riprendiamo il filo iniziale: il Matto è quello che ci spinge a cercare una ragione e parte dalla base (energia del Regno)  La più antica Kabbalah ha un solo cammino davanti quello verso le fondamenta (il sentiero del Mondo che finisce nella sefirot Yesod). Noi seguiamo anche i due sentieri laterali quello del Giudizio a sinistra tramite la ragione e quello della Luna a destra tramite il sentimento, Il Giudizio cerca un parametro di verità (infatti finisce nella sefirot dello splendore Hod, la verità) mentre la Luna cerca un parametro di bellezza (infatti finisce nella sefirot della vittoria Netzach). 
Questa è una visualizzazione delle energie bipolari fondamentali che guidano l'alchimia della trasformazione. Sono le energie duali dello Yin a destra e lo Yang a sinistra (la Luna è femminile, il Giudizio è maschile). In questo processo si assumono le caratteristiche opposte:
Il Mercurio (Giudizio) e lo Zolfo (Luna) si influenzano: l'informazione ci dà energia (il Giudizio riceve l'informazione di quello giace nascosto nel nostro inconscio, nella luce) e  a sua volta una volta che splende in noi lo sconosciuto (Luna) questa energia riattiva la sede di informazione. Testa e cuore (Giudizio e Luna) si attivano in un MONDO nuovo ed ecco perchè acquistiamo un nuovo SAPORE (il sale) è il SAPERE. Carl Jung ha chiamato questo processo di una cosa che cambia il suo opposto con il nome purtroppo ingombrante di "inandromedria". Qui il matto sente questo sapore diverso, non riesce a farsi intendere, a far capire agli altri che è un sapore buono, un mondo diverso. Questo processo iniziale forma un grande triangolo rovesciato che si trova dietro l'emblema centrale dell'alchimista. Insieme simboleggiano i tre elementi essenziali dietro qualsiasi cosa, gli archetipi celesti che gli alchimisti chiamavano zolfo, mercurio e sale = cuore, testa e consapevolezza (Il cuore dela Luna, la testa del Giudizio e la consapevolezza del Mondo). 

SINTESI ALCHEMICA, TAO, PSICANALITICA E CABALISTICA 
Studiando alcune tradizioni alquanto diverse, troviamo in maniera meravigliosa un intrecciarsi che si corrisponde in tutte le filosofie. Ecco un esempio magistrale: 
I tre grandi principi alchemici sono il Mercurio, lo zolfo e il sale, nel Tao si chiamano i tre Dantian (termine traducibile in "campo del cinabro" che sono i luoghi privilegiati delle trasmutazioni energetiche: nel campo del cinabro inferiore l'essenza (jing) viene trasformata in soffio (qi); nel campo del cinabro mediano il qi viene trasformato in forza spirituale (shen); nel campo del cinabro superiore la forza spirituale viene raffinata e riportata al vuoto (wuji). In psicanalisi noi chiamiamo questi 3 centro con le potenze dell'anima: la testa (Yang), il cuore (Yin) e l'unione di queste due che formano la consapevolezza, il nostro bambino interiore rinato ed illuminato, il mondo duale in equilibrio. Nella Cabala invece ci sono 3 lettere madri: Mem, Schin ed Aleph. 

La lettera Madre Mem è aperta in basso come il ventre di una donna, è il fluire dell'energia, è la zona del plesso solare con le sue importanti ghiandole sessuali (riproduzione), organi dedicati al filtraggio del sangue (purificazione), drenaggio delle acque (separazione), ventre (assimilazione e trasformazione). Il suo elemento è acqua, come il ventre è pieno di liquido amniotico dove inizia la vita, il mare uterino. Così come il mercurio rappresenta le energie vitali destinate comunque a manifestarsi. 

La Scin rappresenta la fiamma che ardendo trasforma, dissolve, purifica, sublimizza. E' lo zolfo come lo Yin ha un principio maschile attivo (il punto Bianco nello spazio nero) mentre il mercurio ha un principio femminile passivo (lo spazio nero nello spazio bianco), è come l'interazione tra il Yang maschile e il Yin femminile, uomo e donna cercano di interagire e compenetrarsi: Il cervello sente il cuore e il cuore comprende il cervello. 

Aleph è l'estabilità, è il principio centrale che fa fluire le energie e le forze, che fa sentire il sale o sapore a tutto, è il tocco saporito dell'amore, Il principio di ogni cosa. E' lo spirito per questo il suo elemento è l'aria. Nasce dall'unione e l'equilibrio tra il mercurio e lo zolfo: Quando sviluppiamo queste due polarità nasce in noi l'equilibrio (coitus) Il mercurio sottoposto all’azione dello zolfo formano la coagulazione in una forma: nasce il sapore, l'essenza, il Sale. Vi ricordate cosa chiedeva Gesù ai suoi discepoli: "siate il Sale della terra" cioè la vita, il fermento, il senso, il sapore. Il sale è l'elemento di fisicità e sostanza.

LA FORZA MOTRICE DELL'ALBERO DELLA VITA
Abbiamo visto in precedenza come il tetraedro era la forma in cui si materializzava lo spirito, sono le 3 dimensioni di cui è fatta la nostra realtà (altezza, larghezza e profondità) ma alchimicamente sono i 3 principi del mercurio, lo zolfo e il sale, le 3 forze spirituali del Tao e le 3 lettere madri della lingua ebraica. Avete nai provato a guardare l'Arcano del Carro dalla parte di dietro? Possiedi tutti gli attributi paralleli del primo triangolo del camino della trasformazione alchemica: 
1. Il cocchiere è il Matto che va alla ricerca di una via sacra da percorrere, una via trascendentale. E' la nostra follia divina in cerca della ragione Umana.
2. La carrozza è il Mondo, statico difficile da manovrare, il nostro corpo, la realtà fisica e materiale da portare a termine. E' il Sale della vita ala ricerca di un fondamento (Sefirot Yesod)
3. A destra il cavallo del femminio, il Yin l'energia dello Zolfo emotivo, un cavallo un po Lunatico e di fatto percorre il sentiero della Luna sull'albero della vita, alla ricerca della vittoria (Serifot Netzach).
4. A sinistra il cavalo maschile, il Yang l'energia del mercurio razionale, alla ricerca del senso assoluto (il Giudizio come arcano) e per questo verso la sefirot dello Splendore (Hod). 

IL CARRO ALCHEMICO 
Fateci caso, nella carta del Tarot di Marsiglia l'arcano del Carro, che abbiamo decifrato prima come il triangolo alchemico, porta uno scudo nella carrozza con le iniziali latine S.M che stanno per S di sale e zolfo = sulphur e M di Mercurio. Sono i tre principi dell'alchimia, il carro è questa forza che riesce a mettere in moto questo circuito chiamato volontà, tutto il mondo si mantiene attraverso la cooperazione di questi principi. Essi sono la trinità presente in ogni luogo e in ogni tempo. Di fatto Einstein diceva che la forza più potente in natura era proprio la Volontà che noi traduciamo in Energia.
- Sale filosofico rappresenta il corpo, la componente fissa e la forma. È la parte più pesante e solida del vegetale, che rimane anche dopo la calcinazione.
- Mercurio filosofico, più di ogni altra parte è dotato di volatilità. È il portatore di vita poiché trasporta informazioni nutritive, infatti Mercurio è, mitologicamente, il dio che fa da messaggero tra dei e uomini, quindi simboleggia colui che mette in comunicazione.
- Zolfo filosofico è costituito dalla parte essenziale, mette in risalto l'individualità in un sistema complesso, la Natura. È dunque la caratteristica specifica e individuale di un essere. 
CARRO quindi riunisce simbolicamente le parti di sé divise, la padronanza interiore dei propri Io. Rientrare in sé e metter ein moto la volontà. 

SI PARTE COL CARRO DELLA VOLONTA'
Coloro che hanno fatto con noi il primo corso dove scoprivamo i nostri 7 arcani personali in base al nome, cognome e data di nascita, possiamo iniziare a lavora qui sull'albero della vita nel primo triangolo della pietra filosofale. I 3 arcani inferiori personali vanno collegati ai 3 principi alchemici con i 3 arcani dell'albero della vita, in questo modo si possono iniziare a fare meditazioni su come attivare la volontà, cosa condiziona la nostra forma volitiva, come lavorare al meglio per sbloccarci, come mettere in moto questo Carro, cosa dare da mangiare a questi due cavalli (emozione e sentimento) perchè abbiano l'istinto di trascinarci al meglio sulla retta via. 
- Al Giudizio va collegato l'arcano del giorno della nascita (Mercurio)
- Alla Luna va collegato l'arcano del tuo nome e cognome (Zolfo)
- Al Mondo va collegato l'arcano Yin Assoluto (Sale). 

6. LA CONGIUNZIONE E L'ALBEDO
La congiunzione è caratterizzata da un processo (congiunzione – putrefazione – sublimazione – fissazione) che ha termine solo quando questi quattro momenti siano stati attraversati, è l'evoluzione della coscienza. Gli amanti nel Tarot sono quelli che compiono questo processo: è l'unione degli opposti che l’uomo deve armonizzare dentro e fuori di se (Alto e Basso, Bene e Male, Fisso e Volatile, Re e Regina, Luce e Oscurità, Sole e Luna etc.) e, nella loro diversità, questi simboli sono accomunati dal fatto di presentare sempre un aspetto femminile (Yin) e uno maschile (Yang).  Dopo questa unione degli opposti si crea nell'anima una caduta (arcano della Torre), una putrefazione, indispensabili perché essa divenga fertile e possa generare un nuovo essere, il “filium philosophorum” o bambino filosofico o bambino interiore, è il risveglio dell'anima (Si osservi che il procedimento avviene nell'acqua, perchè l'albedo è come il liquido amniotico dove nasce questa nuova concezione, o creatura interiore). La persona che vive questo processo si trova smarrita nel mondo e deve combattere contro corrente (arcano dell'Imperatore), facendo così una sublimazione della sua presa di coscienza; jung lo descrive così: “la ragione possa sottrarre il cuore e lo spirito all’influenza delle emozioni e tenere sotto la sua autorità la turbolenta sfera corporea.” (Misterium Coniunctionis e di Psicologia e Alchimia). L'ultimo processo della congiunzione è la fissazione e qui entra in gioco l'arcano del sole a chiudere il triangolo. L'alchimista lo chiama “Unus Mundus”, è l'unione soggettiva del microcosmo dell'individuo con la molteplicità del macrocosmo universale, l'anima sente che tutto è connesso e questo corrisponde in termini psichici, secondo Jung, a trovarsi in totale comunione con il Sé. 

CONGIUNZIONE TRA YIN E YANG
La Luce nell'albedo è l apresa di coscienza del duale che inizia a mettersi in pratica, non solo la conoscenza delle cose celesti ma anche terresti, non solo le cose grandi ma anche quelle piccole, La conoscenza delle cose superiori non basta per avere in sé tutta la forza necessaria a capire la GRANDE OPERA, è necessaria anche la conoscenza delle cose inferiori, l'ombra, l'inconscio, la mortalità. La quintessenza che agisce sulla materia. I quattro punti cardinali e il loro centro. Unione tra il cielo ( tre - Yang ), e la terra ( due - Yin). Nel Theatrum chemicum, citato da Jung nel Misterium Coniunctionis, si dice che “Sotto questo binario spirituale e corporeo è nascosta una terza cosa che è il legame del Matrimonio Sacro". Il coito qui rappresentato tra il re e la regina, la loro discesa nell’inconscio. E’ il ritorno all’inizio, IL CAOS,  è il concepimento del LAPIS: l'unione del duale, questa è la pietra filosofale, la pienezza dello spirito, la divinizzazione interiore, la realizzazione tra i loro princìpi opposti sia al rapporto di unione tra uomo e donna, sia alla tensione che si cela in ogni essere umano tra la sua parte maschile (l’”animus” nelle donne) e la sua parte femminile (l’”anima” negli uomini).
Foto: alchemical tarot Robert Place

4 LIVELLI DI CONGIUNZIONE
L'opera alchemica è di una meticolosità stupenda, deliziosa, delicatissima. Congiunzione è unione nella diversità, è quello che da sempre ha predicato la filosofia duale del Yin Yang. Prima ci accorgiamo del bisogno dell'unione della persona con se stessa attraverso i sensi interni ed esterni (ecco la mano con i suoi 5 sensi interni che devono aprirsi e collegarsi con quelli interni) Secondo, una volta che abbiamo compreso che il nostro interiore è un portale si apre l'occhio interiore, il terzo occhio, e si giunge alla congiunzione della psique del suo emisfero femminino con quello maschile (ecco la stella d Davide o Merkaba, il triangolo yin discendente e quello yang ascendete) è la congiunzione dell'uomo con Dio, o dell'anima con la sua divinità. Questo processo fa si ce l'essere umano subisca una trasformazione (ecco qui l'athanor, la fornace) il fuoco interiore o spirito che fonde tutte le nostre concezioni e le fa sciogliere (donde appare lo specchio dove l'anima si riflette e deve in esso tutto magico) qui avviene la terza congiunzione, quella dell'essere umano con la natura, vede finalmente di essere connesso con tutto quello che lo circonda, la fratellanza tra gli esseri umani, il rispetto per la madre natura. L'ultima congiunzione è quella del microcosmo con il macro cosmo: Il Sole come elemento maschile, la Luna come elemento femminile. E così le energie del cosmo danno origine alla vita. Giorno-Notte, Pieno-Vuoto, Yoni-Lingam, Vulva-Pene, Positivo-Negativo, Spirito-Materia e così via. 
La Luna non ha luce propria, ma è rivelatrice del vero (Iside Madre) lei riflette la Luce del Sole, l'emento nascosto (la spiritualità profonda) che è celato ( Osiride Padre) la cui luminosità non colpisce direttamente né i sensi né le facoltà intellettive. Negli inizi noi viviamo di luce riflessa, di meditazione, di riflessione, non vediamo l aluce divina direttamente, lasciamoci fecondare quindi dalla Luna (luce inconscia). Da tale unificazione nasce la vita-spirito. Lo sposalizio alchimico, l’atto d’Amore cosmico.
In riassunto: ci sono 4 livelli di congiunzione:
1- L'essere umano si unisce con se stesso (esterno ed interno)
2- L'essere umano si unisce a Dio (il Io con el Ego, la psique con l'Ombra)
3- L'essere umano si unisce alla natura (fratellanza, comunione, amore per il creato)
4- L'essere umano si unisce all'universo (Siamo Uno in Tutti e Tutti in Uno, macro e micro, come in terra così in cielo)

7. LA SUBLIMAZIONE DELL'ALBEDO
L'albedo, termine latino che significa bianchezza, è in alchimia una delle fasi della Grande Opera della trasformazione della coscienza, successiva a quella della nigredo. Prende il nome di "albedo" perchè l'anima si purifica (purificatio) si lava (ablutio) si distacca dalle azioni mondane (mundificatio) si impegna in seguire una strada sicura (fissatio). Nel linguaggio chimico corrisponde alla distillazione, e sul piano metaforico alla liberazione dell'anima dai lacci della corporeità. 
Nell'ambito della psicologia analitica, Jung equipara l'albedo alla rivelazione dell'archetipo dell'anima negli uomini, e dell'animus nelle donne (l'arcano degli amanti nel Tarot). Il soggetto, secondo Jung, dopo essere divenuto consapevole degli aspetti negativi della propria Ombra, ha imparato a non proiettarli più all'esterno, bensì a confrontarsi costruttivamente con essi, uscendo dall'identificazione inconscia con la psiche collettiva indifferenziata, e ripiegandosi coscientemente, tramite la riflessione, nel processo di individuazione di sé. L'albedo consiste in definitiva nella distillazione dell'Io dall'inconscio, in geometria questo processo crea la materializzazione tridimensionale del tetraedro che corrisponde ala coscienza dell'anima. Nell'albero della vita nella Kabbalah corrisponde al primo triangolo in basso, formato da Netzach, Hod e Yesod è chiamato astrale, corrisponde, nell'uomo all'anima emozionale (corpo astrale) ed è collegato al regno vegetale. Malkuth, la sefirot isolata dopo la caduta, rappresenta la materializzazione e comprende, indissolubilmente, sia il Corpo eterico che quello fisico. Malkuth è rapportata all'inconscio collettivo (anima di gruppo) ed al regno minerale. Nei Tarot, l'abbiamo spiegato in precedenza, è la forza del Carro a trainare questo slancio della volontà verso il cuore, adesso spieghiamo le 3 vie che partono da questo triangolo dell'albedo verso il cuore Tifaret (sefirot della bellezza).

LE 3 VIE AL CUORE
Dopo la padronanza del piano materiale (IL TRIANGOLO INFERIORE), le energie si concentrano verso il cuore, il sefirot della Bellezza, il centro. E' questa l'opera dell'Albedo. Osservare come da questo triangolo escono 3 sentieri nell'albero della vita vero la sefirot centrale del cuore.
Al cuore vi si si accede attraverso 3 vie:  quella del diavolo a sinistra, quella della morte a destra e infine al centro con quella della Temperanza. 
La via centrale della temperanza, il percorso tra parte da Yesod (le fondamenta governate dalla Luna) verso Tifaret (la bellezza governata dal Sole). E' l'equilibrio tra il bene e il male, è la luce interiore che ci porta alla bellezza. La spiritualità ci connette con il subconscio, infatti si parte dalla luna e non dal sole (albedo: luce riflessa), cioè alla ricerca della luce, per cui dall'inconscio,  che come i sogni può sollevare aspetti difficili, traumatici, cose che non abbiamo ancora risolto. Ecco perchè la temperanza, che è un equilibrio, deve essere fatta a sua volta tenendo presente le due vie laterale: il diavolo e la morte. Non per caso nei tarocchi la temperanza è rappresentata da un angelo, è l'angelo del IO superiore che ci guida verso le profondità spirituali.
Il diavolo è la nostra Ombra che una volta illuminata (LUCIferus) dà vita a tutto quello che in noi era morto e qui entra in gioco l'Arcano della morte che toglie ogni intralcio, pota ciò che è inutile, falcia il superfluo. La Bellezza che è al centro, il cuore, può illuminarsi soltanto attraverso questo equilibrio psicologico (temperanza) che apparentemente sembra tetro (morte) e maligno (diavolo), ma non c'è altra via per la bellezza che imparare a guardare con serenità e pace il brutto che è in noi, sorge così la pace interiore che è appunto la bellezza dell'anima. 















.-------------------------------------------


GLI ELEMENTI ALCHEMICI PRESENTI NEI TAROCCHI:

 

Il TEMPIO e LE DUE COLONNE:   La PAPESSA (l’entrata e il Guardiano della Soglia)   –    il PAPA (incontro con il Maestro)

L’ AQUILA negli scudi imperiali di IMPERATRICE e IMPERATORE.


I VASI della TEMPERANZA e della STELLA

L’ ATANOR, o forno alchemico, su cui si appoggia il DIAVOLO.

La CAUDA PAVONIS o il lampo della FULMINATIO nella CASA DIO.

Il CORVO, o Avis Hermetis, che segna il compimento del Nigredo, nella STELLA.

L’ ALBEDO nella STELLA e nella LUNA (intuizione e riflessione), il riemergere dell’Io dalla materia indistinta dell’inconscio.

Il RUBEDO nel SOLE, nel calore del fuoco e dell’Amore e nella luce dell’illuminazione.

La nascita del figlio, ovvero della Pietra Filosofale, nel GIUDIZIO

Molti dei simboli alchemici si rendono visibili nei rapporti tra le carte, in genere a coppie, in cui i simboli stessi creano una relazione e rendono visibile la loro evoluzione.

Ad esempio: Innamorato e Giudizio (Angelo piccolo, Angelo grande / coppia giovane, coppia anziana)

Ed ancora:

Bagatto: l’Apprendista                                                   Volere

Papessa: La Materia Prima                                              Sapere

Imperatrice: Intelligenza creatrice              il Sale               Osare

Imperatore: Intelligenza razionale             lo Zolfo             Tacere

Papa:    Armonia e Comunicazione          il Mercurio

Innamorato: Volontà e desiderio             la tintura dei metalli

Carro:   identità e energia                        l’Antimonio

Giustizia: equilibrio interiore             esame di coscienza e auto-assoluzione

Eremita: il mantello del saggio                 il Piombo          rifugio interiore, solitudine

Ruota di Fortuna: genesi eterna, il tempo              l’Azoth

Forza: l’energia interiore                         il Fuoco Acquoso

Mercurio Sale e Zolfo

Molto del simbolismo e della pratica alchemica e del simbolismo ermetico sono poi confluiti nella Massoneria, nei Rosacroce e nel Martinismo.

Guardiamo insieme quindi le tappe e i collegamenti tra il cammino iniziatico dei Tarocchi e quello alchemico/massonico:

IL BAGATTO = l’aspirante, l’adepto – L’Apprendista.



Il primo Sorvegliante – Dietro il velo si intuiscono e intravedono le colonne del Tempio.

IMPERATRICE = la pronunciazione d’intento, il giuramento, la promessa.

Il Patto e l’Altare, ma anche il Compasso, che rappresenta l’adattabilità, l’esattezza, la ponderatezza, il rigore nel giudizio e nell’indagine.

IMPERATORE = l’incontro con la materia, con i limiti.

Posare la prima pietra, la pietra d’angolo per la costruzione del tempio interiore.

La pietra grezza. Ma anche la Squadra.



Il 2° Sorvegliante: il Sacerdote del Tempio e le due colonne Boaz e Jakin (Forza – colonna dorica, Bellezza – colonna ionica)

INNAMORATO = aprire il proprio cuore, entrare nella dimensione reale dell’Amore.


GIUSTIZIA = Lo specchio della realtà: ciò che vedo all’esterno è ciò che creo all’interno. La coscienza di sé e della realtà che si crea, l’auto-osservazione e l’auto-coscienza.

“Non esser così triste e pensieroso, ricorda che la vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo.” Jim Morrison

EREMITA = illustra il detto “Ambula ab intra” (cammina all’interno). Se si riconoscono in sé stessi le cause della sofferenza e dell’infelicità, e si giunge ad osservarle con amore e compassione, si inizia a trasformarle. L’Eremita è l’Alchimista.

RUOTA DI FORTUNA = osservare le leggi, le cause e gli effetti. Cosa si produce in noi e cosa noi riproduciamo in automatico. Il Libro della Legge Sacra.

LA FORZA = trovare il proprio centro, l’Omphalos degli antichi. Il Maglietto, simbolo della Volontà.

L’APPESO = abbandonare i propri attaccamenti (“cosa possiedo mi possiede”), il distacco. Il sacrificio dell’ego. Qui inizia il cammino iniziatico, il viaggio nel mondo degli Inferi:

V.I.T.R.I.O.L. «Visita Interiora Terrae, Rectificando Invenies Occultum Lapidem», ovvero “Visita l’interno della terra e seguendo la retta via (attraverso le purificazioni) scoprirai la pietra segreta dei Saggi”.

LA SENZA NOME = la meditazione sulla Soglia: accogliere la propria morte, la caducità delle cose. Il Testamento. La meditazione col teschio.

TEMPERANZA = Camminare tra luce e tenebra. il Pavimento a scacchiera bianco e nero.

DIAVOLO = assumersi la responsabilità, consapevolezza del proprio compito, l’ascesa: salire i Gradini (tre +cinque + sette = 15, che è appunto il numero dell’arcano del Diavolo).

I tre gradini o livelli dell’iniziazione:

Tre anni: Apprendista (osservazione su di sé, collaborazione, servizio e umiltà) come gli ‘acusmatici’ dei primi livelli dei Pitagorici, che non potevano parlare, ma solo ascoltare.

Cinque anni: Compagno d’Arte (acquisisce il diritto a esprimere la propria opinione).

Sette anni: Maestro (l’uomo è diventato Uomo e la sua maturazione è sufficiente per consentirgli di far parte della costruzione, con le altre pietre cubiche, ovvero con i suoi fratelli, del Tempio dell’Umanità).

CASA DIO = La Spada fiammeggiante: la luce dello spirito, l’energia destinata a dominare le tentazioni, i vizi e le passioni umane, l’insubordinazione e la presunzione.

STELLA = La Volta stellata: il regno dell’invisibile e indefinibile, la ricerca della perfezione, dell’assoluto e della verità. La Tolleranza. Lo Zodiaco (le tipologie umane e le funzioni).

LUNA = la Luna e il Nadir: lo splendore del principio femminile della ricettività, dell’immaginazione. È la spinta alla ricerca e alla spiritualità. La comprensione profonda.

SOLE = il Sole e lo Zenith, principio maschile dello splendore e della Luce-Verità, in grado di dissipare ogni tenebra. il Trinomio (Libertà, Uguaglianza, Fraternità). La costruzione interiore e collettiva. Il Muro e la Libera Muratoria (Massoneria): la Squadra (livella e filo a piombo) e il Compasso.

GIUDIZIO = il Delta luminoso e la Trinità. Lo Spirito divino che soffia la vita nella materia.

MONDO = la completezza, il raggiungimento della visione estetica di sé e del Mondo (l’estasi).

Nessun commento:

Posta un commento