10 SEPHIROT


L'ALBERO DELLA VITA E LE SUE 10 SEPHIROT
La parola Sephirot significa emanazione, è l'energia che esce da noi. Come vedete sono 10 punti energetici. Nella Cabala ebraica questi punti sono i nodi attraverso cui l'energia universale si riversa in noi e ci crea, ci trasforma e ci rigenera. E' come i punti chakra per la filosofia orientale. Noi diremo che sono come i sensi esterni (5) e quelli interni(5) attraverso i quali noi apprendiamo il mondo e lo trasformiamo.  Esse sono anche associate alle situazioni pratiche ed emotive attraversate da ogni individuo, nella vita quotidiana; le Sefirot sono dieci principi basilari, riconoscibili nella molteplicità disordinata e complessa della vita umana, capaci di unificarla e darle senso e pienezza. 


IL PRIMO SEFIROT... LA CORONA
Il primo cerchio o sefirot è la corona, ma è anche il sole, principio di vita del nostro sistema, Il tempio più intimo, è anche Dio e in noi è l'essenza superiore naturale e psichica, la mente universale: Kether = Dio. E' la parte più alta dell'Albero, dalla quale proviene la luce che riempie e vitalizza tutte le altre sephirot. Quando nella Bibbia si dice di amare Dio sopra ogni cosa non dice di diventare bacchettoni, ma di impostare tutta la nostra vita in base a questa ricerca di trascendenza e divinità.
Il Kether è l'anima, l'Uno, l'essenza di ogni cosa che è anche in  ognuno di noi. Simile ad una corona, che è posta al di sopra del capo e lo circonda, Keter si trova al di sopra di tutte le altre Sefirot. Così come la corona non fa parte del capo ma è cosa distinta, Keter è fondamentalmente diversa dalle altre Sefirot. Essa è il trascendente, l'ineffabile, l'origine di tutte le luci che riempiono le altre Sefirot. Nel corpo umano essa non ha una corrispondenza specifica, in quanto lo avvolge tutto, ma a volte la si associa con la scatola cranica; come l'anima ha due potenze, noi le chiamiamo cuore e cervello, oppure intelligenza e volontà, intendimento e volere, oppure Yin e Yang, donde a livello psicologico il nostro cervello con l'emisfero destro e quello sinistro ... come vedete tutte le filosofie alla fine concordano. Infatti da questa sephirot partono due strade: destra e sinistra, Yang e Yin, ecc...



IL SECONDO SEFIROT... LA SAGGEZZA
Chokhmà = Saggezza. Le sfere celesti. È il lampo dell'intuizione che illumina l'intelletto, è il punto in cui il super-conscio tocca il cosciente. È il seme dell'idea, il pensiero interiore, i cui dettagli non sono ancora differenziati. È la capacità di sopportare il paradosso, di pensare non in modo lineare ma simultaneo (il femmineo). Si tratta di uno stato raggiungibile solo a tratti, e comunque richiede una grande maturità ed esperienza. È lo stato del "non giudizio", in quanto con la saggezza si percepisce come la verità abbia sempre tanti aspetti. Nel corpo umano corrisponde all'emisfero cerebrale destro. Nel servizio dell'anima corrisponde allo stato di Bitul = Nullificazione del SE'. In altri termini, è possibile raggiungere la saggezza solo tramite l'annullamento dell'ego separato e separatore. 
A livello psicanalitico è il cuore illuminato e cioè consapevole, perchè include l'intendimento (testa e cuore in armonia). E' l'Osservatore divino, la quiete.



IL TERZO SEFIROT... L'INTELLIGENZA
Binà = Intelligenza. Le profondità del mare. È il prendere forma dell'idea o del concetto concepito da Chokhmà. Si tratta della sede del pensiero logico, razionale, matematico, sia nella sua forma astratta e speculativa che in quella concreta e applicata (è l'animus junghiano, il maschile). È quella forma di pensiero che si appoggia alle parole, può venire scambiato e condiviso tramite il linguaggio. Binà è la capacità di integrare nella propria personalità concetti e idee diverse, assimilandole e ponendole in comunicazione. Se Binà funziona a dovere, il pensiero diventa in grado di influenzare positivamente le proprie emozioni, in virtù delle verità comprese e integrate nella propria personalità. Nel corpo umano Binà corrisponde all'emisfero cerebrale sinistro.

SAGGEZZA E\O INTENDIMENTO ?
Vi sono poi due tipi diversi di conoscenza intellettuale, corrispondenti alla percezione separata dei due emisferi cerebrali: la prima più artistica e intuitiva, la seconda più logica e razionale. Alcuni sono intelligenti ma non saggi, la loro è un intelligenza razionale non sensibile, la scienza non è saggezza, la scienza penetra solo la materia finita, la saggezza va oltre la conoscenza infinita. Tutto dipende come ti rapporti alle tue due dimensioni o potenze interiori:
Chokmah (saggezza) e Binah (intendimento). 
Diciamo che la saggezza avvolge anche il cuore per questo è più sensibile, empatica, mentre l'intelligenza che è priva di questa luce divina resta solo razionale, astratta, più informazione che formazione, più teoria che pratica.




IL QUARTO SEFIROT... L'AMORE
Chesed = Amore. Il tempio dell’amore... Si esprime tramite benevolenza e generosità, assolute e senza limiti. È l'amore che tutto perdona e giustifica, ecco perchè la si traduce anche con misericordia e compassione. La creazione è motivata dal Chesed di Dio, che ne costituisce la base sulla quale poggia, come dice il verso: "Olam Chesed ibanè" = "Il mondo viene costruito sull'amore". 
Si tratta della capacità di attrarre a sé, di perdonare, di nutrire i meritevoli come i non meritevoli. È attaccamento e devozione, è la mano destra, che vuole chiamare a sé, avvicinare gli altri. Questo amore però appartiene alla colonna destra, per cui senza il suo bilanciamento sinistro potrebbe incorre in un amore che si lascia divorare dal madre (una madre che nn sa dire no al suo bimbo alla fine lo priva dei limiti e diventa permissivismo). Ciò che amiamo non è sempre utile e tanto meno costruttivo, donde il bisogno di un sano rapporto con la FORZA = Guevurah il prossimo sephiroth che tempra l'amore.



IL QUINTO SEFIROT ... LA FORZA
Ghevurà = Forza. Il tempio del potere. Il fulgore di Chesed è troppo intenso per le creature finite e limitate, e se esse lo ricevessero in pieno ne sarebbero soffocate. Geburàh si incarica di restringere, diminuire, controllare ed indirizzare tale discesa di luce e abbondanza. È la mano sinistra, estesa per respingere, è ogni tipo di forza atta a porre limite e termine all'esistenza. Pur avendo delle connotazioni negative, senza Gheburàh l'amore non potrebbe realizzarsi, in quanto non troverebbe un recipiente atto a contenerlo. Inoltre, è quel calore eccitato ed entusiasta che accompagna l'amore. Senza Gheburàh, l'Amore non sarebbe altro che un sentimento pio e meritevole, ma privo di dinamismo e forza attiva. 
La forza però senza l'amore diventerebbe invece violenza e distruzione spietata, donde il bisogno del bilanciamento tra queste due potenze che daranno vita poi alla bellezza.



IL SESTO SEFIROT ... LA BELLEZZA
Tiferet = Bellezza. In alcuni manuali viene descritta anche come l'EQUILIBRIO, ma in realtà la bellezza non è nient'altro che l'equilibrio di una visione interiore (amore) con la forza esteriore. È la Sefirà che si incarica di armonizzare i due opposti modi operativi di Chesed e Gheburàh. Tiferet è costituita da tanti colori riuniti insieme, cioè dal coesistere di tante tonalità e caratteri diversi, integrati in un'unica personalità. Si rivela nelle complesse emozioni provate contemplando il bello e l'armonia estetica. Corrisponde all'esperienza della Compassione, che è amore misurato, capace di premiare e di lodare, ma anche di rimproverare e di punire pacatamente, se necessario; nel corpo umano si trova al centro del cuore. La montagna dell’anima. Il centro. Il piccolo sè . Il “testimone silenzioso”. Ciò che collega le sfere più basse della personalità a quelle transpersonali più alte, 
proprio come l’anima collega la personalità allo spirito. 
Scopo: costruire un forte centro per l’integrazione dei nostri rapporti quotidiani con il mondo, e rafforzare la connessione con le energie più profonde, in modo che possano manifestarsi nella nostra vita. La pura e incontaminata armonia interiore. 
(Non le idee, i concetti, le sensazioni e le emozioni legate ad essa: 
proprio “l’esperienza in sè”.)



IL SETTIMO SEFIROT NETZACH ... LA VITTORIA O L'ETERNITÀ
In questo Sefirot si concentra l'amore che viene dall'alto, se ben incanalato produce vittoria su ogni cosa, è un passo fermo, saldo, dà il ritmo all'andamento della vita, infatti nel corpo esso occupa la gamba destra, ed è la capacità di dare stabilità ad ogni cosa ed ad ogni passo, quindi lo stare nel luogo giusto donde la vittoria, il successo. Il suo sguardo ci fa cogliere l'eterno che non è altro che la luce di amore stabile e duratura in ogni realtà.





L'OTTAVO SEFIROT HOD ... LO SPLENDORE
Questo Sefirot incanala la forza che viene dall'alto (dal Ghevura), ed è la capacità dell'individuo di concretizzare le azioni, di manifestare le emozioni, di agire al cambiamento;
È il saper perdere, cioè il non abbattersi per le sconfitte, ma l'imparare da esse ciò che va cambiato. È il senso degli affari e del vivere in società. Corrisponde alla qualità della Semplicità, che nella Cabalà viene spiegata come la capacità di non preoccuparsi troppo del futuro.



IL NONO SEFIROT YESOD... IL FONDAMENTO
Corrispondente al primo Chakra, di fatto si trova nel corpo negli organi sessuali, è alla base, punto di convergenza di tutta la forza creatrice, qui si concentrano tutte le emozioni e le idee come base di relazione. Saper relazionarsi con se stessi, avere una vita sessuale sana ed appagante, fa fluire la linfa in alto con armonia. Qui si trovano le aspirazioni nascoste, i desideri incompiuti, i sogni non realizzati, tutto è in germe.



IL DECIMO SEFIROT ... IL REGNO TERRENO, LA SOVRANITÀ
Se disegnassimo il fiore della vita, troveremo al suo interno tutte le 22 vie che si snodano attraverso l'albero della vita del Cabalà. Alla base sta il Malkhut cioè la terra, così come in alto sta il cielo il Keter. E' il principio, il punto di inizio per chi ha consapevolezza, chi non ce l'ha si trova in un punto morto, una caduta, un baratro. Malkhut è il femminile per eccellenza, la sposa desiderata, la Shekhinà, o la parte femminile di Dio.
Nell'anima è l'umiltà, l'abbassamento, il punto di partenza per ogni governo, 
senza avere i piedi per terra la testa va in superbia, donde i poteri violenti destinati al crollo.
Infatti, a livello fisico essa è la pianta dei piedi, o la terra stessa. 
Malkhut è l'origine del mondo fisico, il più vicino alle forze del male e proprio per questo il più bisognoso di protezione. 
Adesso iniziamo a percorrere il resto delle vie, che in totale sono 22, partendo dal basso:
le trovate nell'album apposito.




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