1 MAGO

Parole chiave

* Volontà
* Competenza
* Creazione
* Progettazione
* Il potere della mente


IL MAGO
Si posiziona nell'albero della vita tra: Kether e Binah (Spirito e Padre), è la via che va dall'Anima Divina alla sapienza, la comprensione, come vedete sul tavolo ha tutti gli strumenti dell'alchimista (rappresentano gli elementi: dal bastone in mano sinistra al denaro nella destra e poi sul tavolo le coppe con la spada), 
Il Mago rappresenta il punto più alto di evoluzione a cui si può giungere.
La parola magica per esprimere questo concetto è JEHOVA, Jod-Heh-Vav-Heh, ossia in ebraico 
Jod= la freccia o denaro, 
Heh= la coppa; 
Vav= la spada; 
Heh= bastone,
quindi Dio (Jehovah o Yahweh) come dominio della natura (in tutti gli elementi).
E' un sapiente (non un saggio come il Matto) è uno studioso (il matto è un vissuto) il suo approccio è di testa (il Matto è di cuore). Yang (il matto è Yin). Il mago è un giardino (il Matto vaga nel deserto). Mago e Matto sono i due aspetti della verità, le due figure emblematiche del Logos divino. Il cappello ha la forma del 8 a cerchio simbolo dell'infinito ∞ come la conoscenza divina. 
I cappelli d'oro sono simbolo della conoscenza assoluta.
In tutto il mazzo Marsigliese i colori sono un'alternanza di rosso, blu e giallo  che indicano nell'ordine la trasposizione simbolica di tutto l'antico esoterismo  dei tre principi: spirito, anima, corpo. 
Il Mago è il simbolo di quello che la psicologia moderna chiama Autocoscienza. E' l'artefice del proprio destino, il creatore, conoscitore della natura, capace di servirsene del suo potere. 
Il mago numerologicamente è l'UNO, il punto primordiale, 
il principio di tutti i principi da cui si dipartono tutte le successive manifestazioni, 
l'Essere cosmogonico, la sostanza prima, I'Adam Kadmon.
Il colore del Mago è il Bianco brillante, l'insieme di tutti i colori vorticosamente uniti 
nell'esplosione della vibrazione più alta della luce visibile.


ASPETTI NEGATIVI DEL MAGO
Capovolto il mago fa mal uso della conoscenza, diventa arrogante, arrivista, furbo, chiacchierone, attira su di sè l'attenzione, un protagonista, presuntuoso, invadente, saputello. 
Usa la magia a fin di male, sfrutta, truffa, ne fa un affare, si vende. 
La scienza che si mette al posto di Dio, i capi religiosi che sfruttando il popolo sono un chiaro indizio della negatività del Mago.



LA VIA DEL MAGO
Via trasparente (contempla le visioni)
Unisce Kether a Binah (1-3)
Arcano maggiore: Mago
Chi intraprende questo viaggio s'immerge nella ragione, nella logica, nell'intelletto, vien chiamata la Via trasparente (contempla le visioni), Unisce Kether a Binah nell'albero della vita (Kabbalah), è la ricerca razionale, analitica, quella teorica, una via prettamente maschile (Yang, di testa), che però senza l'ausilio della via della pazzia (l'unione con chorkmah, Yin , il cuore)) diventerebbe rischiosa, pericolosa, fuorviante, molto comune nei falsi politici e saggi, dicono tanto e fanno poco o nulla, predicano bene e razzolano male, tra il dire (di Binah) e il fare (di Chokmah) c'è di mezzo la consapevolezza e la grandezza dell'anima. E' la via del mago perchè sa e capisce il come ma senza la grandezza della saggezza (del Matto) diventa uno stregone negativo e cattivo. 
Per equilibrare questa via bisogna fare rispettivamente quella del Matto.

IL MAGO (Tarot Luis Royo)

Dopo il Matto ci occupiamo del Mago, perchè anche se il Matto è l'Arcano più sublime dei Tarocchi, lo è quando rinchiude in sè la completezza (Yin e Yang, sapienza e stoltezza, nulla e tutto), ma per diventare saggio il Matto deve essere prima un Eremita, ma l'eremita senza la conoscenza rischia di diventare un falso mistico ecco perchè entra in gioco il Mago. Mentre il Matto affronta la nostra dimensione inconscia (colonna destra dell'albero della vita, il cuore) il Mago approfondisce quella cosciente (colonna sinistra nella Kabbalah dell'albero, la testa), quindi è la nostra capacità mentale analitica, razionale. Tutti noi siamo dei maghi nell'intendimento: dubitiamo, immaginiamo, riflettiamo, ricordiamo; Infatti il termine mago proviene dall'antico persiano "magidan" verbo che significa discernere, purificare, scegliere, è il laboro alchemico del nostro mago mentale. Più una persona è profonda, convinta, sicura di sè e capace di spiegare il suo mondo interiore e più si percepisce la sua magia. Jung lo definisce come archetipo, la capacità di far apparire fuori quello che abbiamo dentro, di trasformare il nostro spirito in realtà, sogni in concretezza, sentimenti in azioni, ecco la più grande delle magie. Il Mago è il numero 1 nei Tarocchi, è l'inizio, la forza che tenderà alla perfezione, all'unità, al divino. Dal Matto tutti si tengono alla larga, invece tutti si avvicinano al Mago.

IL MAGO (Rich Black Tarot)

Mentre il Matto acquista la potenza di capire il silenzio nel silenzio, chi entra in contatto con l'energia del Mago acquista padronanza della parola, tiene banco, è il centro dell'attenzione; i maghi incantano e stupiscono, ma proprio per questo iniziano a farsi dei nemici e per tenere sotto controllo la loro lucidità ricorrono all'astuzia, alle strategie e persino alle bugie (trucchi da mago). Se il Mago in noi è, come ben intuito da Jung, la capacità di cogliere l'energia creative e trasformativa, tutti noi non facciamo altro che magia: cos'è cucinare, ballare, lavorare, il sesso, lo sport, guardare un film o leggere un bel libro? sono rituali attraverso i quali noi cerchiamo di caricarci di energie. Tutto il concetto di magia è basato sull'energia. La differenza tra un mago e un ciarlatano sta nel fatto che il mago sa raccogliersi per magnetizzare l'energia per cui riesce ad avere energia positiva, mentre il ciarlatano ha bisogno costante di succhiare energia, non riesce a trattenerla (uno stregato di 2 spiccioli, ma ne parlerò nel terzo post sul mago negativo). I maghi adorano la natura, i posti spettacolari perchè carichi di energia (templi, catacombe, grotte, cime di montagne, ecc...), i rituali sono anche una fonte di energia potente. La più grande potenza del Mago è trasformare l'odio in perdono, fare scomparire la paura e i sensi di colpa dalla psiche umana (altro che psicologo), ma c'è anche chi non ce la fa a gestire l'energia negativa e diventa un mago maligno.

IL MAGO (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)

Il mago che si lascia possedere dalla sua ombra usa il potere per dominare gli altri, non per avere padronanza di se stesso come fa il Mago Bianco. Non è discreto, affamato di protagonismo, siccome non riesce a magnetizzare l'energia positiva è sempre ansioso, curioso, impiccione, pettegolo, amante per tale di eventi mondani e la sua debolezza lo porta a farsi dei fedeli dai quali rubare anche la loro energia visto che da solo non si sa bastare, energia non solo affettiva ma anche economica, tipico di chi si fa pagare per i suoi trucchi. L'energia positiva è gratuita, come l'aria, come il sole, come il vento, quella negativa si presenta come potere e va pagato (basta pensare ai sacramenti della Chiesa, se li fa pure pagare), in questo modo non ha contatto con il divino, ma si erge se stesso come essere supremo, si crede un dio.

ALEPH  IL PRINCIPIO DEL MAGO
La lettere ebraica corrispondente al mago è la A, ma in realtà non è una vocale,
in ebraico è una lettera muta, sta al silenzio da dove provengono tutte le parole sensate e divine.
In origine la sua forma assomigliava a una testa di bue stilizzata,
aleph significava infatti "bue".
L'א deriva quindi dal glifo egizio che rappresenta la testa di un bue,
successivamente in seguito ad una rotazione della lettera, connessa col variare del senso della scrittura, le due "corna" del bue sono diventate le due "gambe" della A stampatello.
A questa Lettera si connettono le corna, la corona suprema, la sapienza,
l’intelligenza, la bellezza e l’insegnamento del Maestro. Le corna del bue, falci di luce, sono come i capelli per gli umani: antenne riceventi.
In Aleph si celano i misteri della Verità e della Fedeltà. Le Lettere che ne compongono il Nome sono le prime due dell’alfabeto, ab אב: alef, bet, e insieme significano padre.
ALEF (unione degli opposti):
“Ti insegnerò la sapienza”. Indica anche il numero “uno”, l’unità.

L'anima che sa qualcosa
si consuma nel desiderio 
di sapere sempre qualcos'altro
- La Torah - 

IL MAGO - Deviant Moon Tarot Deck by Patrick Valenza

IL MAGO 
Dalla Corona, la Sephirot più alta dell'albero, esce sulla sinistra il Mago. Il Matto era uscito sulla destra, ma senza essere visto, invisibile, senza numero, senza metà. Il Mago invece si presenta in tutta la sua forza, potenza, maestosità. Diventa il numero 1 (numero dispari quindi maschile, principio Yang, a sinistra). Il numero 1 è il Padre di tutti i numeri, perchè lui li genera donando se stesso ad ognuno:
1+1= 2
2+1= 3
3+1= 4
4+1= 5 .... e così via, all'infinito. 
Ma tutti i numeri quando varcano la soglia della pienezza decimale, tornano di nuovo al Padre, così:
10 = 1+0= 1
100 = 1+0+0= 1
1000 = 1+0+0+0= 1 ... e così via, all'infinito. 
Il sentiero del Mago è verso la conoscenza (Binah) lui è un alchimista, un ricercatore, un pensatore, infatti la lettera ebraica Aleph significa bue, in quanto le corna di questo animale erano simbolo di sapienza, forza intellettuale. In Aleph si celano i misteri della Verità e della Fedeltà. Le Lettere che ne compongono il Nome sono le prime due dell’alfabeto, ab אב: alef, bet, e insieme significano Padre. Non per caso la Sephirot della corona è il Padre, la fonte originale. 
ALEF (unione degli opposti): “Ti insegnerò la sapienza”. Indica anche il numero “uno” come Unione.
La sua opera alchemica è distillare, trarre l'essenza di ogni cosa, portarci dal Caos all'ordine. Mercurio come pianeta è proprio l'Ermes mitologico, il messaggero degli dei, lui ha da dirci le verità eterne che ha scoperto e ricevuto. In quanto predicatore della parole il chakra che purifica è la gola, la voce, i suoi discorsi. Il Mago è l'iniziato!.



SAPIENZA O/E SAGGEZZA ? 
Mago e Matto, le prime due manifestazione dalla Corona Keter, dal divino. Ma fate attenzione: il Mago va a sinistra (yang) si dirige verso la Sephirot della conoscenza (Binah) mentre il Matto si rivolge a destra (yin) alla saggezza (Chokmah). Diciamo che il Mago cerca la ragione il Matto il senso; il Mago ha un approccio di testa, intellettuale, mentre il Matto si avvicina col cuore, sensibilità; Il Mago si fa una scienza della coscienza, il Matto un intuizione dell'Inconscio. Il Mago è Teorico, il Matto è pratico. Il Mago studia, il Matto esperimenta. Quante volte avete conosciuto persone intelligenti con tanto di laurea ma incapaci ad un approccio umano e sensibile? Hanno quindi una conoscenza di testa, ma possono essere ignorati di cuore, insensibili. Capita il contrario, una persona non molto letterata, con pochi studi ma con una saggezza di cuore che sa spiegarti umanamente i tuoi istinti, sentimenti ed emozioni. Per essere quindi equilibrati dobbiamo sia esplorare la via del Mago che quella del Matto, quindi un po a sinistra e un po a destra, un po di vita virtuale e poi un po di vita reale. Il Mago senza il Matto diventa insensibile, col rischio di credersi un saputello. Il Matto senza il Mago diventa scellerato, col rischio di credersi un santone. Ahimè oggi la scienza è piena di falsi geni o Maghi e la religione è piena di falsi mistici o Matti. 
Nell'albero della vita esiste un sentiero che unisce questi due arcani: è il sentiero dell'Imperatrice.



MEDITAZIONE SUL NUMERO 1
Prima gli aspetti positivi di questo numero.
Il numero 1 è l'inizio, si adisce quindi alla creazione e di conseguenza a Dio.
In matematica come nel divino è indivisibile, come il IO, perfetta figura di se stesso. Non cercare quindi di dividervi, cioè di rinnegare la vostra essenza, capita con chi da la sua vita a qualcosa che non è reale, non è vero, non è quindi se stesso, finite per disintegrarvi, vale lo stesso per il numero 1: non è divisibile che per se stesso. Qualsiasi numero diviso per se stesso è uguale a 1... anche 50 diviso 50 = 1, questo significa coerenza. 
Da questa sua particolarità nasce l'individualità, richiama la totalità e l'assoluto, l'integrità, la coerenza. 
Numero attivo, maschile e materiale, il suo operato è unisono, armonioso.
Tende ad accogliere il tutto donde l'Unità. Mentre lo zero era un unità che non si poteva contare il Mago invece rende visibile il conteggio.
Adesso gli aspetti negativi:
In quanto chiuso in se stesso tende all'egoismo, poi all'isolamento e finisce in una negativa solitudine.
La sua azione è minacciata dalla ripetitività e quindi dalla noia.
E' prepotente ed individualista quando pensa di essere solo lui, solo il primo. La sua visione assoluta è il monoteismo, il totalitarismo e quindi arrogante, prepotente e sempre in gara a non lasciarsi levare il primato, il primo posto.

L'UNO CHE SORGE DALLO ZERO
Lo zero è il grembo, la totalità, il tutto, mentre il punto che sorge che cova dentro al suo centro è il creato, il numero 1. In questa visione tutto è nell'Uno e l'Uno è in Tutto. Il numero 1 è anche io IO che centralizzandosi acquista la sua individualità, ogni creatura, ogni granellino di sabbia nella spiaggia sconfinata dell'universo è un ente, un essere solitario, un 1 primordiale. Ecco perchè i numeri vanno dal 1 al 10 (dall'Uno alla Totalità) che non è altro che lo stesso 1 che rientra nella sua totalità: 
10 = 1+0 = 1 
L'uno esce da quel grembo dello Zero ma vi torna in quel grembo per essere sempre se stesso.
Il numero 1 è l'energia creativa, Yang, mascolina, iniziatica.


L'INTELLIGENTE SA SEMPRE COSA DIRE. IL SAGGIO INVECE SA SEMPRE QUANDO TACERE E COSA NON DIRE.
Il Mago in noi è una potenzialità psichica, intellettuale, razionale. In alcuni Tarot antichi veniva chiamato anche il Bagatto, facendo riferimento al saltimbanco, un prestigiatore, uno che all'occorrenza sa come ingannarti, in quel caso un fattucchiere, un indovino da gioco. Sotto questo profilo da Mago sapiente va oltre lo stregone e diventa negativamente un illusionista. Il Mago dei Tarot invece è qualcosa di molto più illuminante, intuitivo, scienziato. Chiedetevi se voi vedete i Tarot più sulla Magia o sulla psicologia e lì saprete che istinto ha il vostro Mago. 
Sul tavolo il mago sapete cosa ha? Ha il Tarot, ogni istrumento è simbolo dei 4 elementi della natura che sono a sua volta rappresentati con le 4 figure delle carte degli Arcani Minori. Il 5° elemento è lo spirito raffigurato nella bacchetta magica o bastone che il Mago usa per dominare, mischiare, difendersi e conoscere gli elementi della natura.
ATTENZIONE: La disposizione classica è diversa: fuoco al bastane, acqua alle coppe, aria alle spade e terra ai denari. sì è quella la disposizione classica... seguite quella se siete abituati e se vi è più consone con la vostra sensibilità. Io purtroppo il bastone non lo vedo subito al fuoco a bruciarsi, io vedo uscire il bastone cioè il legno o la pianta dalla terra. E per quel che riguarda il Denaro, l'impostazione classica lo vede uscire dalla terra, il denaro come semi, infatti mangiamo soldi, senza quelli sembra che ci si muore e poi la terra che sprigiona soldi è prigioniera di un valore, ma in realtà i denari sta per l'oro alchemico non per gli spiccioli del denaro. Tutti gli elementi della natura dovrebbero essere LIBERI E GRATUITI: il sole è per tutti, l'aria pure nessuno la deve pagare e tanto meno l'acqua. La terra invece divenne proprietà e da allora il mondo va in rovina, tra poco anche l'acqua diventerà privata e siamo a metà dalla distruzione.

ENERGIE DANZANTI CREATRICI YIN E YANG 
Dio scoppia (il Big Bang è nient'altro che un orgasmo cosmico), il Keter, la Corona in Alto nell'Albero della Vita sprigiona le sue due correnti: il Mago a sinistra e il Matto a destra, il maschile e il femminile. Infatti alcuni Tarot hanno nel Matto la pazzia, una donna, una Dea, una Matta al femminile. Il Mago è quella forza creatrice, volitiva, passionale, crea il movimento sull'abisso, sul caos, su di lei, la pazzia, mentre lei è la forza conservatrice, che gestisce, genera, concepisce e dà ordine a quel movimento: l'amore. 
Dunque le differenze nei circuiti cerebrali sono ovvie tra maschi e femmine. Nelle donne i circuiti cerebrali si attivano principalmente ed inizialmente in queste aree: leggere le espressioni visive ( ecco perchè la donna si accorge più facilmente se tu menti, se nascondi un emozione), movimenti di mani, segni dei volti, hanno 11% in più di neuroni rispetto agli uomini nella zona del linguaggio e dell'ascolto (ragione della loquacità femminile); negli uomini invece la zona sessuale è colpita due volte e mezzo in più rispetto alle donne e anche l'area dell'aggressività. Sono i circuiti dei neuroni maschili ciò che spinge l'uomo (carica di testosterone) a pensare al sesso più volte al giorno. Se un uomo sviluppa invece l'attenzione psichica femminile avrà una carica di estrogeni e saprà, come la donna, anche ascoltare dialogare leggere ed osservare movimenti espressioni dei viso ed emozioni. Tutto dipende quindi dalle cariche degli ormone nelle zone cerebrali. Tutti noi, uomini e donne, dobbiamo attivare queste due energie insieme: il Mago deve imparare la Magia del Matto a vedere col cuore in quel modo dà vita spirituale alla materia (è l'immagine nel Tarot di Manara della Fatina che ridà a Pinocchio uno spirito umano e lo fa diventare uomo vero). Mentre il Matto deve cogliere la sensatezza del Mago, farsì una ragione, imparare a generarsi da sè, amarsi, accettarsi, conoscersi nei propri limiti. 
L'essere del Mago 
Il divenire del Matto 
Due principi che, insieme, armonicamente, con polarità diverse servono l’Uno. Il Mago è la parola, il LOGOS, il Matto è il silenzio, l'ascolto divino.

LA GAMBA MANCANTE 
Il tavolo del mago rappresenta il suo laboratorio alchemico, la mente per il razionalista, la psiche per l'intuitivo, il cuore per il sensitivo. E' classica la simbologia del tavolo a 3 gambe per cui rappresenta sempre la fragilità e la precarietà del piano materiale, quanto siamo instabili sul mondo delle emozioni, delle idee, delle percezioni. In realtà più che mancante, sotto la prospettiva delle grandezza del tavolo, se ben guardiamo le su proporzioni, quella gamba mancante è voluta, è ugualmente un simbolo ma è un simbolo fatto a posta. Spesso quando una persona è gravemente malata si dice "ha ormai un piede nella tomba", ecco questo è il significato di quella gamba mancate: il Mago in noi è quella parte che ci rammenta una dimensione trascendentale, abbiamo una parte di noi che è ormai altrove, aldilà di questa vita, di questa dimensione materiale.

MEDITAZIONE SUL MAGO
Perchè un Mago nei Tarot? che ruolo ha? Se l'albero della vita è un percorso spirituale che c'entra un Mago? non bastava la Papessa e il Papa? No. L'essere umano per natura è religioso, cioè ha bisogno di credere. Tutti noi crediamo, chi a Dio , chi crede nell'amore, chi crede che la sua squadra di calcio vincerà lo scudetto, chi crede all'oroscopo, chi al Tarot... ecc... anche l'ateo crede che non esiste Dio, ma quella è la sua credenza comunque sia. Perchè noi siamo esseri finiti e questo ci fa paura, abbiamo bisogno di credere che ci sia un portale verso l'aldilà, una dimensione altrove, una via d'uscita da questa vita. Quando la religione vien meno (come nei nostri giorni) le persone nel loro "fai da te" hanno bisogno di rivolgersi a qualsiasi fonte che possa placare questa paura. Ecco perchè il sorgere di astrologi, chiromanti, negromanti, stregoni, fattucchieri, cartomanti, guru, sciamanni e santoni vari. Il Papa e la Papessa non bastano, loro lo spirito lo vivono per professione, alle persone semplici e comuni devi dar loro la speranza che c'è chi ce la fa da se, fuori dalla legge, uno che i poteri se li fa e se li conquista da solo. Ecco il perchè il Mago è essenziale. Le religioni hanno cercato di canalizzare questa forza magica nel sacerdote ma non ce l'hanno mai fatta, è un energia traboccante troppo potente, la gente perciò la sprigiona anche nei voti, nei rituali, nelle immaginette, nelle reliquie, nelle penitenze, nelle catenine, nel pellegrinaggi, ecc... Il Mago è sempre stato visto con sospetto dall'autorità religiosa, perchè insegna che la verità è autonoma, non appartiene a nessuno ma tutti apparteniamo ad essa, quindi non ha bisogno di un istituzione che la impartisca, è la verità che ci viene incontro e si fa trovare. Il Mago quindi non è pericoloso perchè insegue o insegna la verità, ma perchè lo fa facendo a meno del potere istituzionale. Per questo è stato da secoli perseguitato, visto come seguace del maligno e un fuorviante, ma in realtà è perchè non tira l'acqua nel mulino istituzionale religioso ed ecclesiastico. D'altra parte la mancanza di veri sacerdoti, di veri santi, di veri illuminati, non farà altro che fomentare il sorgere incrementato di più stregoni, maghi e fattucchieri vari, perchè la gente ha bisogno di credere che esistono alcuni che prendono di mira l'ignoto e lo guardano in faccia senza paura. Ecco perchè in mago o la strega è in ognuno di noi, nel più profondo della nostra psiche.

"Lodare e predicare la luce non serve a nulla, se non c’è nessuno che possa vederla. Sarebbe invece necessario insegnare all’uomo l’arte di vedere”.
- Carl Gustav Jung -

IL MAGO - Alchemical tarot Robert Place
il Dio Mercurio

DAL MAGO ASTRONOMO AL MAGO ERMETICO 
Nell'antichità ci sono stati numerosissime tecniche di predire il futuro (bibliomanzia, cartomanzia, piromanzia, idromanzia, geomanzia, chiromanzia, necromanzia, idromanzia, ornitomanzia, aeromanzia, oniromanzia...) ma la più diffusa e quella più creduta fu l'astrologia. Lo studio del movimento degli astri e le stelle ha origini ancestrali già in Mesopotamia, Egitto, Assiria, fino ai Greci che fecero un modello quasi scientifico (con Aristotele e Tolomeo), ma quel sistema dopo Copernico, e ancor di più con la conoscenza tecnologica raggiunta oggi, divenne caduco. Fate attenzione quindi: molti testi e libri ancor oggi credono a quel modello in cui i pianeti venivano valutati in base agli elementi allora conosciuti, mentre oggi ben sappiamo che sono comporti di gas e reazioni chimiche tra molti elementi. Quel modello è ormai privo di fondamento scientifico, gli astri non girano più intorno alla terra e sono composti da tantissimi elementi e non solo 4 e i loro raggi di luce non influenzano il nostro codice genetico, nemmeno la Luna che è così vicina a noi non ha questo potere così gigantesco come si è finora creduto (mi spiace, lo so che è dura smontare questa romantica credenza, è dura non credere più a Babbo Natale, ma poi è meglio quando da grande sai che puoi essere te stesso un Babbo Natale che dona e cura gli altri, infondo esiste soltanto se lo diventi). Per questa ragione nei miei studi sui Tarot ho abbandonato quasi tutta la parte astrologica, tranne in alcuni casi dove il simbolismo è così efficace alla nostra psiche che è salutare lasciarlo e tenerlo in conto. Ma anche se la parte astrologica è caduta, superata, evoluta, è rimasta la parte ermetica, mistica, alchemica che si fonda già sulle teorie di Platone: così come un dolore di carie affetta poi tutto il tuo corpo (microcosmo) così un fenomeno astrale in una galassia vicina influenza anche una farfalla che vola sul nostro pianeta (macrocosmo), ma solo se esiste un collegamento tra questi elementi. Ricordiamo che questo messaggio si chiama Ermetico, dal Dio Ermes (che guardate il caso è il Mito del Mago che stiamo studiando, il Mercurio per i Romani), colui che ci insegna a metterci in sintonia con le leggi di tutto l'universo, ma se non sei in sintonia con queste leggi universali, come quando non sei sulle frequenze sonore di una stazione Radio, non senti nulla, non subisci nulla, non serve a nulla. Qui la scienza non ha parte, siamo su un campo spirituale che ci dice che l'universo è tutto collegato (come in cielo così in terra), che esiste un equilibrio duale che tiene tutto in vita mentre tutto muore e che questo meccanismo perfetto ha uno scopo sicuramente che ci sfugge ma non può essere privo di senso, perchè la natura non crea l'assurdo.

DAL MAGO ALCHIMISTA AL MAGO PSICANALISTA
Abbiamo visto il passaggio dal mago astrologo a quello ermetico o spirituale, adesso tocca al Mago alchimista, un altra disciplina che con l'avvento della tecnologia è priva di fondamento scientifico. L'alchimia è già apparsa nel II sec a.c in China, Persia, Egitto ellenista. In occidente il suo obbiettivo finale era trasformare i metalli, specialmente il piombo in oro. L'alchimista mediante processi chimici trasformava gli elementi: l'acqua liquida col fuoco diventava gas, vapore oppure con il freddo diventava ghiaccio solido. Lo stesso procedimento faceva con i metalli cercando di alterare la loro composizione organica. 7 erano i metalli alchemici: Oro, argento, ferro, mercurio, rame, piombo stagno. Gli alchimisti giocavano con questi metalli compiendo diverse operazioni (infornare, triturare, fermentare, coagulare, distillare, cuocere, evaporare, bollire, bruciare, calcinare, cristallizzare, solidificare...) e fu grazie a loro che si scoprirono tante medicine, sostanze chimiche, leghe metalliche, ecc... non dimentichiamo grandi alchimisti come Isaac Newton, Geber, Roger Bacon, Paracelso, Sant' Albergo Magno, San Tommaso d'Aquino ed altri... Ovviamente sappiamo che non si può cambiare l'essenza o sostanza di un essere, quindi il piombo in oro non si trasforma, ma l'alchimia scopri che l'evoluzione era interiore, quell'anima grezza e pesante di piombo che abbiamo è chiamata a diventare dorata con la conoscenza di se stessa ed un processo di purificazione. Lo zolfo era l'elemento attivo maschile associato al sole mentre il mercurio era quello femminile associato alla luna. L'interazione tra queste sostanze dava come risultato l'oro dei filosofi, capace di risanare la corruzione della materia: lo zolfo per la combustione, il mercurio per la plasticità, ed il sale per la solubilità. Si tratta dei tre componenti corrispondenti nell'essere umano rispettivamente a spirito, anima e materia. Oggi chi gioca a comporre e scomporre l'anima sono gli psicanalisti, mettendo nel pentolone buio dell'inconscio lo zolfo puzzolente dei ricordi traumatici, con il senso di colpa pesante ma sciolto del Mercurio e un po di sale del perdono... in questo modo il Piombo della nevrosi diventa una consapevolizza dorata.

FOTO: IL MAGO, bloodborne tarot

I Tre Maghi nel Mazzo di Crowley
Una peculiarità dei Tarocchi di Thoth è la presenza di tre diverse carte dell'Arcano del Mago. La ragione di questo è che l'artista Lady Harris ne ha fatto per Crowley tre diversi schizzi tra cui scegliere. Crowley scelse quello che vedete a destra (ed è quello che compare nel suo Libro di Thoth). Ma più tardi, un editore del mazzo scoprì i due bozzetti supplementari e li ha trovati così belli che ha voluto aggiungerli al mazzo, per dare all'acquirente la possibilità di vederli e sceglierne uno di proprio gusto.

Se non sai chi sei
non potrai mai sapere neppure
chi sono gli altri e cos'è
il mondo che ti circonda.

La chiave è stata un simbolo della conoscenza (apre le porte del cuore e della mente).

FOTO: ARCANO IL MAGO, Equinox Tarot

IMMAGINARE 
Etimologicamente non sarebbe affatto " lascio agire il mago che c'è in me" , quindi per i linguisti, filologi, scienziati vari, questo gioco di parole inventate potrebbe irritare, vero? ma fa parte del Mago, dell'illusionista e, a dir il vero, immaginare non è altro che inventare, creare artisticamente con la fantasia delle proiezioni IMMANENTI (imago= immagine ... IM= dentro) e farle agire, vivere, respirare. Dunque a parte la ragione che va data a chi è privo di una certa immaginazione esoterica, credo che lasciare agire il Mago che è dentro di noi, sarebbe la migliore delle potenzialità che potrebbe aiutarci a scoprire il divino che ci abita, visto che siamo nient'altro che IMMAGINI del Mago Divino.


LA PRIMA TRIADE DELL'ALBERO
Finora abbiamo fatto due meditazione: sul Matto e sul Mago, le prime due manifestazioni della Potenza Suprema (La corona Keter, in alto), i due sentieri che partono dall'alto dell'albero, il numero zero e il numero uno, destra e sinistra. Il Mago (testa) ci solleva nelle vette dell'intelletto alla ricerca della ragione e del significato delle cose e della vita, mentre il Matto (cuore) ci sprofonda negli abissi del sentimento alla ricerca di un senso e del valore di questo vivere. Ma questa ricerca interiore è pericolosa: le persone iniziate tendono a perdere il contatto con la realtà, con la vita, con la semplicità quotidiana; Mago e Matto ci farebbero credere che siamo già arrivati, ci farebbero sentire degli illuminati. Nell'Albero della vita invece c'è sempre il confronto con la realtà: un sentiero va a destra ed uno a sinistra ma poi si deve trovare il ponte che unisca gli opposti al centro, in questo caso nasce il sentiero dell'Imperatrice, è lei il grembo che riporta con i piedi per terra ai due spensierati che hanno sempre la testa tra le nuvole (Mago e Matto). E' lei che incarna il Logos del Mago (ragione) e la Caritas del Matto (amore) e dà alla luce la veritas (Consapevolezza). 
Come vedete per ora saltiamo il sentiero numero 2 (la Papessa) ma inizieremo le meditazioni e le riflessioni sul sentiero numero 3, dell'Imperatrice, perchè nello Spirito 1+1=3. Il Padre (Logos) si unisce alla Madre (Eros) e genera la prole (Veritas). Queste 3 potenzialità ci sono in ognuno di noi: tutti noi cerchiamo di farci una ragione e una concessione e una convinzione della vita, del mondo e dell'esistenza (ecco Binah, il Mago) e per quell'ideale diamo la vita, impegniamo tutte le nostre passioni, il nostro tempo, le nostre emozioni, il sapore della vita, la saggezza (ecco Chokmah, il Matto). Queste due dimensioni in noi una volta fuse con la Volontà (Imperatrice) ci formano, trasformano, costituiscono il nostro carattere e comportamento. 
il Mago dice "io" il Matto lo sente e risponde "tu", allora l'imperatrice li richiama svegliandoli con un "noi". Lei crea il dialogo e il confronto, lo scontro e l'incontro. 


"Dio non gioca a dadi con l'Universo" - Einstein
Questa celebre affermazione esclamata da Albert Einstein in una lettera del 4 dicembre 1926, indirizzata a Niels Bohr, voleva affermare che i fenomeni nella natura hanno sempre una ragione (Causa) non sono fatti al caso (Caos). ben sappiamo che il Dio in cui credeva Einstein era un Dio filosofico, non religioso, un Dio anche matematico. Se analizziamo l'arcano del Mago lui ha sul tavolo dei Dadi, il Mago è il divino che in noi cerca di capire l'universo, di conquistare i segreti della natura. In diversi mazzi i dadi sono diversi, addirittura il mazzo inizialmente  tanto amato da  Jodorowsky aveva soltanto 2 dadi, la cui somma delle facce era 1 e 5 quindi il Diabolo per questo  Jodorowsky diceva che il Diavolo era soltanto una maschera di Dio, mentre  lati nascosti o opposti di quei dadi era 2 e 6 quindi 26 che sarebbe la cifra numerica che rappresenta il nome di Dio (Yod 10 + He 5 + Vav 6 + He 5);  invece nella sua versione restaurata del mazzo di Marsiglia i dadi erano 3 la cui somma delle facce era 21 quindi il Mondo, ma tra il Mago e il Mondo c'è un simbolo che li accomuna: la forma dell'infinito del sombrero del Mago e i nodi della ghirlanda che incornicia il Mondo, era quindi l'inizio e la fine nei Tarot di un altro Mondo.   Altri mazzi hanno altre simbologie: in alcuni la somma è 22 come gli arcani, in altri è il fatidico numero 666. 
I numeri quindi sono come un gioco mentale che però ha la sua ragione e il suo messaggio, basta saperli interpretare e qualsiasi cifra avrà per noi un significato nascosto. E inutile discutere qual è la carta vera o qual è falsa, aspettare a noi trovare nei messaggi criptati la nostra falsità o la nostra verità, sono tutti simboli, prendiamone il meglio. 

L'alchimista è: colui che libera l'energia dalla materia.
L'alchimista Spirituale è: colui che libera l'Energia dalla forma”.

CI SONO MAGHI E MAGHI
Nel Tarot del Signoe degli anelli il posto del Mago appartiene a Saruman e molti potrebbero pensare che sia inaudito, il grande Mago per ecelenza dovrebbe essere Gandalf invece a questi le vien dato l'arcano dell'eremita. Perche? 
Per cogliere il senso simbolico di questo personaggio è indispensabile il modo in cui Tolkien lo definisce nella lingua originale.... non è uno stregone di due soldi (Sorcerer) e neanche un mago di professione (magician) e neppure un saggio intellettuale (wise)... Tolkien lo chiama WIZARD, una personificazione geniale tra sapienza nascosta umile e barbone errante insignificante. Dunque non è il professionista, il sapientone, il santone, bensì un uomo che non dà all'occhio (Sauron non lo riconosce), anzi si mischia e si confonde come un vagabondo eppure porta con sè la più alta luce e consapevolezza. Gandalf è della stessa natura di Sauron. Dagli Ainur o Valar, deità originarie, discendono i Maiar, deità minori, tra cui Gandalf, Sauron, Saruman. Gandalf è archetipo di quella sapienza incarnata quindi non teorica e neppure ideale, ma esperienza viva, incarnazione, quello che nel vangelo è un Cristo o Unto. Gandalf nasconde la più alta sapienza in parvenze di taumaturgo comune: i fuochi pirotecnici o la benedizione che fa nella locanda di Brea alla birra rendendola insuperabile per sette anni.... per Tolkien questa è superstizione, un modo per dominare l'ignoranza altrui, è il peccato per eccellenza dei furbi che, come dice Gandalf: "occorre dunque servirsene, quando se ne dispone, ma con moderazione". Dunque, tipico degli grandi dei che sanno fare del male senza però fare del male a nessuno che vuole il proprio bene.




Tarot of the New Vision

Isabel Krsnic Tarot

Osho Zen Tarot.

sun and moon tarot

Tarot of the III Millenium

Tarocchi Dorati degli Zar

I Tarocchi dell’ Armonia

Northern Shadows Tarot

Tarot of Druids

I Tarocchi degli Gnomi

Secrets of the Necronomicon Tarot

Tarot of Transition

Modern Witch tarot

Tarot of the Sephiroth

The Dark Mansion Tarot

 tarot delta enduring

 Green Witch Tarot

The Light Visions Tarot Deck

Golden Thread Tarot

Tarot by Alexander Daniloff




Nessun commento:

Posta un commento