STRUTTURA DELL'ALBERO DELLA VITA


LE 3 COLONNE
La prima cosa che dobbiamo tenere in mente per comprendere l'albero della vita è che è formato da 3 colonne (erano due colonne, fatte di rame, erette nel vestibolo di ingresso al Tempio di Salomone, la colonna del centro sei Tu quando riuscirai ad entrarvi). L'albero della vita oltre la colonna centrale ne ha altre due: quella a sinistra del rigore Boaz (Yang) e quella a destra della comprensione Yakin (Yin). Sono i 3 pilastri del tempo (presente, passato e futuro), dell'anima (intendimento volontà e consenso), dell'essere (larghezza, lunghezza e profondità), dell'Atomo (elettrone , protone e neutrone), e di Tutto, persino i cattolici credono in un Dio Trinità, ma anche la trinità indu Brahmā, Viṣṇu e Śiva, per non parlare delle triade egizie che erano assai numerose. A me interessa invece la parte psicanalitica ed anche qui la nostra conformazione animica è divisa in 3 parti: testa cuore e ció che li unisci la consapevolezza; intendimento volontà ed illuminazione. 

I PILASTRI O COLONNE PORTANTI DELLA VITA
All'inizio avevamo fatto riferimento all'albero della vita che ci è stato precluso dentro l'Eden (nel mito biblico di Adamo ed Eva). Tutti noi cerchiamo i frutti di quest'albero (la vita), il cui sentiero è custodito dai Cherubini (quest'angeli sono una metafora delle nostre potenzialità nascoste). Questi come le sponde di un sentiero ci indicano i punti di riferimento da seguire, sono gli opposti, il Yin e il Yang, il percorso che dobbiamo fare per raggiungere l'equilibrio nella dualità.

COLONNA SINISTRA E COLONNA DESTRA
Secondo la tradizione il Pilastro del rigore, è la colonna sinistra il pilastro della forma, 
degli aspetti maschili. E' Boaz la nera.
Questo pilastro è dominato dalle simbologie della forza e la lotta, queste sono manifestazioni maschili (governate da Saturno e Marte). 
Nella simbologia esoterica, la progressione lungo questo pilastro corrisponde al velo del mago, dell’occultismo, dell’evocazione. La coscienza è modificata dal rigore, dallo studio e dalla conoscenza, impulsi attivi, di costruzione, di cinetica secondo la tradizione.
Poi il contrario, Pilastro della Misericordia, è la colonna di destra, il pilastro della devozione e la misericordia sono forze Yin, introspettive, quindi tendenze femminili e Yin (qui domina Giove e Venere). È Jachin la bianca, 
Questo pilastro è dominato dai principi passivi, la non violenza, la via o colonna della pace.
Nella simbologia esoterica, la progressione lungo questo pilastro corrisponde alla magia baccanale dell’ebbrezza, quella dell’invocazione, dove la coscienza è modificata dalla messa in gioco delle emozioni.

L'ALBERO DELLA VITA
In questo album cercherò di approfondire sotto il profilo psicanalitico e spirituale uno dei fondamenti della cabala ebraica: l'albero della vita abbinato agli Arcani dei Tarocchi. Esso è anche il sentiero di risalita, attraverso cui l'intero creato può ritornare al traguardo cui tutto anela: l'unità del "grembo del Creatore", secondo una famosa espressione cabalistica. L"'Albero della Vita" è la "scala di Giacobbe" (vedi Genesi 28), la cui base è appoggiata sulla terra, e la cui cima tocca il cielo. Tramite l’Albero della Vita ci arriva il nutrimento energetico presente nei campi di Luce divina che circondano la creazione. Tale nutrimento scorre e discende lungo una serie dei canali chiamati Sefirot (qualcosa che corrisponde ai Chakra orientali), assottigliandosi e suddividendosi, fino a raggiungere le creature, che ne hanno bisogno per sostenersi in vita. Così come le piante fanno la fotosintesi per nutrirsi della luce, anche la nostra anima deve fare una introspezione per cogliere la luce della verità e il calore energetico dell'amore cosmico.

LE 2 INIZIAZIONI DORICA ED IONICA
L'iniziazione distingue due vie, che vengono chiamate: secca, maschile, razionale o dorica, e umida, femminile, mistica o ionica.
La prima di queste vie è basata sull'esaltazione del principio dell'iniziativa individuale, sulla ragione e sulla volontà. E' adatta al saggio, che è sempre pienamente padrone di se stesso, e che conta esclusivamente sulle risorse della propria personalità, senza aspettarsi aiuto da influenze esteriori.
La seconda è esattamente il contrario della prima. Invece di sviluppare ciò che ha in sè, e di dare nella piena espansione delle sue energie intime, il mistico si preoccupa di mettersi nello stato di ricevere nella piena misura d'una ricettività coltivata con cura. 
In entrambe le vie iniziatiche si distinguono due fasi: la prima è la fase della preparazione e dello studio, mentre nella seconda è la fase dell'applicazione e della realizzazione.
Nell'iniziazione maschile o dorica, la teoria precede la pratica (scuola), mentre nell'iniziazione femminile o ionica si verifica l'inverso, poichè il soggetto passivo è spinto ad atti realizzatori prima di poter comprendere (avventura).
Per svolgere un'attività cosciente (dorismo) bisogna incominciare con l'acquisire le conoscenze. Quando l'istruzione è completata, una prova morale permette, se superata con successo, di passare alle realizzazioni pratiche.
Nel campo della passività (ionismo), l'abbandono mistico si traduce immediatamente in opere; poi, grazie alle influenze esteriori, si determina un'illuminazione progressiva.

Tratto da: "I Tarocchi" di Oswald Wirth

LE SEFIROT E LA KUNDALINI
L'albero della vita costituisce la sintesi dei più noti e importanti insegnamenti della kabbalah. È un diagramma, astratto e simbolico, costituito da dieci entità, chiamate SEFIROT, disposte lungo tre pilastri verticali paralleli: tre a sinistra, tre a destra e quattro nel centro.
E' un percorso di risveglio verso la spiritualità o consapevolezza interiore.
I collegamenti tra uno stadio e l'altro è a forma di triangolo, ciò che si collega in maniera armonica nei piani superiori (l'anima) si riflette nei piani inferiori (la materia).

I PILASTRI DELL'ALBERO DELLA VITA
I tre pilastri dell'Albero della Vita corrispondono alle tre vie che ogni essere umano ha davanti: l’Amore (destra ... il Yin), la Forza (sinistra ... il Yang), e la Compassione e Consapevolezza (centro ... l'equilibrio tra il Yin-Yang). Solo la via mediana, chiamata anche "via regale", ha in sé la capacità di unificare gli opposti, vivere la dualità senza estremismi. Senza il pilastro centrale, l’Albero della Vita diventa quello della conoscenza del bene e del male, siamo quindi preda del dualismo.
I pilastri a destra e a sinistra rappresentano inoltre le due polarità basilari di tutta la realtà:
il maschile a sinistra e il femminile a destra, dai quali sgorgano tutte le altre coppie d’opposti presenti nella creazione. L'insegnamento principale contenuto nella dottrina cabalistica dell'Albero della Vita è quello dell'integrazione delle componenti maschile e femminile, da effettuarsi sia all'interno della consapevolezza umana che nelle relazioni di coppia.


PUNTI ENERGETICI 
Per chi ama i Chakra dobbiamo sapere che gli stessi punti energetici, attraverso i quale riceviamo le energie vitali nel nostro corpo, corrispondono anche nell'albero della vita a dei punti energetici interiori, psicologico, spirituali, dell'anima.

L'ALBERO DELLA VITA RIMASTO NELL'EDEN
Nel racconto biblico della Genesi, dopo la caduta nel peccato, avvenne una cosa a dir poco straordinaria: Dio dichiara di essere relazione, quindi non monoteismo ma politeismo, perchè parla al plurale non con se stesso ma con l'altro, con l'alterità, con quella dimensione che ci permette il confronto e l'individuazione: "L'essere umano ha peccato ed è diventato come UNO di NOI" questa frase è emblematica, l'uomo si rende come Dio nel peccato quindi Dio dichiara che in lui c'è il male, cioè il peccato, Adamo ed Eva l'hanno conosciuto, si sono addentrati nel dualismo senza però avere le capacità dell'equilibrio, per questo vengono espulsi dall'Eden: "Non sia che prendano dall'Albero della vita e muoiano in eterno, per ciò devono essere espulsi". 
Questa vita o linfa vitale è la via dello Spirito che abbiamo perso 
immergendoci nel dualismo della materia. 
Dio mise però dei guardiani alla porta del giardino, una coppia di Cherubini, due Angeli armati di una spada fiammeggiante. La spada ferisce chi non la sa evitare, perchè gli angeli non precludono l'ingresso ma lo custodiscono per coloro che vengono riconosciuti dal loro volto: i due Cherubini possiedono l'uno un volto maschile e l'altro un volto femminile. Essi rappresentano le due polarità fondamentali dell'esistenza, Yin e Yang, l'equilibrio nella dualità. Chi raggiunge un tale equilibrio guadagna la grazia degli angeli che diventano invece i pilastri che sostengono la porta che ci riconduce al Giardino dell'Eden. Queste figure alate erano già presente tra gli assiri, infatti il termine cherubino risalirebbe all'assiro Karabu («che è propizio» o «benedicente»), e si trovavano nei templi di Babilonia per cui è molto provabile che siano figure che gli ebrei hanno preso in prestito dopo la deportazione di Babilonia al ritorno in Gerusalemme. 

LA STRADA YANG DEL RIGORE
Molti vorrebbero arrivare subito alla meta, essere giusti e perfetti, saggi ed illuminati al più presto possibile, ecco qui come l'albero della vita ci indica una delle strade più breve, quella a sinistra, ma ahimè sarebbe così tragica e fatale che meglio stare attenti a non cadere in questa tentazione. Si parte dal presupposto che si fa quello che si vuole (Sefirot 10, la terra, si fa del proprio regno un anarchia), la via da percorre è quella del GIUDIZIO (prima a sinistra), ma siccome la forza è priva di luce (sarebbe la via della luna a destra) il giudizio che si fa delle cose è soggettivo quindi chiuso, rigido, la persona che fa questa via crede di arrivare allo splendore (sefirot 8) ma in realtà sono giudizi temerari, critiche distruttive su tutti e su tutti, tipico atteggiamento di persone che oltre a lamentarsi non sanno dare una ragione alle cose per cui soffrono. Infatti la via seguente dell'appeso diventa una forza (sefirot 5) che li si rivolge contro, e chi persevera assurdamente su questa via arriva al CARRO la cui unica comprensione è non capire niente (classico di quelle persone che sono carri armati, passano sopra tutto e infine dei Maghi malvagi la cui unica Corona è l'assurdità). Non si deve mai quindi percorre una strada in modo unilaterale, bisogna equilibrare il percorso come vedremo in seguito. Perchè ci sia un giudizio giusto ed illuminato, come in ogni sentiero tra l'altro, deve essere accompagnato dalla sua triade o triangolo divino. 
Vediamo la via del giudizio equilibrata nel prossimo post

LA STRADA YIN DELLA MISERICORDIA
Molti vorrebbero arrivare subito alla meta, essere giusti e perfetti, saggi ed illuminati al più presto possibile, ecco qui come l'albero della vita ci indica una delle strade più breve, quella a destra, ma ahimè sarebbe così tragica e fatale che meglio stare attenti a non cadere in questa tentazione. Su questa colonna si resta chiusi in se stessi, la persona si dà tantissimo da fare ma il tutto non va oltre le proprie emozioni, tipico di coloro che piangono su tutto ma non concludono nulla, sono empatici ma non collaborano, si sentono uniti a tutti ma non danno una mano a nessuno.
La Via della luna è oscura, manca loro la luce del sole, il giudizio, la via della Torre o lungimiranza. 
Pensano di raggiungere una vittoria (Netzach) ma crollano spesso alle prime difficoltà. 
Quando intraprendono la via della ruota non vanno altro che tornare su se stessi, perchè non raggiungono la misericordia con se stessi (Perdonano tutto tranne se stessi), da lì in poi, la salita è sempre catastrofica: la via del papa è eretica, la loro saggezza è parvenza, la via della pazzia è reale e la corona non è altro che allucinazione. Quando i due lati sono in equilibrio la via centrale prende forma:

LA STRADA DRITTA E' LA PIÙ TORTUOSA
La via centrale, la colonna dell'equilibrio, del bilanciamento, della consapevolezza, ma questa colonna è il frutto di riuscire a mettere in armonia il duale, gli opposti, non si può percorre senza attingere ai lati, infatti quelli che pretendono di essere tutto d'un pezzo, dritti, perfettini, che non sbagliano mai, diventano dei pali, rigidi più che diritti, non se ne accorgono di quanto sono impostati ed artificiali. Si parte dal basso, la prima sephirot il Regno verso la sua fondazione (la seconda sephirot) ma senza un Giudizio, senza mettersi in confronto con gli altri non c'è equilibrio, paragone, scontro ed incontro. Come passare alla sephirot centrale della Bellezza senza l'amore? oppure senza la forza della volontà? ecco qui le sephirot laterali, necessarie per la crescita armoniosa. Come raggiunge in alto la Sephirot della corona senza la conoscenza e senza la saggezza? Così molti credono di arrivare subito all'illuminazione e si sentono arrivati di un colpo, ma più che illuminati sono fulminati.

4 MONDI
“I cabalisti dividono la realtà in quattro mondi:
1 – Atziluth: il Mondo Divino, sede degli archetipi, corrispondente in un certo modo al mondo delle idee platonico, col significato di Mondo dell‘Emanazione.
2 – Briah: il Mondo Creativo, sfera degli arcangeli e di altre entità spirituali, che realizzano la volontà divina trasformandola in atti nei mondo inferiori.
3 – Yetzirah: il Mondo della Formazione, disteso subito al di sopra del piano della materia e composto da una sostanza super sottile (la quintessenza degli alchimisti), che impone forma e qualità agli enti materiali e può essere plasmata col pensiero e guidata dalla volontà disciplinata.
4 – Assiah: il Mondo della Materia, quello in cui si dipana la nostra esistenza comune, qui avviene la cristallizzazione o il mondo dell'azione.
“Perlustrare i rapporti fra i quattro mondi, spesso si usa un’allegoria basata sul simbolo dell’Architetto. L’architetto è colui che decide di costruire una casa (Atziluth): ne determina lo stile e le dimensioni (Briah); ne disegna il progetto (Yetzirah); raccoglie i materiali e la edifica (Assiah). L’edificio così costruito è l’Adam Kadmon.”
(Sebastiano Fusco)

Molti contano 5 mondi, ma in realtà Adam Kadmon è l'Uomo Primordiale,
l'operato finito, la prima emanazione incontaminata, ancora unita con Ein Sof. Chiamata anche il reame di Keter Elyon (Corona Suprema della Volontà), "la luce lucida e luminosa" (Tzachtzachot).
I princîpi maschile e femminile si coniugano nel santo e misterioso Tetragrammaton, nome esoterico che non si deve pronunciare invano e che è in rapporto con le lettere ebraiche del
Nome dell’Eterno: (simboli ebraici che vanno letti da destra a sinistra).

יהוה‎ = Yahve che significa "essere", "divenire", "avvenire"

Iod: ⇒ Principio maschile eterno = י
He: ⇒ Principio femminile eterno = ה
Vaw: ⇒ Principio maschile fallico: il lingam = ו
He: ⇒ Principio femminile: lo yoni, l’utero = ה

Iod-He-Vaw-He si riduce a ssssssssss… = י 
sssss è il silenzio, unico capace di cogliere comprendere e sentire Dio.

IL POTERE DELLE PAROLE
Ben sappiamo quanto sia potente l'energia che vibrano nelle nostre parole, incarnano sentimenti e convinzioni, basta sentire un "ti amo", "sei in gamba", "forza e coraggio" per sentirci meglio e viceversa quando le parole feriscono ci tolgono forza o ci scuotono i nervi. Le lettere ebraiche hanno die suoni sentiti studiati vissuti come vibrazioni, proprio come i mantra orientali, come le risonanze del sanscrito. 
Essendo l’alfabeto ebraico andato perduto all’epoca della cattività di Babilonia, quando Esdra volle ricostituire il testo della Torah, si servì di una scrittura caldaica, o più esattamente assira, che è la scrittura ebraica detta quadrata, ancora oggi impiegata. Il nuovo alfabeto ebbe 22 lettere come l'antico. I magi caldei erano stati i loro maestri della dottrina segreta, e durante la cattività di Babilonia ne impararono gli insegnamenti metafisici e pratici. I Caldei erano i sapienti, i maghi di Babilonia, astrologhi e indovini. Le lettere incredibilmente prendono forma seguendo i movimenti lineari della Stella di Davide. 

L'alfabeto ebraico comprende 22 lettere.

1. le Tre Matrici (immat o unmat = ‘elementi’): alef, mem, shin che a loro volta rappresentano la fonte dei tre elementi: aria-acqua-fuoco. Da esse deriva tutto il resto: le tre lettere hanno un parallelo con le tre stagioni degli autori greci e ellenistici e con le tre parti del corpo: testa, torace, stomaco.

2. le Sette lettere ‘doppie’ (le consonanti con suono duro o dolce): bet, gimmel, dalet e kaf, pe, resh, tav, per mezzo delle quali furono creati i sette pianeti, i sette cieli, i sette giorni della settimana e i sette orifizi del corpo (occhi orecchi narici bocca). Le sette lettere
doppie alludono anche agli opposti fondamenti (Temurat) nella vita dell’uomo.

3. Le Dodici lettere ‘semplici’ costituiscono le principali attività dell’uomo: i 12 segni dello zodiaco nella sfera celeste; i 12 mesi e le 12 principali membra del corpo.


VISIONE SPECULARE
Quando si parla delle due vie laterali spesso ci si confonde, perchè gli aspetti di destra che sono più Yin vengono chiamata invece al contrario, questo perchè l'immagine è speculare, siamo noi che ci dobbiamo rivedere in essa per cui il lato nostro destro è quello sinistro dell'albero, ragione per cui le dimensioni Yin Yang non devono essere intercambiabili; esempio chiaro è la descrizione dei sephirot quando vediamo a quale parte del corpo umano corrispondono: 

Kether: corona, parte superiore della testa
Chokmah: lato sinistro del cervello
Binah: lato destro del cervello
Chesed: braccio sinistro
Geburah: braccio destro
Tiphereth: cuore
Netzach: gamba sinistra
Hod: gamba destra
Jesod: organi sessuali
Malkuth: piedi 

Dunque quello che voi vedete nell'immagine nel lato destro corrisponde nel vostro corpo al lato sinistro e viceversa, perchè voi siate anche quell'immagine se vista in prima persona. Se quindi leggendo un testo vedere che i lati non corrispondono sappiatelo bene che basta vederlo in maniera speculare, perchè anche allo specchio noi vediamo la parte destra a sinistra e viceversa.

“La cabala non concepisce Dio come architetto della creazione stadio dopo stadio, ma pensa le differenti fasi della manifestazione come evolventesi una dall’altra, come se ciascun Sephirah fosse una vasca che, una volta riempita, straripa in una vasca inferiore. Perciò ciascun Sephirah contiene la potenzialità di tutto quanto viene dopo di esso nella scala della manifestazione del flusso verso il basso. Concepiamo quindi Kether come una fonte che riempie il suo bacino e quando straripa da esso alimenta un’altra fonte, che a sua volta riempie il proprio bacino e straripa. Dobbiamo sempre tenere a mente che i piani non si sovrappongono uno sull’altro nell’empireo come i piani di un edificio, ma sono condizioni di essere, stati di esistenza di tipi diversi, e sebbene si siano sviluppati successivamente nel tempo, essi hanno luogo simultaneamente nello spazio; l’esistenza di tutti i tipi essendo presente in un singolo essere, come ce ne rendiamo conto quando ricordiamo che l’essere di un uomo è fatto dal suo corpo fisico, dalle sue emozioni, dalla mente, dallo spirito e che tutti questi occupano lo stesso spazio allo stesso tempo.”

(Dion Fortune – La Cabala Mistica)

IL PENSIERO SI MATERIALIZZA
Se notiamo la figura nella parte bassa, una volta che tutte le vie sono state realizzate, si forma la prima ed unica forma tridimensionale: una piramide triangolare quadri laterale e cioè un tetraedro. Il pensiero s'incarna, prende forma, si concretizza, ha tutto il necessario alla base per fondare un regno:
La terra (Malkuth) e le fondamenta (Yesod) un giudizio basato sull'esperienza pratica (Netzach) donde la vittoria sui propri demoni (Luna), e questo fa sì che l'imperatore (principio maschile) intraprenda la luce (Sole) verso lo splendore (Hod) allora si apre un varco a 360° di visuale (la Torre). Chi segue quindi in pienezza queste 6 vie acquista una concretezza volitiva ed una lucidità mentale.

L'ALBERO DELLA VITA E IL NOSTRO CORPO
I cabalisti hanno visto nella struttura dell'Albero della vita un riflesso energetico di quello che è anche la nostra dimensione sia fisica esterna che quella energetica o spirituale interna. La figura che ho usato qui dell'albero è molto particolare e non tradizionale, quella in cui unisce in alto le prime 3 sephirot che conformano la nostra testa con i nostri 2 emisferi cerebrali (Yin e Yang, Chokmah e Binah, femminile e maschile, destra e sinistra) tenuti in armonia ed equilibrio dalla consapevolezza divina (Keter). Sulle spalle noi portiamo i pesi, è l'atto potenziale creativo, ragione per cui sono le nostre potenzialità animiche: la forza dell'amore (Chesed nell'intendimento) e l'amore della forza (Geburah nella volontà, il rigore). Al centro il cuore (Tiphereth) sede della bellezza. Poi i fianchi, sede del movimento, il giro vita, simbolicamente vi radicano tutte le nostre potenzialità di cambiare rotta, di valutare ogni alternativa, di trascinare o spingere azioni o motivazioni, in due moti: il primo è docile, passivo, istintivo, immanente (Netsah La vittoria di Venere, l'amore) è una capacità di adattamento alle leggi della natura; il secondo è strategico, intuitivo, attivo, trascendente (Hod lo splendore di mercurio, la distinzione). Al centro in basso i genitali (Yesod, il fondamento) il punto in cui le energie sottili discendono fino alla materia, dove si concentrano tutte le emozioni; rappresenta l'abisso, l'occulto, la sessualità. Infine la sfera della terra, del corpo, della materia, quindi il nostro regno (Malkuth) i piedi che dobbiamo avere per terra, fermezza, stabilità.



ALTRI TIPI DI ALBERI DA NON CONFONDERE CON LA KABBALAH
Questo Albero si basa sul codice cristico, cioè il riflesso aureo che reimposta l'architettura del corpo di luce del nucleo nei corretti rapporti matematici e lineari nella struttura dell'Equilibrio Energetico. Si tiene come riferimento i 12 filamenti del DNA, che contiene i 12 raggi di luce (spettro d'onda di particelle energetiche), le 12 linee temporali del Universo Matrix (è il programma matematico attraverso il quale la coscienza sperimenta il tempo e la materia). Qui lo studio delle nostre forze energetiche come con i chakra prendi come base l'albero della vita ma non ha niente a che vedere con la Kabbalah.

LA CABALA LURIANICA
Così chiamata con riferimento al cabalista ebreo Isaac Luria (detto "ARI'zal" o semplicemente l‘Ari) che la sviluppò, esponendo una nuova interpretazione fondamentale del pensiero cabalistico che i suoi seguaci sintetizzarono e incorporarono nella prima Cabala ebraica esegetica dello Zohar: essa si era già diffusa in ambienti medievali. La Cabala luriana descrive nuove dottrine sovrarazionali sulle origini della Creazione e la sua restaurazione cosmica; incorpora quindi una revisione e sistematizzazione più completa degli insegnamenti cabalistici precedenti. Per questa ragione come vedete nel grafico i sentieri e l'associazione delle lettere agli arcani sono completamente diversi. 

ORDINE IN MEZZO AL CAOS
L'albero della vita è come un diamante, ha diverse facce, può essere visto da diverse angolature, come i raggi del sole che partono da tutte le parti a 360°. Lo schema tradizionale dell'albero è quello della foto a sinistra, con ben evidenziato un unico canale del parto (una sola via che parte da Malkuth), è quello studiato e vissuto dalla Tradizione della Scienza Sacra, dall’Ermetismo e riguarda la crescita personale dell’essere umano, ha tutte le sfere collegate tra loro e permette uno scorrere ininterrotto da cima a fondo e viceversa, l'energia fluisce, dalla sfera 1 alla 9, fluisce nell’ultima sfera in basso, la numero 10, che si chiama Malkuth (il Regno), e rappresenta il piano materiale in cui viviamo. Il sentiero che collega Malkuth alla sfera direttamente superiore, Iesod (il Fondamento), è chiamato canale del parto, poiché è il canale attraverso cui tutte le sfere superiori arrivano a manifestarsi nella materia. 
All’inizio del XX secolo, gli operatori dell’occulto come Dion Fortune, Israel Regardie e soprattutto Alesiter Crowley (un mago nerissimo), divulgarono l’Albero così come modificato dal filosofo Athanasius Kircher nel XXVII secolo. In questo modo, le sfere non sono più collegate tra loro: se riempissimo d'energia la sfera in alto, Kether, (la Corona) il flusso non raggiungerebbe la base, ma si fermerebbe alla terza sfera, Binah (l’Intelligenza) e di fatto il nostro mondo è intellettuale, tutto virtuale, tutte teorie e poche pratiche, tutto parole e niente fatti. I due sentieri che sono stati tolti da lì sono stati messi in basso e collegano sfere che all’inizio erano collegate con un solo passaggio il canale del parto (la corrente tradizionale ritiene un oltraggio questi 3 sentieri alla base). Invece è essenziale che il mondo materiale abbia 3 sentieri iniziali (l'atomo nella materia ha 3 fondamenti: elettrone, protone e neutrone e anche la nostra psiche ha 3 potenze: testa, cuore e l'unione delle due che conforma la consapevolezza).
Da ricordare anche la Kabbalah Luriana, così chiamata con riferimento al cabalista ebreo Isaac Luria che ha avuto delle intuizioni brillanti e profondissime: Ein Sof e Tzimtzum (ebraico: צמצום ṣimṣūm "contrazione" o "restringimento"). Dio ha contratto la Sua luce infinita per permettere uno spazio concettuale, in cui un mondo indipendente potesse esistere. In altre parole Dio crea il mondo come il mare i continenti, ritirandosi, scomparendo, lasciando spazio. Dio è il Nulla, si annulla, muore come il Cristo in croce e da quel Big Bang nasce l'universo. Quel punto assoluto di annichilamento è un buco nero, è il nostro inconscio. 
Noi usiamo tutte queste concezioni e le unifichiamo al meglio cercando di unirle alla concezione della fisica quantistica dele vibrazioni elettromagnetiche che corrispondono ai nostri impulsi cerebrali (elettrici) ed emotivi (magnetici). Il tutto cerchiamo di amalgamarlo nella più antica filosofia duale dello Yin-Yang con la rilettura psicanalitica di Jung dove gli archetipi del Tarot incarnano gli arcani del Tarot con le vibrazioni dlele sefirot. 


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