2 PAPESSA


LA PAPESSA O LA SACERDOTESSA
Questo arcano apre il varco alla prima via centrale, quella dell'equilibrio verso il safirot della Bellezza. 
La sacerdotessa o Papessa nei tarocchi occupa il pilastro centrale 
che collega Kether (la Corona) a Tiphareth (la Bellezza) e rappresenta 
il "ponte" sopra l'Abisso (il Sefirot invisibile della consapevolezza). 
Lei siede maestosa, passiva, tranquilla, quindi piena ricettività. Il libro nelle mani è simbolo di Memoria, lei custodisce tutto quello che avviene nella nostro Inconscio.
Il mantello aperto lascia vedere il rosso: spirito, avvolto dal blu (anima e la parte superiore in giallo (corpo). Sono i 3 colori alchemici dell'essenza umana. 
In alto si erge un sipario a modo di ali, perchè il velo avvolge le due colonne: Jachine e Boaz (maschile e femminile). Lei fa sempre le 3 domande esistenziali: 
Da dove veniamo? Cosa siamo? Dove andiamo?
Le colonne a destra e sinistra stanno ad indicare che l'unità si è scissa nella dualità, 
mentre la Papessa è il modo di unificare gli opposti nell'unità.
Ricordate che è un emanazione dal divino, tiene in equilibrio il Mago e il Matto, la parte cosciente ed inconscia, per cui è una carta “in divenire”, rappresenta la possibilità di realizzare tutte quelle cose o situazioni che per il momento sono in noi in attesa, in embrione, in progetto. 
La Tiara sul capo è la ragionevolezza, il mantello bianco sotto di essa la purezza del pensiero. Lei è Iside, la dea della notte profonda.

LA NEGATIVITÀ NELLA PAPESSA
 Lei si erge al centro e quando ha una forza negativa tende a farci sentire orfani senza dimora (senza casa, la sua lettera ebraica "beth" significa appunto casa) quindi orfani nell'universo, è la vita senza alcuna traccia di spiritualità, tipico di chi vive senza trascendenza e si polarizza su una dimensione terrena: è l'assenza di vita spirituale, ignoranza e tendenze alla passione carnale. Lato del femmineo assente, il che denota problemi con la figura materna
soventemente rigida e poco affettiva. Spirito di contrazione. Presunzione dovuta ad una mancata autocritica e poca conoscenza di sè.

VIA DELLA PAPESSA
Via unitiva (realizzare la verità spirituale)
Unisce Kether a Tifareth (1-6)
Arcano maggiore: Papessa
Allo sefirot della bellezza, che è al centro e che corrisponde al cuore, arrivano e partono ben 8 sentieri o vie, la prima dall'alto centrale è proprio la via della Papessa. Questo sentiero è molto complesso, deve passare anche sotto la via quella dell'imperatrice, e cioè si deve superare in se stessi, non solo governare ma governarsi. 
Lei è l'inconscio rivelato, addomesticato (la si chiama anche Papessa), anche se il mondo religioso ha sempre negato questo potere alla donna, è la bellezza ad avere la corona, è il femmineo a governare nell'anima e di fatto il sentiero collega la bellezza alla sua Corona, Kether e Tiphareth (Spirito e Anima). Lei rappresenta il Ponte sopra l'Abisso. Ma questa belleza deve anche superare un altro sotterfugio: passare sotto la via della lussuria, quella che sta appunto trasversalmente sopra la bellezza, perchè la bellezza che non si ancora nello spirito diventa preda facile della passione, vittima del guardare solo se stesa e fine a se stessa, il modo quindi dell'Ego e la vanità. 
Cosa avviene in questa via?
L'ego inizia a percepirsi ma dal di fuori, come in terza persona, quindi si identifica, quello che Jung chiama individuazione, qualità distinta. Al principio fa paura, è un perdersi, perchè ti senti tagliato fuori (dal modo, da amici, dalla società). Sai di non essere più assoluto e questo determina la qualità della relatività di cui hai bisogno per vedere l'altro come uno specchio ed attraverso esso interagire con l'altro senza cadere nel dualismo (che avviene quando ti identifichi in uno degli opposti). 
La comprensione profonda di questo processo è essenziale, perchè intellettualmente (di testa) sappiamo che viviamo su un piano dualistico, ma finchè non lo vivi fuori di te (col cuore) si tende egoisticamente a vivere il tutto in modo unilaterale, centripeto ed assolutista, per cui vedi soltanto un lato della realtà (o Yin o Yang, mai l'insieme). Finchè questa saggezza non diventa attiva, consapevole e quindi reale, rimarremo identificati nello stato dualista e cioè imprigionati in un solo estremo della bipolarità, non aperti a 360 gradi, e non ce ne rendiamo mai conto.
La Papessa (il femmineo) esercitando il potere (maschile) dello spirito nella materia rende conscio questo processo e trasforma i limiti del dualismo in veri specchi che ci permettono di cogliere sempre il lato nascosto in ogni cosa, aprendoci quello spiraglio che da senso al tutto: La Bellezza.

PAPESSA O SACERDOTESSA (Tarot Luis Royo)
Arcano meraviglioso ma molto controverso nella lettura, già il nome è in conflitto, come lo è la materia contro lo spirito, perchè alla donna non è stato socialmente concesso il potere spirituale (non esistono Papesse o sacerdotesse nel mondo patriarcale e maschilista), azione del tutto arbitraria perchè la donna è fonte di vita, è lei che partorisce, è lei che concepisce, non a caso Jung dà a lei la dimensione psicologica femminea dell'intuito spirituale, della trascendenza divina, chiamandola Anima, Eva. Per questa ragione nei Tarocchi molti non sanno leggere la Papessa, non ne hanno nella vita pratica un esempio. Lei è il grembo interiore dell'anima, la gestazione nello spirito, la conoscenza (non razionale) intuitiva e sensibile.

PAPESSA O SACERDOTESSA (Rich Black Tarot)
La Papessa incarna un grande mistero: il vuoto, questo è molto sentito sia nella psiche femminile che nel corpo delle donne. Perchè? la donna ha un organo vuoto: l'utero, non per caso la donna vive la sessualità in maniera più profonda, se manca a lei un cenno spirituale si svuota e diventa solo carne. Il vuoto nello Spirito è il contenitore, la forma della Totalità, l'accoglienza dell'Essere, non per caso la Papessa è abbinata nella Kabbalah alla Casa, è lei la nostra tana, riposo, e da dove siamo nati? dall'utero, la nostra sorgere. La Papessa quindi è la sorgente dell'energia vitale, ma è una sorgente molto introspettiva: lei si tiene tutto dentro, non cerca le lodi, non cerca il potere ed è qui il suo punto debole: tendenza all'astrattismo e allo spiritualismo (come vedremo nel post successivo); a salvarla da questo estremo dovrebbe essere il Papa (ma ahimè come vedremo lui spesso si lascia ingarbugliare in potere sociale e politica mettendosi alla pari dell'Imperatore). Le mani della Papessa giunte formano una coppa, appunto un ventre, è lei la forma meditativa in noi; rappresentata con il numero 2, emana nell'albero della vita dal 1, la Corona, l'Uno assoluto. In lei ha inizio la vita, il duale. Poche Papesse ha il nostro mondo, tutte nascoste, non capite, persino perseguitate (Lilith, Maria Magdalena, Iside, Nefertiti...).

LA PAPESSA O SACERDOTESSA (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
Ma cosa succede se l'Arcano della Papessa è negativo? E' da distinguere innanzitutto se la sua ombra è per eccesso o per mancanza. Se è per eccesso allora diciamo che la divinità le ha dato in testa, è tipico delle persone che si credono mistiche, profeti, illuminati, che sfiorano lo stesso Dio ma non lo sono affatto. Invece per mancanza è quando questa nostra dimensione perde ogni capacità spirituale, quando le persone misconoscono la loro anima, non sanno neppure cosa sia. Qui la Papessa resta divina ma ignara, quindi nevrotica, non di rado sono persone che hanno avuto una mancanza materna oppure una madre troppo rigida. Il loro amore è un Dio mancato quindi amiche perfide, moglie gelose, suocere invadenti e possessive che impongono la loro divinità ovunque, insomma sono donne frustrate che però (in quanto Papesse) fanno pagare agli altri le loro delusioni. Se ad avere la Papessa interiore frustrata fosse un uomo? vi troverete con un misogino per eccesso o un omofobo per mancanza oltre quanto già detto per la donna. A salvare la Papessa dell'oblio dovrebbe essere l'Arcano del Papa, un attenzione maschile presente e sicura, spirituale ed illuminante. Diciamo che negli arcani è il Papa a far le domande e la Papessa a rispondere, ma quando vien meno la loro spiritualità è la Papessa a far sempre domande e pretese (assillante) mentre lui ad inventare non risposte ma scuse (un Papa di questo genere finisce per immischiarsi in politica, come avviene nella nostra società vaticanista, ed abbandonare la via spirituale cioè la sua Papessa o divinità)

Nel libro "Leggere i Tarocchi di Marsiglia", JM David quando parla della Papessa specula sulla sua origine e presenza nei Tarocchi, alludendo a diverse ipotesi su ciò che simboleggia, questo autore opta per l'ipotesi che la Papessa sia un allegoria della Chiesa: "Se Lutero può menzionare (sebbene nella critica del Papa allora) i paragoni di Cristo con il Sole e la Chiesa con la Luna, c'è anche una simile riflessione nel Papa, cioè il rappresentante di Cristo in la Terra (dalla prospettiva cattolica) la sua allegoria riflessa nelle rappresentazioni della Chiesa come la Papessa ". Sostiene inoltre che la Papessa ha legami con le rappresentazioni della Vergine nell'annunciazione o come Maria incoronata, dove era dipinta con la Bibbia in mano. Ovviamente la Chiesa non ha visto di buon occhio questa simbologia, visto che la sua gerarchia è maschilista, una donna Papa non può esiste tanto meno tutta la Chiesa che, anche se tante volte viene vista come la Madre Chiesa, non arriva ad avere le prerogative di Potere che ha la Papessa. Io penso invece che è un immagine perfetta per incarnare un organizzazione che alleva cura alimenta le anime in vista di una vita spirituale.



LA PAPESSA O GRANDE SACERDOTESSA
Prima di arrivare a questo Arcano abbiamo dovuto percorrere 3 sentieri, conoscere altri 3 arcani (Matto, Mago, Imperatrice), perchè prima di conoscere il TU, l'altro, l'alterità, noi dobbiamo conoscere il IO, la nostra triplice dimensione interiore. La Papessa, se guardate bene l'albero esce dall'alto (dalla corona, testa, sephirot Keter) e passa sotto il triangolo di cui abbiamo già ben parlato (Matto-Mago-Imperatrice), lei apre uno spiraglio di vita. il IO non può restare chiuso, isolato, altrimenti non saprebbe chi è. Un Dio senza le creature non sarebbe quindi creatore e non sarebbe nemmeno Dio (non avrebbe fedeli che glielo facciano sentire), Il Io deve trovare un Tu, il numero 1 deve incontrare il 2. La Papessa fa scendere lo scettro, la corona, il maschile (Keter, la testa) verso il cuore, la realtà, la vita, la bellezza (Sephirot Tifareth dove finisce il sentiero della Papessa appunto). 
Il numero 2 è il risveglio della consapevolezza dell'Anima; la coscienza dell'energia inconscia femminile ricettiva che è in grado di ricevere l'energia archetipica maschile positiva del numero 1. In tal modo crea la forma (l'utero) dove si modella un veicolo per l'Anima e lo Spirito.
Uno stato pre-parto, la Papessa è l'Utero dell'Anima. 

MEDITAZIONE SUL NUMERO 2
Il due è l'opposto di UNO quindi non è solitudine ma COMPAGNIA donde la complicità. E' il numero dell'UNIONE (a differenza dell'UNO che è l'Unità), quindi il numero della Collaborazione e della Dualità. Il numero del Yin Yang per eccellenza. Diplomatico, ricettivo, paziente, tollerante, riservato, socievole, generoso, adattabile, affascinante, tenace. E' l'apertura all'altro, la diversità, il dialogo. Ma ha anche il suo aspetto negativo: Primo numero femminile, negativo, connesso alla ricettività ma quando non la vuole si apre al male, al diavolo, nemico di Dio. Simbolo dell'immobilismo e della materia che si oppone al Creatore è considerato il più malvagio dei numeri (due di picche). Indica conflitto e contrapposizione. 
E' il numero del doppia faccia, dell'instabilità, della dispersione del divino nell'umano e anche della vanità. Debole, depresso, distratto, indeciso, meschino, incosciente, falso, sospettoso. 

LA DUALITÀ 
(Foto: La Papessa, True Black Tarot by Arthur Wang)
 E' il principio vitale alchemico, la dualità di cui tutto si forma e si trasforma (freddo-caldo, alto-basso, bello-brutto, acqua-fuoco, ecc..). L'elemento duale più potente è quello sessuale a livello fisico, la differenziazione maschio-femmina; poi c'è quello trascendentale a livello spirituale, Dio-Demone; infine quello morale a livello esistenziale, il bene e il male. In questa dimensione del duale si forma una lotta che dura anni, persino tutta la vita, nello scopo di vincere il dualismo in noi. Ma è proprio da quella lotta che nasce la visione trinitaria: il numero 3. 

E DIO NON DISSE "E' COSA BUONA" 
(Foto: La Papessa, tabula-mundi-tarot)
Nel racconto della Genesi quando Dio crea il mondo in 7 giorni, ad ogni cosa che fa disse "e Dio vide che era cosa buona" e così concludeva ogni giornata lavorativa e creativa tranne il secondo giorno, come se qualcosa fosse andato male, infatti era stato creato anche il male, l'alterità. Dio senza la creatura, il fedele, non avrebbe adoratori, non sarebbe nemmeno Dio, il creatore senza la creatura non sarebbe nemmeno il Creatore, la luce ha bisogno del buio altrimenti dove splenderebbe? il numero 2 è quel mistero di cui pochi parlano: il male e il bene sono la stessa cosa, hanno lo stesso valore. E' quando noi iniziamo a dare valore alle cose (la luce è buona e il buio cattivo, oppure il dolce è meglio del sale, e via dicendo) ripeto, siamo noi che creiamo la divisione, il dualismo. Allora il numero 1 si erge come dominante, superiore e il 2 indietreggia come se fosse di seconda mano, in secondo piano. Iniziamo a guardare "Male" il male e questo perde il suo aspetto positivo, la sua bontà. Per molti è difficilissimo capire questo concetto, ma pensate: senza il male che merito avrebbe il bene? Tu donna ti credi bella? è grazie alle donne brutte con cui ti paragonano. La Terra buona è piena di concime (merda che è pure negativa ma senza quella la terra dà meno frutti buoni). Il compito della Grande Sacerdotessa è portarti dentro quella morte, quel buio (Da'at) farci attraversare dal male che ci abita per scoprire che oltre c'è bellezza. 

LA VIA DI MEZZO
Nei racconti primitivi sulla creazione, le cosiddette cosmogonie, ci narrano quel momenti in cui le cose si divino, il cielo dalla terra, l'uomo dalla donna, il buio dalla luce e via dicendo. Ma nello stesso tempo si comprende che all'inizio ci doveva essere un tempo senza tempo, un principio senza principio, è l'Essere Assoluto che viene rappresentato dallo Zero, il cerchio perfetto, il Matto come Arcano. Ed è lì che sorge il principio del pensiero, il Mago, l'azione, l'impulso creativo. La sua opera separa tutto, ma (attenzione) in realtà questo avviene nel pensiero, nella nostra coscienza, perchè è l'unico modo, a noi soggetti nel tempo e dalla finitezza della materia, per comprendere l'Eterno divenire e l'Assoluto. L'Inconscio si rende cosciente. L'unità si separa, in quello spazio noi veniamo all'esistenza, è la creazione duale, l'arcano della Papessa, la grande sacerdotessa. Essere cosciente di questo ci rende consapevoli e capici di tornare all'unità, come? Attraverso l'unione che dobbiamo ristabilire dentro di noi: unione tra Yin e Yang, tra Cuore e Testa, tra Divino ed Umano, tra femmineo e maschile. E' la via di mezzo, appunto il sentiero della Papessa.

SACERDOTESSA, PAPESSA , MA ANCHE STREGA?

L'arcano della Papessa è sempre stato rivoluzionario, nonché ambiguo, ben si sa che la donna non ha posto nel potere ecclesiastico, la chiesa è fallocratica (guidata da maschi) con un passato non tanto glorioso per quel che riguarda il suo rapportarsi al mondo femminile (dispotico, maschilista, patriarcale e persino misogino). Dunque la Papessa come figura irrompe nel Tarot in maniera satirica, burlesca, ribelle, anticonformista. Nel medioevo si conoscono alcuni casi condannati dalla Chiesa come eresie in cui le donne diventano Papesse, una storica (Guglielma la Boema) e un altra leggenda direi storica di quanto fosse famosa (la Papessa Giovanna, avrebbe regnato sulla Chiesa col nome pontificale di Giovanni VIII dall'853 all'855. Era una donna che si spacciò per uomo, ingannando tutti, ma fu il suo pancione incinta che la tradì e denunciò al pubblico). Resta quindi il fatto che l'arcano col nome di Papessa abbia subito un influenza sociale istituzionale ed ecclesiastica molto forte per quel tempo, restando comunque il suo aspetto di visionaria, spirituale e detentrice di una luce (Fede) divina. Una donna di queste qualità la si è sempre venerata in altri ambienti col nome di sacerdotessa, maga e persino strega, in questo caso sarebbe lei la controparte del Mago e anche un po fuori le regole quindi la Pazza divina. 

LO SAPEVATE CHE .... 
Quello che vedete non è un Arcano e tanto meno quello della Papessa, ma ... si chiama La Fede (Fides) è un affresco di Giotto, databile al 1306 circa e facente parte del ciclo della Cappella degli Scrovegni a Padova. Ma uno sguardo attento può benissimo rintracciare tutti i simboli che collegano questa Fede alla Papessa degli arcani... vediamoli:
- Cappello appuntito a toccato conico, quindi una forma di Mitria papale
- Mantello con degli strappi, simbolo delle eresia contro la chiesa papale
- Nella mano destra un bastone con la croce, quindi baculo sempre papale
- Nella mano sinistra una pergamena con scritto il Credo per cui era la Fede non nel Cristo bensì nella sua Chiesa quindi sempre papale.
- Alla cintura porta una chiave, riferimento alle porte della chiesa, le chiavi di san Pietro dunque il Papa.
-  Con l'asta della croce rompe un idolo abbattuto e con i piedi calpesta delle tavole con arabeschi, spiegati come allusione alla cabala e quindi al mondo ebraico, proprio quello che fece il nuovo cristianesimo con l'ebraismo. 
Quindi, fu Giotto influenzato dagli arcani? la domanda è un trabocchetto sicuramente perchè teniamo presente che il più antico mazzo che si sia conservato fino a noi è il mazzo “Visconti di Modrone” (secolo XV, anno 1441-47) mentre Giotto dipinse la Fede nel 1306. Per capire meglio la natura del papato dell'epoca sarebbe meglio sentire una campana laica e ben sappiamo che i 3 più grandi letterati dell'epoca (Dante, Petrarca e Boccaccio) spesso facevano delle pungenti critiche contro il Papato, quindi anche Michelangelo Raffaello e Giotto hanno nascosto esotericamente molte di queste critiche e messaggi laici anticlericali nei loro dipinti. Nel Tarot il Papa è al 5° posto e la Papessa neppure al primo bensì al secondo dopo il Mago, quindi penso che siano stati invece i Tarot ad essere influenzati dallo spirito rivoluzionario dell'epoca.

LA VALLE OSCURA E GLI ABISSI DEL DESERTO
Sul sentiero della Papessa ne abbiamo già parlato agli inizi, resta però alcune precisazioni a livello introspettivo, direi mistico. E' il sentiero più lungo dell'albero della Vita, è l'unico che attraversa il punto energetico Da'at, quello invisibile, quello che, come un buco nero, inghiottisce l'anima, perchè è il portale del Nulla e dell'Inconscio assoluto. Il sentiero esce dal Triangolo Supremo (Spirito) e si innoltra nel triangolo centrale, quello etico e pratico (la realtà). A livello psicologico è la capacità di collegare testa e cuore, Yang e Yin, la teorica con la pratica, il maschile con il femminile, il male col bene. Nell'albero collega la Corona (Keter) quindi il principio Paterno, con  la bellezza (Tiphareth) quindi il principio del Figlio, del creato, ovvio questo avviene attraverso una donna: la Papessa, il femmineo. Da'at è come un Utero, è in quel punto che il verbo diventa Carne, la nostra Verità coscienza, le nostre intuizioni consapevolezza. Infatti la Papessa è abbinata alla lettera ebraica Beth, la casa, perchè seguire la sua via è come tornare a casa. Nel frattempo ci sentiamo quindi smarriti.
Attenzione, cosa significa tutto questo? chi si avvia nei sentieri dell'anima si troverà con la crisi, con l'aridità, con l'assurdità, con i miraggi del deserto del cuore e della mente, fuori casa, un randaggio. I mistici la chiamano "la notte oscura dell'anima". Perchè addentrasi nella vita spirituale è questo: provare l'assurdo, la solitudine e quindi la morte interiore (non per caso il numero del sentiero è il 13: la morte insita). 


LA DONNA E' IL CONTINENTE NERO
- Freud-
(Foto: La Papessa - Atom Bomb Tarot)
Freud ha intuito una cosa giusta nel posto sbagliato, lui considerava la sessualità della donna un continente nero in quanto misterioso, impenetrabile ma sopratutto lo considerava incompleto (ecco il punto sbagliato: non era la donna un maschio mancato, come diceva già Aristotele), ma è un maschio insoddisfatto, perchè la donna in sè non si basta, ha bisogno di più, lei è prova dell'esistenza di Dio, quindi minimo basterebbe Dio stesso per colmare la sete umana del divino ed ecco qui il continente inesplorato: l'anima, la psiche, non la vagina come pensava Freud (aveva in testa spesso il sesso, niente da fare e questo l'ha portato, come capita spesso agli uomini che subiscono delle fissazioni, lui vedeva ovunque sesso e organi sessuali). Tutti nel cammino iniziatico della spiritualità la prima cosa a cui pensano è il cielo, vogliono vedere Dio, la Madonna, voglio fare miracoli, quindi aspirano alla Corona (Keter) invece il sentiero della Papessa ci ha insegnato il contrario: prima spogliarsi delle idiozie, non montarsi la testa, andare verso l'ignoto, l'inferno, la sosta è nella valle oscura e negli abissi del deserto (Da'at), rinunciare al protagonismo, all'orgoglio, all'apparenza (non apparire, quindi niente selfie, non ci sono in questo sentiero), niente autografi, qui ci si spoglia di tutto e di tutti, ci si innoltra nel continente nero, come direbbe Jung nell'Ombra.
Quando dico che la donna è un maschio insoddisfatto, mi riferisco al fatto che il suo aspetto psicologico "maschile" ció che Jung chiamava "animus" è stato da secoli sottomesso alla pressione sociale maschilista. Ovvio che lui parla di invidia del pene, ma non in senso fisico, altrimenti il buon Freud dovrebbe anche parlare dell'invidia delle tette da parte del maschio. E' invidia del potere che il pene rappresenta, dell'intraprendenza, della facoltà di decidere da sè. Oggi come oggi, con il cambiamento culturale, le donne sono ormai indipendenti, per cui se non viene spiegato bene cosa sia l'invidia del pene, il buon Freud fa soltanto ridere a tutte le donne con le palle che ci sono oggi. Siamo tutti incompleti se non ritroviamo se stessi !!!

SUSHUMNA
(la Papessa, Deep Blues by Emily Lubanko)
La Papessa nell'albero della vita è una forza energetica centrale, quindi in corrispondenza con i Chakra non ha un nodo specifico tra i 7 chakra, ma prende il posto di uno dei Nadi. Tre sono le Nadi considerate le principali in quanto governano l'intera circolazione del Prana nei processi corporei: Ida, Pingala e Sushumna. La prima parte da sinistra, la seconda da destra mentre la terza che corrisponde alla Papessa è la corrente energetica centrale. 
Sushumna è la Nadi che corre esattamente al centro della colonna vertebrale ed è sovrapponibile, come posizione e funzione, al sistema nervoso cerebrospinale. 
Si dice che nelle normali condizioni di esistenza Sushumna Nadi sia dormiente in tutti gli esseri; perciò, finché Sushumna è in questo stato non espresso, tutte le altre Nadi sono alternativamente sotto l'influenza positiva e negativa di Ida e Pingala. 
Le Nadi sono attive quando il flusso del respiro fluisce attraverso la loro narice corrispondente. Quando, attraverso le tecniche del Pranayama (cioè dell'estensione della coscienza del respiro e del flusso vitale), stabiliamo un'armonia fra le due polarità e quindi abbiamo un fluire bilanciato del respiro attraverso entrambe le narici, Sushumna diventa pronta per accogliere la salita del grande potere di Kundalini, il serpente che si risveglia nel Muladhara Chakra.

RICHIAMO INTERIORE
(Sebastian Domaschke Flash Tarot)
La Papessa è un arcano che indica un richiamo interiore, è una chiamata d'allerta a badare allo spirito, a prendere una decisione più profonda e che porti alla crescita, a trascendere. E' un richiamo alla meditazione, alla gestazione interiore. Pur essendo la carta della Madre, Mater richiama alla Materia, alla sua cura, quindi del corpo e delle cose che servono per poter vivere nello spirito. 

LA CONCILIAZIONE DEGLI OPPOSTI 
Una delle Dee associate all'arcano della Papessa è Artemide, una divinità della religione greca, dea della caccia, degli animali selvatici, del tiro con l'arco, della foresta e dei campi coltivati; è anche la dea delle iniziazioni femminili, protettrice della verginità e della pudicizia. Fu più tardi identificata come la personificazione della Luna crescente, insieme a Selene (la Luna piena) ed Ecate (la Luna calante). In questo cambiamento della Luna però da Vecchia anziana torna ad essere una giovane e bella fanciulla, ma anche seducente, da casta e pura a ninfa orgiastica, quindi da santa a meretrice, da vergine a puttana... ed è questo il mistero della Grande Sacerdotessa, la conciliazione degli opposti. In ognuno di noi ci sono questi due aspetti, a volte ci sentiamo giù altre volte su, momenti che vogliamo la bontà e momenti che scateneremmo persino una guerra mondiale. Niente da meravigliarsi se pensiamo che, nell'albero della vita, seguendo la colonna centrale, quando termina il sentiero della Papessa inizia quello della Temperanza!. 

IL TRIANGOLO SUPREMO E IL PICCOLO EDEN
L'albero della Vita ha 3 triangoli che corrispondono alle 3 dimensioni dell'essere, dell'agire umano, e della psiche. Il triangolo superiore come abbiamo già detto diverse volte è quello delle profondità spirituali, dell'Essere Assoluto, della divinità, della nostra Anima. E' l'Eden da riconquistare. Da quel triangolo come nell'eden escono 5 sentieri che rappresentano i 5 elementi in natura: a destra il Papa (Terra), le Stelle (Aria), a sinistra gli Amanti (Fuoco), il Carro (Acqua). La Papessa invece al centro è lo Spirito, l'Etere, ancora una volta è lo Spirito Unificante, quel
quinto elemento che è simboleggiato dalla sezione superiore del Pentagramma. 
Ma se ricordate bene dal giardino dell'Eden uscivano 4 fiumi che rappresentano proprio queste 4 fonti energetiche di cui vive e da cui emanano gli elementi:
- Pison (fuoco)
- Gihon (acqua)
- Hiddikel (aria)  
- Phrath (terra)
La papessa resta il regolatore unificante di questi elementi. 

BETH - LA CASA
E' la seconda lettera dell'alfabeto ebraico ed è quella abbinata alla Sacerdotessa nei Tarot (scuola francese), la sua origine è fenicia e deriva da un pittogramma che disegna una casa dell'eta del bronzo con tetto e un lato aperto, come una caverna preistorica.  La sua forma come archetipo è quindi la capacità di accogliere, ricevere e covare, appunto per questo il suo significato è casa, abbinata alla Donna perchè il suo ventre è grembo, culla, casa e gestore della vita. Infatti il ventre della donna come simbolo è la lettera V ed è questo il suono tipico ebraico, per differenziarla dalla B allora si usa mettere un punto al centro. Rappresenta il lato femminile dell'anima, il tempio della divinità, la casa di Dio (noi chiamiamo Dio Padre, ma psichicamente restiamo più legati alla divinità materna come casa ed origine). I tre lati chiusi rappresentano l'Est, l'Ovest e il Sud, mentre il lato aperto è il Nord, lo spazio che lascia la possibilità del male, del pericolo, della negatività. Corrisponde al numero 2 quindi l'inizio del duale, della vita che si spiega (sdoppia) scorre.  


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