22 SENTIERI SULL'ALBERO



L'ALBERO DELLA VITA E IL GIOCO DELLA CAMPANA
Ci sono 3 colonne 
(destra colonna ionica - Yin; sinistra colonna dorica - Yang e colonna centrale),
quella a destra è la nostra parte emotiva, il cuore, il femmineo psicologico;
quella a sinistra è la nostra parte razionale, la testa, il maschile psicologico.
La difficoltà nel gioco della campana (che è disegnato esotericamente uguale come l'albero della vita della Kabbalah ebraica) è che va percorso con una sola gamba (la gamba dello spirito in un mondo materiale) se appoggi l'altra gamba perdi (perchè non puoi entrare nell'inconscio senza spiritualità). Poi va lanciato un sasso nel riquadro del numero che stai scalando (la mira, mettere il sasso, il peso, l'attenzione, su quel sefirot o quadrato che ti aspetta).

1. Si parte dal 1 (sefirot del Regno - Malkuth), facile facile, il primo passo è voler avere un regno, è la personalità, l'identità di se stessi. E la casella del corpo e delle sue sensazioni.
2. Per fare un regno si deve però avere delle fondamenta, delle idee chiare, ecco il 2 (sefirot del fondamento - Yesod), qui si cerca una guida, un ideale, una passione, il conosci te stesso, infatti è la casella del subconscio.
3. Questo è il primo riquadro ai lati, quello sinistro (sefirot dello Splendore - Hod), ed è la capacità dell'individuo di concretizzare le emozioni manifestando le emozioni ecco perchè (nel gioco della campana) deve anche appoggiare la gamba destra per non perdere l'equilibrio, non solo testa ma anche cuore; infatti per gli inesperti nel gioco, ovviamente nei riquadri con due caselle affiancate orizzontalmente si potranno appoggiare entrambe i piedi (yin e yang, è l'equilibrio); è la casella del pensiero.
4. Per cogliere lo splendore di sinistra (i pensieri), cioè il barlume di una verità, si deve anche appoggiare la gamba destra sul riquadro 4 (serirot della verità eterna - Netzach) è la convinzione stabile che dà allo splendore delle idee la certezza di andare avanti. Questa casella appartiene ai sentimenti.
5. Man mano che si sale la difficoltà sta nel tirare il sassolino dalla base del regno fino alla casella seguente, in questo caso la 5 (sefirot della Bellezza - Tiphareth). E' la casella del cuore, il centro. In alcuni manuali viene descritta anche come l'EQUILIBRIO, ma in realtà la bellezza non è nient'altro che l'equilibrio di una visione interiore (amore) con la forza esteriore.
6. Si passa al quadrato 6 (la sefirot della Forza - Geburah) è la casella che appartiene alla volontà nelle sue intenzioni, quindi il potere decisionale, la forza mentale, ma senza l'equilibrio della casella a destra diventerebbe distruttiva, una mente solo teorica e niente pratica, e di fatto si può appoggiare il piede anche nella casella 7 che guarda caso è L'amore.
7. La casella dell'Amore (serirot Chesed), unica forza volitiva che crea e concretizza quello che passa in mente senza rischio di cadere. Si tratta della capacità di attrarre a sé, di perdonare, di nutrire i meritevoli come i non meritevoli.
8. Più si va in alto più difficile è la precisione del lancio del sassolino (ricordate la regola, il sassolino deve cadere dentro la casella, non deve nemmeno toccare una linea). Nell'albero della Vita non esiste la casella ottava, o meglio ancora, diciamo che c'è, ma è invisibile (sefirot della PIENEZZA nel vuoto - Da'ath). E' invisibile come il quinto elemento nella natura (Etere) mentre gli altri 4 si vedono (infatti la colonna centrale ha 5 caselle: 4 elementi materiale + 1 Etere spirituale). Essa permette l'unificazione dei due modi di pensare tipici degli emisferi cerebrali destro e sinistro: intuizione e logica. Da'at è l'origine della capacità di unificare ogni coppia di opposti. Da qui in poi lanciare il sassolino è davvero un impresa di precisione.
9. Siamo arrivati alla casella dell'Intelligenza (sefirot della comprensione - Binah), Binàh è la capacità di integrare nella propria personalità concetti e idee diverse, assimilandole e ponendole in comunicazione. Se Binàh funziona a dovere, il pensiero diventa in grado di influenzare positivamente le proprie emozioni, in virtù delle verità comprese e integrate nella propria personalità. Nel corpo umano Binàh corrisponde all'emisfero cerebrale sinistro.
Ma la testa non può andare avanti senza il cuore:
10. Eccoci alla casella del cuore, se a sinistra c'è intelligenza, a destra c'è la sapienza del cuore (sefirot della sapienza - Chokmah), è il lato destro del cervello, nel servizio dell'anima corrisponde allo stato di Bitul = Nullificazione del SE'. In altri termini, è possibile raggiungere la sapienza solo tramite l'annullamento dell'ego separato e separatore. A livello psicanalitico è il cuore illuminato e cioè consapevole, perchè include l'intendimento (testa e cuore in armonia).
E' l'Osservatore divino, la quiete.
Ma il gioco non è finito.... si deve tornare indietro:

IL GIOCO DELLA CAMPANA E L'ALBERO DELLA VITA
Arrivati in cima alla campana, la parte del cielo, il divino, ci si riposa, nella zone della Corona (nella campana in alto si possono poggiare i due piedi), partiti dalla terra in basso, le gambe sono finalmente per terra in senso anche metaforico, e cioè si ha una chiara visione del percorso spirituale: equilibrio di tutte le forze, ma ... pensate che il gioco sia finito?... no, nella Kabbalah se guardate bene l'albero della vita ci sono 22 percorsi che si intrecciano, sono le vie o i sentieri degli Arcani. Il saggio dopo aver scalato la montagna della conoscenza deve scendere, tornare tra i comuni mortali, vivere in mezzo alla gente, tornare a terra, alla prima casella, al regno. E si riparte, questa volta con i sentieri: Qui scopriamo di essere soltanto apprendisti e si diventa Mago, si cerca di avere padronanza degli elementi, del sè e dell'Ego; silenzio e solitudine lo portano ad ascoltare le tradizioni della Madre Natura (La Papessa o Sacerdotessa) a livello spirituale, e le tradizioni della storia a livello materiale (Imperatrice). Una volta avuta questa conoscenza accede ai livelli più alti della materia (Imperatore) e dello spirito (il Papa) . La pesca di queste conoscenze è solcato dal sentiero di uno che raccoglie luce ovunque (La stella), una luce a doppio taglio (gli Amanti) ma la cui passione è inarrestabile (il Carro). Deve qui affrontare una lotta mortale (la Lussuria) perchè avendo preso coscienza della sua dimensione corporea a cui non deve rinunciare ma sollevare ai livelli dello spirito (Giustizia). Per avere questo equilibrio deve comunque vivere in modo diverso (eremita) non appartiene più alla massa, sa comunicarsi ma preferisce stare solo; sa che l'equilibrio a cui è giunto si può perdere con nulla, perchè la lotta del mondo in cui vive è continua e molto insistente (ruota della fortuna). Sa che il mondo lo vede strano, che tutto può sembrare al rovescio (l'uomo appeso) ma lui è convinto che la dualità che segue è la via giusta. Questa via lo mette di fronte sempre al fallimento (Morte) e di farlo apparire un dannato (Diavolo). Ormai stabile ed immobile in quel sentiero sa che la verità si raggiunge soltanto in quel equilibrio (Giudizio) tra il bene e il male, luce e buio, (Sole e Luna). Questo modo meraviglioso di vivere il duale è il frutto di un equilibrio interno e esterno (Temperanza) su cui si regge la sua anima e il suo corpo (Mondo). 
Resta una persona tranquilla, silenziosa, modesta, umile e sempre vigile (Torre).


 22 ARCANI E 22 SENTIERI SULL'ALBERO DELLA VITA DELLA KABBALAH
L'albero della vita come abbiamo visto in precedenza ha 10 punti chiavi chiamati Sephirot, sono come nel nostro corpo degli organi vitali per lo spirito, dei nodi di articolazione attraverso i quali possiamo comprendere l'evoluzione e il movimento della nostra vita interiore. Tra un sephirot e l'altro ci sono delle linee o passaggi, ben 22 sentieri proprio come le lettere dell'alfabeto ebraico. In questo modo ad ogni lettera è stato abbinato un Arcano maggiore dei Tarocchi dando vita ai sentieri o percorsi che questi Arcani possono fare, arricchendo in questo modo sia la simbologia dell'Arcano che la potenzialità di ogni Sephirot della Cabala. Se gli Arcani sono archetipi vitali e le sephirot sono stati d'animo sia mentali che emotivi, allora abbinare i tarocchi all'albero della vita è un modo fantastico per trovare in questo metodo una rilettura del nostro mondo interiore. 
Indipendentemente dalle scuole, col tempo e la pratica, credo che ognuno di noi può bene imparare a leggere gli arcani nel proprio albero della vita, per questo gli arcani sono mobili: a volte il mago è a destra (un mago taciturno) a volte a sinistra (un mago insegnante). Questo ha fatto sì che a volte il numero della carta non corrisponde con il numero della lettera ebraica, per esempio l'arcano degli amanti è la carta numero 6 ma nella lettera ebraica (zayin) corrisponde al 7. Non lasciatevi fuorviare da questi cambiamenti numerici (avviene anche lo stesso con le nostre emozioni ed idee) le carte ripeto sono mobili nell'albero, come lo sono nel nostro carattere le nostre impressioni di sentimenti e convinzioni.
LE 3 DIMENSIONI DELLO SPIRITO NELL'ANIMA
1.Il triangolo supremo composto da Kether, Chokhmah e Binah viene chiamato triade
archetipale e corrisponde, nel microcosmo sottile dell'uomo, allo spirito (corpo di grazia).
Questo triangolo è anche immagine della Trinità, la corona sephirotica. Bisogna comprendere il fondamento di questi tre sephiroth:
* Il Padre, Primo Logos, Kether (Sapienza Amato).
* Il Figlio, Secondo Logos, Chokmah (Amore).
* Lo Spirito Santo, Terzo Logos, Binah (Potere, principio igneo fiammeggiante, Amante). 

2. Il secondo triangolo, composto dalle sephiroth Chesed, Ghevurah e Thiphereth, corrisponde alla triade mentale, nell'uomo è associato all'anima intellettiva (corpo mentale) ed è connesso anche al regno animale.

3. Il terzo triangolo formato da Netzach, Hod e Yesod è chiamato astrale, corrisponde,
nell'uomo all'anima emozionale (corpo astrale) ed è collegato al regno vegetale. Malkuth, la sephirah isolata dopo la caduta, rappresenta la materializzazione e comprende, indissolubilmente, sia il Corpo eterico che quello fisico. Malkuth è rapportata all'inconscio collettivo (anima di gruppo) ed al regno minerale.


 IL PRIMO TRIANGOLO DELL'ALBERO DELLA VITA E' LA SFERA METAFISICA
Questo triangolo è comune a tutte le grandi trazioni (noi personalmente ci discostiamo leggermente solo in alcune cose, come vedrete) è il triangolo della Triade Suprema (o Triangolo Divino), il triangolo dello Spirito (comune ad ognuno e all'intero universo), il regno del transpersonale. Nella nostra cultura occidentale di stampo cattolico si chiamano Padre Figlio e Spirito Santo, oppure in India Brahma, Vishnu e Shiva; nella cabalà però il Chokmah è maschile e il Binah femminile, è il maschile a prevalere e generare e governare (come Adamo da cui nacque Eva)... Ecco noi ci dissociamo da questa tendenza perchè è quella che genera anche un potere sociale prettamente maschilista, una tendenza psicologica impostata sulla scienza e l'analisi, dove vien dopo l'intuizione la ricerca introspettiva e il femmineo o armonia con la natura. Per rimediare a questa lacuna c'è il prossimo viaggio o la via dell'imperatrice (come vedremo più avanti).
Resta quindi il fatto che per realizzarci in questo stadio dobbiamo sviluppare dentro di noi una padronanza di sè (Padre) con un continuo lavoro nello spirito (Madre) per generare in noi la consapevolezza (Il figlio). In poche parole, è la nascita dell'anima e della sua Luce.


 LA VIA DEL MAGO
Via trasparente (contempla le visioni)
Unisce Kether a Binah (1-3)
Arcano maggiore: Mago
Chi intraprende questo viaggio s'immerge nella ragione, nella logica, nell'intelletto, vien chiamata la Via trasparente (contempla le visioni), Unisce Kether a Binah nell'albero della vita (Kabbalah), è la ricerca razionale, analitica, quella teorica, una via prettamente maschile (Yang, di testa), che però senza l'ausilio della via della pazzia (l'unione con chorkmah, Yin , il cuore)) diventerebbe rischiosa, pericolosa, fuorviante, molto comune nei falsi politici e saggi, dicono tanto e fanno poco o nulla, predicano bene e razzolano male, tra il dire (di Binah) e il fare (di Chokmah) c'è di mezzo la consapevolezza e la grandezza dell'anima. E' la via del mago perchè sa e capisce il come ma senza la grandezza della saggezza (del Matto) diventa uno stregone negativo e cattivo. 
Per equilibrare questa via bisogna fare rispettivamente quella del Matto.


 LA VIA DELLA PAZZIA
Via scintillante (di fronte al creatore)
Unisce Kether a Chockmah (1-2)
Arcano maggiore: Matto
Chi intraprende questo viaggio è come chi si immerge nell'inconscio, vien chiamata la Via scintillante (di fronte al creatore), Unisce Kether a Chockmah, è la ricerca intuitiva, spirituale, quella dell'azione, della praticità del vivere, una via prettamente femminile, che pero senza l'ausilio della via del mago (l'unione con Binah, maschile) diventerebbe rischiosa, pericolosa, fuorviante, molto comune nei falsi mistici, in coloro che pensano di SENTIRE, INTUIRE, COMPRENDERE tutto ma senza averlo capito concepito nella realtà. Hanno magnifiche idee ma non feconde (un grembo senza seme). Ecco perchè è la via della pazzia. Ha bisogno dell'equilibrio della seconda via o percorso, perchè la parte femminile senza il maschile (l'anima senza l'animus) diventa strega malefica. E' questo il momento di bilanciare l'istinto con l'intuito, la volontà con l'intelletto, il cuore con la testa e si passa al Binah (la via del Mago che abbiamo visto precedentemente).


 LA VIA DELL'IMPERATRICE 
Via illuminante (santità fondamentale)
Unisce Chockmah a Binah (2-3)
Arcano maggiore: Imperatrice
Chiamata la Via illuminante (santità fondamentale), Unisce Chockmah a Binah (il Matto col Mago), quindi il femminile con il maschile, l'istinto con l'intuito, la volontà con l'intendimento, il cuore con la testa, il Yin con il Yang... è l'equilibrio della dualità. La conoscenza di Binah unita all'inconscio di chokmah generano la Coscienza dell'Io = consapevolezza, nirvana, illuminazione, santità che corrisponde all' undicesima Sefirot, chiamata Da'at o "Conoscenza Suprema", è l'unico serifot nell'Albero della vita che è invisibile (è qui dove il piombo alchemico si tramuta in Oro) e soltanto 2 Arcani stanno nella sua traiettoria: 
l'Imperatrice e la Papessa. Senza il femmineo non si crea, non c'è accesso alla dimensione spirituale. Il colore è analogamente il nero, il colore della materia condensata, la densità massima; kabbalisticamente è la -veste esteriore dell'occultamento-.

LA VIA DELL'IMPERATORE
Via ammiraglia (comprendere la profondità)
Unisce Netzach a Yesod (7-9)
Arcano maggiore: Imperatore
L'imperatore si avvia verso la Vittoria (Netzach) ma sa di vincere soltanto sulla strada dell'amore, della pace e della devozione, quella di destra. E' quella linfa interna nostra che cerca l'unione con il divino (lui cerca la sua Imperatrice), ma come vedremo prima di arrivare all'imperatrice (principio femmine) l'imperatore (principio maschile) potrebbe attraversare o imbattersi o essere ostacolato da altre vie. L'Imperatore percorre un sentiero che va da Yesod (la fondazione del suo regno) verso Netzach (la vittoria). Ciò che tiene uniti (così in cielo come in terra) l'Imperatore in basso e l'Imperatrice in alto è che lui si rispecchia nella via della stella, attraverso il Sefirot invisibile della consapevolezza (quello che sta proprio sotto l'Imperatrice). Nella stella lui vede Lei e Lei illumina lui (nel capo della corona l'imperatore ha proprio come l'Imperatrice delle stelle).
Ci sono alla base 2 vie, quella del sole perchè è carica di Luce, è energia vitale nel corpo e la verità nell'anima, accanto alla via dell'Imperatore, la forza maschile che va su quel vertice in cerca dell'imperatrice che sta in alto. Questo è simile allo Yoga che risveglia il Kundalini attraverso il re-indirizzamento delle sue energie sessuali.
Se c'è armonia il sole va proprio verso lo Splendore (Hod) questo sta a significa che la luce che giace nell'inconscio (Yesod) si avvia verso la coscienza superiore: è la lungimiranza, le larghe vedute, i chiari ragionamenti, i lucidi sentimenti, questa è la via del sole.


 VIA DELLA PAPESSA
Via unitiva (realizzare la verità spirituale)
Unisce Kether a Tifareth (1-6)
Arcano maggiore: Papessa
Allo sefirot della bellezza, che è al centro e che corrisponde al cuore, arrivano e partono ben 8 sentieri o vie, la prima dall'alto centrale è proprio la via della Papessa.
Questo sentiero è molto complesso, deve passare anche sotto la via dell'imperatrice, e cioè si deve superare in se stessi, non solo governare ma governarsi.
Lei è l'inconscio rivelato, addomesticato (la si chiama anche Papessa), anche se la religione ha sempre negato questo potere alla donna, è la bellezza ad avere la corona, è il femmineo a governare nell'anima e di fatto il sentiero collega la bellezza alla sua Corona, Kether e Tiphareth (Spirito e Anima). Lei rappresenta il Ponte sopra l'Abisso. Ma questa bellezza deve anche superare un altro sotterfugio: passare sotto la via della lussuria, quella che sta appunto trasversalmente sopra la bellezza, perchè la bellezza che non si àncora nello spirito diventa preda facile della passione, vittima del guardare solo se stesa e fine a se stessa, il mondo quindi dell'Ego e la sua vanità. Cosa avviene in questa via?
L'ego inizia a percepirsi ma dal di fuori, come in terza persona, quindi si identifica, quello che Jung chiama individuazione, qualità distinta. Al principio fa paura, è un perdersi, perchè ti senti tagliato fuori (dal mondo, da gli amici, dalla società). Sai di non essere più assoluto e questo determina la qualità della relatività di cui hai bisogno per vedere l'altro come uno specchio ed attraverso esso interagire con l'altro senza cadere nel dualismo (che avviene quando ti identifichi in uno degli opposti).
La comprensione profonda di questo processo è essenziale, perchè intellettualmente (di testa) sappiamo che viviamo su un piano dualistico, ma finchè non lo vivi fuori di te (col cuore) si tende egoisticamente a vivere il tutto in modo unilaterale, centripeto ed assolutista, per cui vedi soltanto un lato della realtà (o Yin o Yang, mai l'insieme).
Finchè questa saggezza non diventa attiva, consapevole e quindi reale, rimarremo identificati nello stato dualista e cioè imprigionati in un solo estremo della bipolarità, non aperti a 360 gradi, e non ce ne rendiamo mai conto. La Papessa (il femmineo) esercitando il potere (maschile) dello spirito nella materia rende conscio questo processo e trasforma i limiti del dualismo in veri specchi che ci permettono di cogliere sempre il lato nascosto in ogni cosa,  aprendoci quello spiraglio che da senso al tutto: La Bellezza.

 VIA DEL PAPA
Via eterna (beatitudine del paradiso)
Unisce Chockmah a Chesed (2-4)
Arcano maggiore: Papa
Si posiziona nell'Albero della Vita tra Chokmah e Chesed (Madre divina e archetipi della creazione), cioè tra la saggezza di cuore e l'amore. 
Il suo scopo è l'apprendimento (saggezza) e l'insegnamento (amore) della legge cosmica. 
Questo sentiero è molto difficile, asceti, praticamente è mettere in pratica (amore) la conoscenza (saggezza) quindi incarnare lo Spirito, fatti oltre le parole, donde il suo potere che tutto unisce, tutto raccoglie, tutto chiarisce. 
Se osservate bene, l'imperatore (colui che si occupa dei beni materiali) mentre sale su quella colonna di destra, deve per forza trovare nel Serifot dell'amore il Papa, se questo Imperatore non dispone il suo operato secondo il volere in alto del'Imperatrice, il Papa lo ferma, gli chiude la strada e lo rimanda indietro (ahimè un po quello che non fanno oggi i capi religiosi contro i politici). Il Papa in noi quindi è quella capacità di potare i rami secchi, di dare un taglio (ex comunica) a tutte quelle cose morte che giacciono dentro di noi, di impartire una lesione di vita, è un iniziatore al mistero.

 VIA DEL CARRO
Via influente (comprendere la causalità)
Unisce Binah a Geburah (3-5)
Arcano maggiore: Carro
E' il sentiero che va dal Sefirot del Mago (Binah) fino al sefirot della Forza (Geburah).
E' la discesa dello Spirito nel regno della Materia, si mette in moto la forza della volontà e la si guida verso l'Anima allineata con lo spirito, una strada per conquistare il mondo della materia senza travolgersi e ribaltarsi. Se la forza sta alla volontà come il Carro al nostro corpo, guidarlo con sapienza è da chi segue la volontà e la forza o energia cosmica, quello che Gesù chiamava: Dio. Tutte le religioni o pensieri filosofici dicono la stessa cosa: la legge universale o energia che muove, come un carro, ogni cosa, è Divina. 
Leggiamo nel pensiero di Gurdjieff, ma ancor di più, nel Bhagavad Gita a cui sicuramente Gurdjieff si rifa, che la carrozza è il corpo fisico, i cavalli le emozioni o corpo astrale (emotivo), il cocchiere la mente o corpo mentale, e infine il passeggero la coscienza l'anima l'io superiore o corpo causale. Così se il cocchiere non è illuminato (non ha discernimento) e non si ha idea di come dirigere le redini (mente) e non si sa come dirigere le emozioni (sentimenti) per cui il corpo o carro va all'impazzata (allo stato brado) senza una meta precisa, deragliato.

 LA VIA DEGLI AMANTI
Via preparatoria (fondamento della fede)
Unisce Binah a Tifareth (3-6)
Arcano maggiore: Amanti
Questa è una via molto impegnativa, la mente si cala nella realtà, le azioni sono concrete, si entra nella vita pratica, infatti si scende al secondo triangolo, la fase centrale. Il Mago (Binah) è chiamato a mettere in pratica la sua conoscenza, il sentiero da percorrere è verso Tipharet, cioè la bellezza che nasce soltanto quando impariamo a vivere il duale, siamo parte della creazione e incarnandoci in un corpo ci dà l'esperienza dell'apprendimento. Le anime belle sono complete, accolgono in se stesse il tutto, nel bene e nel male, anzi il bene a anche il male, senza fare del male e senza imporre del bene. Attraverso il discernimento (la spada) impariamo a distingue il Yin dal Yang e viverli tutti e due (amanti) in profondità. Il rischio di non saper vivere la dualità è evidente: osservate come la via degli amanti deve passare sotto quella della Lussuria, perchè deve combattere col desiderio che ci porta sempre ad identificarci con uno solo degli opposti, siamo sempre tentati di sceglie un lato a scapito dell'altro: o bianco o nero, o bene o male, o dolce o salato, o single o sposato... La via degli amanti ci insegna invece non a dire questo o questo, bensì questo e anche questo. E' la via del 7, unione del pari e dispari (4+3), del settimo giorno quando Dio si riposa e si ritira e lascia in mano a noi umani la conclusione che è raggiunger l'armonio degli opposti.

 LA VIA DELLE STELLE
Via costitutiva (sostanza della creazione)
Unisce Chockmah a Tifareth (2-6)
Arcano maggiore: Stella
Questa via nasce nell'insegna di chiarimento, qualcosa deve vedere la luce, qualcosa dentro di te deve splendere. Le stelle in alto riversano la luce sulla terra, per questo la via della stella collega il primo triangolo in alto con quello centrale, collega Chokmah a Tiphereth, attraversando così l'abisso della lussuria... è la via speculare degli amanti, soltanto che gli amanti devono usare la ragione, qui è tutto istinto ed emozione, la saggezza si unisce alla bellezza. Tradizionalmente la figura sulla carta ha un piede a terra e l'altro sull'acqua, colmando così il divario tra forma (terra, corpo) e sostanza (acqua, anima). Per vedere le stelle dobbiamo però stare al buio, questa via richiede e richiama alla meditazione, entrare dentro se stessi, soltanto così splendono i bagliori della verità. Questa via è quindi marcata dalla meditazione costante, nel suo buio si illumina la nostra dimensione interiore, si purificano i nostri chakra (le 7 stelle minori che si vedono nella carta) si apre l'intuizione (La stella grande centrale).
L'arcano delle Stelle è opposto o speculare agli amanti, perchè segna il passaggio da una fase dell'iniziazione all'altra. Infatti, se gli amanti segnano il passaggio dalla teoria alla pratica, allora le Stelle indicano come l'anima del mistico, guidata dalla Luce stellare, alla bellezza del non - io, del vuoto, attraversa una saggezza silenziosa come la luce interiore. Importante in questo sentiero ascoltare molto il mondo dei nostri sogni, le Stelle indicano l'importanza del sonno e del nostro mondo onirico.

 LE 3 VIE DELLA BELLEZZA TRASCENDENTALE
Dalla bellezza (Tiphareth) verso l'alto partono 3 vie: degli amanti a sinistra, della Stella a destra e della Sacerdotessa o Papessa al centro. Sono però tre vie che scavalcano la via traversale della lussuria, il che vuole dire che le 3 vie che stiamo per intraprendere devono essere prese con un cuore libero dalle passioni oppure un cuore che sa dominare le passioni e viversele senza nessun rimorso, altrimenti la strada orizzontale della Lussuria diventerebbe una barricata.
Soltanto la bellezza, in quanto sguardo semplice ed essenziale della verità, coglie nella sua pienezza la dimensione spirituale (il triangolo superiore). La bellezza è il riflesso della verità. 
Gli amanti lavorano sulla nostra dimensione corporale, la Stella su quella emotiva mentre la Papessa al centro le unifica nella dimensione spirituale, rende bello il sentimento e rende bella la materia, coglie la bellezza sia della ragione che del cuore, del corpo che dell'anima.

 LA VIA DELLA LUSSURIA (FORZA)
Via attivante (esperienza delle benedizioni)
Unisce Chesed a Geburah (4-5)
Arcano maggiore: Lussuria (Forza)
Seconda via traversale, quindi unione ed equilibrio tra le forze di destra con quelle di sinistra, in questo caso si entra anche nel secondo triangolo, quello del comportamento, la morale e l'etica, niente di più appropriato che iniziare ad essere padroni della forza per raggiungere l'amore. 
Nella carta del Tarot dicevamo che la donna regge la forza della bocca del Leone appoggiata nel suo ventre: è la forza sessuale che inizialmente spinge e di fatto è la via della lussuria. Sia la coda del leone a forma si S (serpente) che il leone (fuoco) d'oro sono simbolo della Kundalini: Quel serpente è l'energia nascosta che abbiamo, la Kundalini, che si trova arrotolata su se stessa in attesa del risveglio, nel chakra inferiore dietro l'osso che appunto per quello lo si chiama osso sacro e parte dall'organo sessuale. Ma anche il leone rappresenta il fuoco e in quanto d'oro di nuovo è il simbolo del fuoco sacro (Kundalini). Dobbiamo tramutare il piombo della passione in oro dell'amore, gli istinti animali in emozioni sublimi. 
Anche se numericamente con la cabala è il numero 9, quando una carta raggiunge l'altro lato diventa un altro numero, in questo caso il 11, perchè la forza cabalisticamente parlando sarebbe 
1+1 = 2 
1 principio maschile + 1 principio femminile
2 è l'unione degli opposti
1 (sesso) + 1 (amore) = Tantra divino. 
Questa via ci insegna che la forza umana ispirata con la luce dell'amore divino trasforma ogni nostra dimensione carnale in divina, senza bisogno di escludere la parte umana anzi essa è indispensabile per divinizzarsi e raggiungere il suo scopo umano: quello divino. 
Il leone viene addomesticato dalla vergine (Imperatrice che sale di livello).

 VIA DELL'EREMITA
Via intelligente (conoscenza dell’esistenza)
Unisce Chesed a Tifareth (4-6)
Arcano maggiore: Eremita
Con il sentiero dell'Eremita si entra nel secondo triangolo, quello centrale, qui l'amore si deve incarnare nella bellezza, è la via da Chesed verso Tifareth. Il sentiero opposto sarà quello della giustizia che tende ad essere maschile e distruttivo, mentre quello dell'eremita è femminile e costruttivo. La lettera ebraica che gli corrisponde è il Teth che significa il serpente, perchè l'eremita in mano ha un bastone, che spesso in fiabe e miti si trasforma in serpente ed è la capacità di saper strisciarsi tra il bene e il male, movimento sinuoso, appunto come quello di un serpente. 

 VIA DELLA GIUSTIZIA
Via fedele (accrescere la virtù spirituale)
Unisce Geburah a Tifareth (5-6)
Arcano maggiore: Adattamento o Giustizia
Questo è il sentiero del Karma, si raccoglie ciò che si semina, la forza deve raggiungere la bellezza, quindi la massima espressione della potenza è la delicatezza, equilibrio perfetto che chiamiamo giustizia o adattamento ad ogni situazione. 
Questo arcano chiude il secondo triangolo, l'etica e la morale trovano vita nella pratica con le sue tre componenti:la saggezza dell'eremita, la giustizia dell'equilibrio e la bellezza del vivere la lussuria (il piacere) senza scadere nè nell'ingiustizia e neppure nella stupidità o superficialità.  
La forza da sola senza un orientamento è selvaggia, la bellezza invece la rende morbida, tenera , e sa trarre dalle sue fonti la certezza, la sicurezza, l'intraprendenza. Noi abbiamo bisogno di bellezza , questa colpisce subito l'anima, si fa sentire, mentre la verità richiede sforzo raziocinio e riflessione il che non sempre è possibile per tutti , per questo il viaggio dell'adattamento è salutare, purifica la mente e il cuore. La forza spirituale si esprime poi nella delicatezza della bellezza che cerca e poi dona. Ci si adatta in natura soltanto a ciò che è giusto, in questo caso la giustizia non si impone con violenza ma con dolcezza, la sua è la forza della bellezza, donde d'adattamento.

 VIA DELLA RUOTA
Via conciliatoria (trasmissione dell’influenza divina)
Unisce Chesed a Netzach (4-7)
Arcano maggiore: La Ruota della Fortuna
L'amore scende sulla terra, come l'incarnazione del Verbo nel Cristo, verso la vittoria, è questo il sentiero della Ruota (basta guardare le sephirot corrispondenti), sono gli archetipi della creazione che polarizza le energie. Qui l'amore non è soltanto un idea (Chesed) ma un emozione vissuta (Netzach), un rendersi visibile, un materializzare, è il movimento della ruota. Il numero nelle carte è il 10 come i raggi della ruota (come le dita delle nostre mani) che rappresentano la manifestazione del mondo materiale, mentre la sua lettera ebraica ha un numero doppio, il 20, due sono le ruote quanto lo spirito si unisce al corpo, una non si vede ma gira lo stesso in senso contrario (yin e yang). Il 10 inoltre è indizio del finire di un ciclo numerico e il ricominciare di un altro. 
La parola ROTA al rovescio è ATOR che significa Hathor il nome della dea egizia dell'amore, la Venere, ma soltanto l'uomo appeso che, guardate un po', è proprio giusto dall'altra parte in parallelo all'albero della vita, lui può leggerlo in modo corretto.

 VIA DELL'APPESO
Via stabile (accrescere la solidità)
Unisce Geburah a Hod (5-8)
Arcano maggiore: Appeso
L'appeso è legato in alto alla forza (volontà) mentre la sua testa tende in basso allo Splendore che è il riflesso dell'intendimento e cioè la conoscenza perchè la sua lettere ebraica è Lamed, l'oceano, l'acqua su cui si rispecchia, in altre parole è il velo di Maya, è il mondo che noi vediamo non come è ma come vorremmo che fosse: l'inganno dell'illusione, Matrix. E' questa la legge dell'equilibrio e dell'inversione: quasi tutto quello a cui crediamo lo vediamo inverso, capovolto; soltanto il saggio sa vedere tutto dritto perchè non considera nulla dritto, ecco perchè la gente percepisce il saggio al rovescio e lo considera un sempliciotto insignificante quando in verità è tutto il contrario: La massa vive impiccata, quindi cancella ogni spiritualità in favore di un'esistenza mondana. 
Sembra un percorso punitivo, un uomo appeso è punito, ma in realtà è un tufo nella saggezza che viene dall'alto, perchè in verità vivere sommersi soltanto nella materia è un impiccarsi, un condannarci a vedere le cose al rovescio (appesi). Chi ne è consapevole sa guardare oltre e capovolge il senso di ogni cosa, allora l'acqua riflette un senso di infinito e vi si coglie la vera essenza di ogni cosa. E' il capovolgimento della realtà che ci rivela l'essenza nascosta, ecco lo splendore e la forza messi insieme, un altra prospettiva di vedere il mondo e la realtà.

 LA VIA DELLA MORTE
Via immaginativa (rinnovamento e cambiamento)
Unisce Tifareth a Netzach (6-7)
Arcano maggiore: Morte
E' il percorso del cambiamento che implica lasciare ciò che è morto in noi per non morire, e porta la bellezza (Tipharet) alla Vittoria (Netzach), ma la vittoria della morta sta proprio nell'accettazione totale di quello che siamo, includendo i nostri limiti e difetti. Questa è la liberazione dalla morte attraverso un morire a se stessi e le nostre false convinzioni. 
La vittoria con la bellezza è la strada della morte perchè più muore a te stesso più diventi bello dentro di te, è la vita interiore che deve vincere, la morte non è altro che la bellezza di una vita piena e compiuta. Non si può capire nè vedere la bellezza divina senza una morte interiore e ciò comporta la dissoluzione dell'ego che è l'essenza della carta della morte.

 LA VIA DEL DIAVOLO
Via innovativa (forza vitale in azione)
Unisce Tifareth a Hod (6-8)
Arcano maggiore: Diavolo
Come può il diavolo unire la Bellezza allo Splendore? questo sentiero è una scoperta meravigliosa, è un modo nuovo di vedere la materia non come corrotta, bensì come un riflesso dello Spirito (il terzo occhio dell'illuminazione). Quando la bellezza splende si rivela, si fa materia, si incarna. Il Diavolo chiude il triangolo insieme alla giustizia e l'appeso, perchè questi 3 arcani hanno un denominatore comune: cogliere il senso nascosto e diverso. In questo caso il diavolo che viene visto come immorale, lo è soltanto perchè non segue una regola comune (anche Gesù nel suo tempo era un diavolo per gli ebrei), la società vuole che tutti rientrino in scatolette (norme e leggi) ben precise, donde la moralità, mentre la natura non conosce la morale, la natura splende dove capita non dove viene incanalata, per questo il diavolo è immorale, non è possibile incanalarlo, progettarlo, programmarlo. 
La via del diavolo è la lotta dello spirito che cerca di difendersi dalle regole imposte dall'uomo che hanno un interesse che non fuoriesce dalla bellezza. Il Diavolo raffigura la necessità di compiere la caduta: prima coagulare dall'alto (ti fa scendere dalle tue nuvole), poi fare esperienza ed infine solvere (una volta per terra di fa mangiare la polvere), per questo ha una mano in alto e un altra in basso. L'energia che si coagula per dare origine alla vita, si accentra, formando in embrione quella stessa centralità che noi vivremo, identificandola, con la percezione di noi stessi: esperienza pura e viva a volte dolorosa.
Il diavolo è un sentiero che va dallo splendore alla bellezza (Hod-Tifareth) non per caso è anche luciferus (portatore di luce, di splendore, di bellezza). E' una via che va percorsa proprio per imparare a vedere (terzo occhio sulla testa del diavolo) in controluce, di riflesso, in retrospettiva, perchè il diavolo insegna la verità sempre attraverso la bugia.

 VIA DELLA TEMPERANZA
Via sperimentale (i processi alchemici)
Unisce Tifareth a Yesod (6-9)
Arcano maggiore: Arte o Temperanza
E' il primo arcano che collega la dimensione etica con quella materiale, il triangolo centrale con quello in basso. E' l'arte di tenere in equilibro la bellezza da cui proviene (Tipharet) nella materialità (Yesod) dove si fonda il nostro mondo materiale.
Quindi equilibrio  tra interno ed esterno, spirito e materia.
Il dentro non sa del fuori e il fuori non sa del dentro: pochi, usciti dal Giardino di Eden, sanno farvi ritorno.  La temperanza è una forza spirituale necessaria per viverci nella dimensione fisica, è quella che ci tiene con i piedi per terra, con moderazione.

 LE 3 VIE AL CUORE
Dopo la padronanza del piano materiale (IL TRIANGOLO INFERIORE), l'energie si concentrano verso il cuore, il sefirot della Bellezza, il centro. 
Vi si accede attraverso 3 vie:  quella del diavolo a sinistra, quella della morte a destra e infine al centro con quella della Temperanza. 
La via centrale della temperanza, il Percorso tra Tiphareth (la bellezza governata dal Sole) e Yesod (Le fondamenta illuminate dalla Luna).  Tiphareth è l'arrivo, significa la bellezza nel mondo e di connettersi con il nostro centro CRISTO o fondamento (luce interiore). La spiritualità ci connette con il subconscio, infatti si parte dalla luna e non dal sole, cioè alla ricerca della luce, per cui dall'inconscio,  che come i sogni può sollevare aspetti difficili, traumatici, cose che non abbiamo ancora risolto.  Ecco perchè la temperanza che è un equilibrio deve essere fatto a sua volta tenendo presente le due vie laterale: il diavolo e la morte. Non per caso nei tarocchi la temperanza è rappresentata da un angelo, è l'angelo del IO superiore che ci guida verso le profondità spirituali.
Il diavolo è la nostra Ombra che una volta illuminata (LUCIferus) dà vita a tutto quello che in noi era morto e qui entra in gioco l'Arcano della morte che toglie ogni intralcio, pota l'inutile, falcia il superfluo. La Bellezza che è al centro, il cuore, può illuminarsi soltanto attraverso 
questo equilibrio psicologico (temperanza) che apparentemente sembra tetro (morte) 
e maligno (diavolo), ma non c'è altra via per la bellezza che imparare 
a guardare con serenità e pace il brutto che è in noi.

 LA VIA DELLA TORRE
Via eccitante (la natura dell’esistenza)
Unisce Netzach a Hod (7-8)
Arcano maggiore: Torre
Terza ed ultima via traversale, un sentiero che unisce di nuovo i due lati estremi di destra (la vittoria) e la sinistra (lo splendore). La torre come detto in precedenza è un momento di cambiamento, di scendere dal piedistallo ed iniziare un altra strada. Collega le energie dell'intelletto (splendore) a quelle delle emozioni (vittoria). Nel suo livello più basso nell'albero della vita, l'amore è un campo di battaglia, perché riguarda l'integrazione e l'armonizzazione degli opposti. La Torre è un avamposto di guardia, da dove possiamo tenere a bada la nostra dimensione inferiore, il triangolo di sotto, con la prudenza, l'umiltà e la giustizia (frutti che si hanno dopo la caduta dalla Torre). 
La Torre segna quindi il sentiero del risveglio, della caduta, del restare in guardia, appunto sulla torre della coscienza e non più sulle altezze della materia effimera da dove si cade facilmente.

 LE 3 VIE TRAVERSALI DELLA TERRA DI MEZZO
Qualcuno potrebbe pensare che la via più breve per raggiungere la Corona dell'Essenza divina sia quella dritta centrale, sembrerebbe invece non lo è, anzi.
Se guardate l'albero della vita il Pilastro centrale man mano che sale 
deve passare sotto ben 3 ponti o vie (la Torre, la Lussuria, l'Imperatrice). 
Impossibile attraversare e passare sotto quelle vie senza raggiungere i rispettivi sefirot laterali. 
La colonna centrale è dominata da Keter, ed è chiamata il pilastro dell’equilibrio, o della coscienza. Le Sephiroth di questo pilastro (Keter, Tiferet, Yessod e Malkhut) costituiscono un equilibrio tra forza e forma, maschio e femmina, azione e struttura: corrispondono a stati di coscienza equilibrata.
La via di questo pilastro è soprannominata la via della freccia. 
È la via filosofica e mistica, che comincia con la devozione e finisce con la contemplazione.
La torre è un luogo strategico, di avvistamento, qui la consapevolezza deve far da padrona
con la perspicacia la prudenza e il discernimento. La torre si trova in mezzo ad un campo per cosi dire di battaglia tra le emozioni dell'amore a destra e la forza intuitiva dell'intelletto a sinistra. Ciò che si avvista dalla Torre è quindi l'interazione tra testa e cuore, tra il dire e il fare, tra il bene e il male. Dall'alto della Torre infatti si possono vedere anche le altre due vie più profonde già descritte prima:
quella della lussuria (cuore) e quella dell'imperatrice (testa).

 LA VIA DEL SOLE
Via che raccoglie (astrologia e arti celesti)
Unisce Hod a Yesod (8-9)
Arcano maggiore: Sole
Il sole collega le fondamenta della nostra energia con il suo splendore cioè l'intenzione con l'operato, è l'energia della nostra volontà messa in azione. La via del sole è parallela al cuore, alla bellezza, perchè è lui che splende la sua luce. Se questa luce è aperta in alto trova sbocco nella spiritualità, se resta in basso vede soltanto la realizzazione nella materia , verso Malkuth (prima Sephirot).
Se c'è armonia il sole va proprio verso lo Splendore (Hod) questo sta a significa che la luce che giace nell'inconscio (Yesod) ci avvia verso la coscienza superiore: è la lungimiranza, le larghe vedute, i chiari ragionamenti, i lucidi sentimenti, questa è la via del sole.

 LA VIA DELLA LUNA
Via corporea (la formazione del corpo)
Unisce Netzach a Malkuth (7-10)
Arcano maggiore: Luna
La Luna indica che il sentiero è buio, se poi si va ad aggiungere che la meta è la vittoria, sta a significare che in questo sentiero avviene una lotta o conquista di una nostra parte oscura, i nostri demoni, i nostri lati oscuri, le ombre. Nel corpo corrisponde a quella parte che unisce il cervello alla spina dorsale, creando un nesso di unione tra i centri superiori di sensazioni, pensiero ed azione e i centri nervosi subordinati del tronco. 
Guardate che la via della luna è di rimpetto a quella del sole, è il suo riflesso, questa via parla al nostro io animale e alle negatività del mondo che dobbiamo superare e riprogrammare in noi stessi mentre ci sforziamo di raggiungere una coscienza superiore.
La luna non irradia luce propria, ma raccoglie e riflette quella del sole, così come la
mente raccoglie e riflette la luce del Sé.

 LA VIA DEL GIUDIZIO 
Via perpetua (regolare la creazione)
Unisce Hod a Malkuth (8-10)
Arcano maggiore: Eone (Giudizio)
Sì parte dal Regno (la padronanza di se stessi) verso lo splendore di questo regno (Hod), lo scopo è acquistare la capacità di giudizio, ma questa deve andare a pari passi con la via del mondo, vale a dire, è inutile che fai un giudizio se non ne fai prima l'esperienza vissuta nel mondo, il giudizio sarebbe soltanto immaginario, poco reale, quindi non fondato (Yesod), diffidate dunque da chi predica ma non pratica, da chi dice di fare ma non ha mai fatto quello che dice. Quando invece si fa esperienza nel mondo il giudizio ha anche la via del sole e cioè la luce della conoscenza.

 LA VIA DEL MONDO
Via amministrativa (dirigere le energie vitali)
Unisce Yesod a Malkuth (9-10)
Arcano maggiore: Universo o Mondo
La via centrale è l'equilibrio, Il regno si avvia subito per prima cosa alle sue fondamenta, cerca una ragione per vivere (Malkuth verso Yesod), il mondo non è altro che la vita nel suo svolgersi e svilupparsi, ma con concretezza e lucidità, ecco perchè ci sono 3 vie iniziali da intraprendere: oltre la via del mondo è indispensabile percorrere quella a sinistra del giudizio e quella a destra della luna, con la prima conosci l'altro, con la seconda te stesso, con tutte e due sei sicuro di andare avanti centralmente verso la fondazione del regno (la convinzione della tua personalità). 
Il mondo è segnato con la lettera ebraica Tau che significa sigillo, ma anche CROCE, questa è l'esperienza del mondo vissuta fino infondo, perchè la croce è abbinata al numero 4 e cioè tutti gli elementi vale a dire la comprensione di tutta la natura, elementi che girano (come le 4 braccia della croce, in questo caso una croce svastica).

CHE COS'E LA CABALA O ALBERO DELLA VITA?
Sono un insieme di insegnamenti mistici ed esoterici ebraici ma non hanno in sè un orientamento religioso, bensì un approfondimento personale delle forze della natura che agiscono in noi. Diverse sono di conseguenza le corrente cabalistiche, che pur distinguendosi dalle interpretazioni, restano però con l'intenzione comune di scoprire i segreti del cosmo che influenzano la natura umana. Il libro in cui si concentrano questi insegnamenti si chiama lo Zohar.
Pur essendo un interpretazione prettamente simbolica della realtà, cerca il più possibile di conciliarsi con la scienza dando una spiegazione anche ragionevole della realtà e della materia.


1 commento:

  1. Spiegazione molto mirata e scorrevole, assolutamente piacevole

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