13 MORTE


LA MORTE
La morte nei tarocchi è ricca di significati. Le sue ossa non sono bianche ma color carne, quindi è una morte viva, è quella forza che in noi apparentemente ci fa male, ma è un dolore che ci trasforma ma non uccide, fa morire in noi quello che ci fa davvero morire. Nel prato o terreno (la vita) dove la morte falcia, ci sono teste mani e piedi (quindi simbolo di idee, azioni, opere), la morte taglia, corregge, ma ce anche del raccolto, fiori, frutti. Alla morte è abbinato il numero 13, che molti ritengono di mal augurio, ma in realtà è un numero di passaggio: 13 sono le lune in un anno, 13 i posti al cenacolo tenendo ben presente che Gesù è il Tredicesimo, dunque è un numero nefasto per chi ha paura di cambiare e di trovare il suo vero Io cristico, ma è un numero potente per chi è disposto a confrontarsi con la sua irrealtà e vuole trasformarsi.


IL LATO VITALE DELLA MORTE
L'arcano della morte è ambiguo, è una morte vitale, è una morte viva, vivace, è un male a fin di bene, ma quando non viene compreso (come il bimbo che odia la purga) allora diventa fatale, negativa, la carta al rovescio, è una paura, disperazione, angoscio che ferma la persona e non la lascia decidere, cambiare, pensare, agire. Malinconia, tristezza, odio, tutti i sentimenti che portano alla chiusura, morte interiore, rifiuto di dialogo, di confronto, persino di amore, sono persone che non vogliono nessun tipo di compromesso affettivo. Nel lavoro sono inattivi, cercano quasi il licenziamento, la rottura di rapporti, vanno incontro ai fallimenti.


LA VIA DELLA MORTE
Via immaginativa (rinnovamento e cambiamento)
Unisce Tifareth a Netzach (6-7)
Arcano maggiore: Morte
E' il percorso del cambiamento che implica lasciare ciò che è morto in noi per non morire, e porta la bellezza (Tipharet) alla Vittoria (Netzach), ma la vittoria della morta sta proprio nell'accettazione totale di quello che siamo, includendo i nostri limiti e difetti. Questa è la liberazione dalla morte attraverso un morire a se stessi e le nostre false convinzioni. 
La vittoria invece con la bellezza è la strada della morte, è la vita che deve vincere, la morte non è altro che la bellezza di una vita piena e compiuta. Non si può capire nè vedere la belleza divina senza una morte e ciò comporta la dissoluzione dell'ego che è l'essenza della carta della morte.

LA MORTE (Tarot Luis Royo)
In alcuni mazzi viene anche chiamato "il senza Nome" , ben si sa quando le persone evitino di nominare la morte. Jung lo definisce l'archetipo del Distruttore. “Fa già abbastanza male sapere che morirai. Ma saperlo e sentire che la tua vita è priva di senso è veramente duro da sopportare. Spesso, tuttavia, la soluzione al dilemma non è nell'evitare di riconoscere la morte, ma nel dar senso alla propria vita proprio accettando l’inevitabilità della morte.” (Carol S. Pearson, Risvegliare l’eroe dentro di noi). Dunque, non è la morte fisica vera e propria, ma quei momenti in cui noi per varcare una tappa, per crescere da uno stadio ad un altro, dobbiamo morire dentro, vivere l'abbandono totale, la perdita di ogni certezze e scopo. L'arcano della morte è un evento che spazza via tutto per ricostruire di nuovo tutto daccapo, ecco perchè è paragonabile ad una Fenice. Se l'Arcano è senza Nome è perchè l'ha perso, ma questa sua nuova identità lo rende uno con tutti.

LA SANTA MORTE (Rich Black Tarot)
Chi vive la forza energetica di questo arcano è smepre disposto al cambiamento, a ricredersi, a ricominciare daccapo, incassa con la stessa forza che reagisce, cade con la stessa intensità con cui si rialza, perchè ha "la vita della morte" che non si può fermare altrimenti muore.

LA MORTE (The Hermetic Tarot di Godfrey Dowson)
La morte in quanto entità è esistente quindi viva, ma se la morte muore? ecco qui l'effetto negativo di questo Arcano: per eccesso è l'autodistruzione (le persone che si danno all'alcool, le droghe, attività agonistiche ad alto rischio di morte), per mancanza è l'inerzia totale che porta il soggetto a lasciarsi morire (abbandono di se, sporcizia, anoressia). Ma c'è un terzo aspetto: infliggere ad altri la morte, non solo fisicamente (come gli omicidi) ma anche psicologicamente: persone che fanno soffrire gli altri, che distruggono la loro vita con le critiche, la violenza fisica, il disprezzo, ecc..) Sono quindi tutti eventi mortali su tutti i livello: fisico, mentale, spirituale, emotivo.

"Pubblicitari e psicologi, sociologi venduti alle grande aziende, esperti di comunicazione, social media manager. Maghi neri, che hanno condotto il popolo verso l’abisso, come il pifferaio di Hamelin. Stregoni moderni, anzi, apprendisti stregoni, come quello della ballata di Goethe. Hanno risvegliato una forza ancestrale e oscura, hanno creduto di poter giocare con quegli istinti atavici e dirompenti, gettando benzina su quel fuoco che la civiltà aveva lentamente domato nel corso dei millenni. L’energia che avevano scatenato, alla fine, gli si rivoltò contro. Non furono in grado di controllarla come credevano, e anziché portare ricchezza e potere li ha condotti alla disfatta."

"Dopo la rivolta" - Francesco Boer. 

Darness Tarot, Magic Kniga. Arcano della Morte.

SENZA LA MORTE, MORIREI 
"Vita e morte devono bilanciarsi nella sua esistenza ... L'arte del vivere è vivere ciò che è giusto e lasciar morire ciò che è ingiusto.... ciò che accade nell'ora segreta del mezzogiorno della vita, è l'inversione della parabola, è la nascita della morte... Non voler vivere e non voler morire, sono la stessa cosa... (Anima e morte - Jung) ... Gli uomini odierni hanno bisogno di un'ampia porzione di morte, perchè in loro vivono troppe cose ingiuste, e troppe cose giuste muoiono in loro. Giusto è ciò che mantiene l'equilibrio, sbagliato ciò che lo turba. Ma una volta che l'equilibrio sia raggiunto, allora è sbagliato ciò che mantiene l'equilibrio, è giusto ciò che lo turba. Equilibrio è vita e morte allo stesso tempo. Per la completezza della vita ci vuole un equilibrio con la morte. Se accetto la morte il mio albero rinverdisce, perchè il morire esalta la vita.... Quanto la nostra vita ha bisogno della morte!"
- Jung Libro Rosso, La Morte Cap VI
FOTO: Tarot Reader Girl, Arcano la Morte — presso la Mente e il Cuore.

Non bisogna far violenza sulla natura,
se la sopprimi lei si ribella,
la devi conquistare con amore
allora lei si presta e si adatta ....
lo stesso è il cuore umano !!!

LA MORTE, Sabina Nore Tarot

SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO 
Sia a livello fisico che spirituale noi siamo quello che mangiamo, siamo quello di cui ci nutriamo. Se ti fanno male i dolci e non fai altro che imbrattarti di nutella, è inutile che vai dal dietologo; se sei una persona nervosa e continui a guardare i telegiornali non dire poi che ti agiti, i TG sono cariche esplosive di negatività; se continui ad avere una vita sessuale dove l'altro è un oggetto usa e getta masturbatorio, un cesso dove scarichi un altro tuo bisogno fisiologico, non ti lamentare se poi caratterialmente l'altro ti diventa nervoso, scontroso, sempre con mal di testa o stanco (in poche parole, se ti nutri di una sessualità spicciola, non pretendere profonda intimità). Se hai il colesterolo alle stelle ma senza i fritti pensi di morire, non ti lamentare che la verdura non sa di nulla. Se ti alimenti di critiche, non puoi che espellere critiche, se la tua fissa è contro i razzisti alla fine sei uno che odi i razzisti e quindi sei razzista anche tu senza saperlo perchè discrimini questi in modo assoluto. Non ti meravigliare se mi dici che non hai trovato l'amore, non parli di nient'altro che di odio. Se invece ti nutri di coscienza prima o poi il meccanismo si sblocca, perchè come diceva Einsteins "non puoi pretendere risultati diversi se continui ad agire nello stesso modo". Cambiamento significa morte interiore, mordersi la coda non basta, il cane che si morde la coda cade per terra e sente il proprio dolore, non lo proietta sugli altri come fa chi scarica sugli atri i propri traumi, calori estivi, tristezze e delusioni varie. 

Foto: LA MORTE, DARK EXAT TAROT



IL MISTERO DEL NUMERO 13 NEI POPOLI PRECOLOMBIANI
Il 13 indica un cambiamento drastico che può essere sia in positivo che in negativo, così come la morte va interpretata come morte alchemica, morire a se stessi per poi rinascere, come nei riti iniziatici. Per gli amerindi era il numero che indicava il potere della Luna nel suo movimento nel tempo: quanti giorni ha un mese? 28 è cioè un ciclo di 4 settimane ( 7x4=28) ed era il numero del ciclo mestruale della donna, quindi segno anche di nascita dell'ovulo e la sua morte. il 4 è la somma gematrica proprio del 13 e cioè 1+3= 4 che indica stabilità, solidità e certezza (YANG), mentre il 13 al contrario indica l’instabilità e l’incertezza (YIN).
La luna per questo aveva 4 fasi: Nuova, Calante, Piena e Crescente. Nella Luna calante si seminano tutti quei frutti che crescono all'ingiù dentro la terra (tipo carote) mentre nella crescente quelli che crescono all'insù (tipo il mais).
Per capire in profondità ognuna di queste 4 fasi si dovevano moltiplicare ognuna per il ciclo di mutazione e cioè per 13 e vediamo cosa ne vien fuori di straordinario:

- 1° fase lunare: 7x1= 7 in mutazione 7x13= 91 che corrisponde al ciclo di presa di coscienza di un cambiamento (il numero di giorni che impiega la morte per portare il cambiamento, come avviene per le stagioni ogni 91 giorni)
- 2° fase lunare: 7x2= 14 in mutazione 14x13= 182 che sono i giorni che impiaga il Mais dalla semina al raccolto. Per gli amerindi il mais era simbolo della vita fisica, il pane quotidiano.
- 3° fase lunare: 7x3= 21 in mutazione 21x13= 273 che sono i giorni della gestazione di un feto dentro il grembo materno.
- 4° fase lunare: 7x4=28 in mutazione 28x13=364 che corrispondeva all'anno lunare, 364 giorni e cioè il numero di lune in un ciclo celeste vale a dire 13 lune.

Adesso quelle 13 Lune a sua volta se rinchiuse in un ciclo di 4 fasi o lati formando una piramide, proprio come le più antiche piramidi azteche, maya ed inca e persino egiziane: sono 4 lati di 91 coordinate o punti mutanti. E cos'è una piramide? è la tomba o simbolo della Morte, luogo pero di rinascita Lunare. Se volete quindi capire il mistero delle piramide credo sia indispensabile capire anche il mistero dell'Arcano Morte e del ciclo Lunare.

ARCANO 13
SENZA NOME
Tarocchi di François Chosson (1736 circa),
L'intero mazzo è conservato nel museo Blumenstein a Soletta, in Svizzera.
Uno scheletro con la pelle, poeticamente alcuni amanti dei tarocchi dicono che ha ossa di zucchero.
Il più classico e conosciuto nome del arcano 13 è la Morte, ma in alcuni mazzi anche molti antichi era l'innominabile, un po' come Dio nella cultura ebra, senza nome, non era possibile cogliere la sua essenza con un semplice appellativo o sostantivo o nome qualsiasi



Oswald Wirth Tarot

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