LA VALLE OSCURA E GLI ABISSI DEL DESERTO
Sul sentiero della Papessa ne abbiamo già parlato agli inizi, resta però alcune precisazioni a livello introspettivo, direi mistico. E' il sentiero più lungo dell'albero della Vita, è l'unico che attraversa il punto energetico Da'at, quello invisibile, quello che, come un buco nero, inghiottisce l'anima, perchè è il portale del Nulla e dell'Inconscio assoluto. Il sentiero esce dal Triangolo Supremo (Spirito) e si innoltra nel triangolo centrale, quello etico e pratico (la realtà). A livello psicologico è la capacità di collegare testa e cuore, Yang e Yin, la teorica con la pratica, il maschile con il femminile, il male col bene. Nell'albero collega la Corona (Keter) quindi il principio Paterno, con la bellezza (Tiphareth) quindi il principio del Figlio, del creato, ovvio questo avviene attraverso una donna: la Papessa, il femmineo. Da'at è come un Utero, è in quel punto che il verbo diventa Carne, la nostra Verità coscienza, le nostre intuizioni consapevolezza.
Chi è adatto ad aiutarci ad attraversare un deserto? un Camello, e di fatto la lettere ebraica associata alla Papessa è proprio Gimel (Cammello), capace di grande forza, di carico, di resistenza, di immagazzinare grande quantità d'acqua (nei Tarot la sacerdotessa è un pozzo di acqua inesauribile). Attenzione, cosa significa tutto questo: chi si avvia nei sentieri dell'anima si troverà con la crisi, con l'aridità, con l'assurdità, con i miraggi del deserto del cuore e della mente. I mistici la chiamano "la notte oscura dell'anima", senza una riserva d'acqua (speranza e sogni) da Cammello, si perisce, si fugge, si abbandona il deserto. Perchè addentrasi nella vita spirituale è questo: provare l'assurdo, la solitudine e quindi la morte interiore (non per caso il numero del sentiero è il 13: la morte insita).

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